lunedì 28 novembre 2016

LA COSTRUZIONE DEL CASSETTO (terza parte)



Questa volta costruiamo un cassetto utilizzando una coppia di guide di tipo ammortizzato e quindi strutturalmente diverso dal cassetto con guide a rullino. Il foglio di istruzioni allegato alle guide che ho comprato è questo: 


L’azienda è italiana, ma purtroppo le istruzioni sono in inglese; la lunghezza è 500 mm., che in questo caso però non corrisponde alla lunghezza del fianco del cassetto come nel caso precedente, che invece sarà da costruire 10 mm. più corto, come indicato nelle istruzioni.
La carcassa della cassettiera sezionata è costruita, come al solito, utilizzando avanzi di lavorazioni precedenti, con abbondanza di truciolare (da 18 mm. per i fianchi e 10 mm. per la base), mentre la fodera è in MDF da 4 mm.. 


La ditta costruttrice consiglia di tenere l’interno della cassettiera 15 mm. più profondo delle guide, per cui ho montato la fodera a 515 mm. dal fronte e lasciandole circa un centimetro dietro, per una lunghezza totale del fianco di 530 mm..
La larghezza della carcassa all’esterno è 383 mm., quindi lo spazio disponibile internamente è 347 mm. e, considerando le istruzioni del costruttore, ho montato le guide 2 mm. più indietro del bordo anteriore, il resto dei 15 mm. di eccedenza restano dietro. 


Una volta che le guide sono state fissate, l’estrazione si presenta così: 


Adesso ci dobbiamo occupare del cassetto che ha alcune differenze rispetto a quello con le guide a rullino: innanzitutto io ho scelto di utilizzare un fondo da 15 mm. in modo da poterci avvitare i due elementi di aggancio, e non fissandoli alla mostra del cassetto, che rappresenta l’altra possibilità.


Ovviamente per poterli fissare con le viti occorre un certo spessore ed è per questo che ho usato lo stesso multistrati di betulla utilizzato per gli altri elementi del cassetto; inoltre le due spine di riferimento per la mostra in questo caso dovranno essere messe centrando lo spessore del fondo, come si vede in questa foto: 


La contromostra fotografata qui sopra ha un’altra particolarità: ha due scassi laterali per poter inserire i due ganci di fissaggio alle guide, permettendo quindi eventualmente di fissarli alla mostra. Possiamo quindi passare ad incollare il cassetto con il solito sistema di fissaggio che utilizza i lamelli per collegare i vari componenti.
Frontalmente si notano i due fori per il fissaggio della mostra ed i due da 6 mm. per le spine di riferimento.


Una volta raggiunta l’essicazione della colla vinilica, che in questo periodo richiede un paio d’ore, possiamo montare il fondo del cassetto fissandolo con le viti alla fascia posteriore ed avvitandogli anche i due ganci di plastica bianca per ancorare il cassetto alle guide e che andranno sistemati negli scassi fatti precedentemente nella contromostra. 


Ci sono due cose importanti che si vedono in questa foto e sono i fori da 6 mm. da praticare dietro al cassetto per poter inserire i due ganci metallici che sono posizionati nella parte posteriore delle guide e che servono per mantenere in posizione il cassetto nella parte posteriore, una volta che è stato istallato.
I ganci bianchi che si fissano sotto il fondo hanno dei dentini laterali che si vanno ad agganciare nelle piccole cremagliere laterali, in plastica bianca, presenti nella parte anteriore delle guide.
Nella foto si nota che è stata fissata anche la mostra; per poterla montare correttamente bisogna prima forare il fondo del cassetto nello spessore utilizzando come dima i fori da 6 mm. praticati precedentemente nella contromostra.
In seguito si toglie il fondo, si posiziona la mostra e la si avvita dall’interno del cassetto; poi si riutilizzano i fori da 6 mm. per far passare la punta da trapano che, dall’interno, forerà la mostra. Una volta terminata questa operazione si rimonta il fondo e si inseriscono le spine:


A questo punto si riavvita la mostra e si inserisce il cassetto appoggiandolo sulle guide spingendolo orizzontalmente fino all’inserimento dei ganci posteriori, contemporaneamente a quelli anteriori. Il risultato è questo: 


E quando si estrae il cassetto la situazione è questa: 


Al momento del rientro si accompagna il cassetto (o lo si lancia) dentro alla cassettiera fino a quando restano pochi centimetri che il cassetto percorre a bassissima velocità per effetto degli ammortizzatori installati.
Se si vuole togliere il cassetto è sufficiente estrarlo completamente, mettere le mani sotto al fondo e schiacciare le parti elastiche dei ganci sfilandolo in avanti e sollevandolo leggermente.

Questa è solo una delle tante guide ammortizzate che si trovano sul mercato e le differenze tra una e l’altra sono davvero poche.

venerdì 18 novembre 2016

LA COSTRUZIONE DEL CASSETTO (seconda parte)



Riprendendo il discorso della costruzione del cassetto, adesso ci possiamo occupare del suo incollaggio; come si è visto precedentemente per assemblare le varie parti ho preparato le fresate per inserire i lamelli (misura “10”, visto che lo spessore del multistrati è solo 15 mm.).
Prima di incollare le varie parti è conveniente carteggiare i lati interni dei vari elementi (con il levigatore orbitale, se c’è) per non doverlo fare con il cassetto montato, cosa che risulterebbe molto più scomoda e non verrebbe altrettanto bene.
Utilizzando la colla vinilica si procede quindi all’incollaggio, stringendo con i morsetti della misura adeguata ed inserendo degli avanzi tra il multistrati ed i morsetti per evitare di ammaccare il cassetto con la compressione. 


Io ho appoggiato il cassetto sopra due rigoni allo stesso livello per avere la garanzia che si incolli in posizione perfettamente piana; però bisogna fare attenzione alla immancabile colla in eccesso che tende a colare verso il basso e che potrebbe incollare il cassetto ai rigoni.
Per evitare che si presenti questo inconveniente basta rivestire i rigoni con lo scotch da pacchi, infatti il PVC con cui viene prodotto agisce come distaccante; bisogna inoltre pulire con una spugna umida gli spigoli interni del cassetto, dove comparirà l’eccedenza della colla.
Se non si facesse questa operazione la colla impregnerebbe il legno nelle zone a vista macchiandolo e la sua presenza rimarrebbe visibile in fase di verniciatura (con o senza tintura) trasparente.
Nel caso che ci si dimenticasse di pulire la colla quando è ancora allo stato liquido, bisogna provvedere a toglierla con un’adeguata carteggiatura che però va fatta lungo la vena, quindi nella condizione più scomoda.
Ho tralasciato un particolare: quando si preparano i pezzi per costruire un cassetto in multistrati bisogna ricavarli dal foglio tenendo la vena nel senso della lunghezza del pezzo; questa operazione è necessaria per evitare delle sgradevoli sbrecciature durante la fase di fresatura per l’inserimento del fondo.

Quando togliamo i morsetti bisogna finire di carteggiare il cassetto all’esterno e sui bordi, poi si possono montare le parti di guide destinate al cassetto, ricordando che la rotellina deve stare nella parte posteriore della sponda. Una volta terminata questa operazione possiamo inserire il cassetto nella carcassa; il risultato è questo:


Quando estraiamo il cassetto noteremo che in parte rimane all’interno della carcassa perché c’è un fermo che ne impedisce la fuoriuscita totale (salvo che non alziamo la parte anteriore del cassetto per toglierlo) e che ne evita il ribaltamento; la lunghezza della parte che resta all’interno si chiama “perdita in estrazione” e aumenta con l’aumentare della lunghezza delle guide che si usano. 


Adesso possiamo applicare la mostra (io ho usato un pannellino di MDF da 25 mm.), avvitandolo dall’interno del cassetto.


Probabilmente qualcuno si sarà accorto che frontalmente (in quella che viene abitualmente chiamata “contromostra”) io ho già preparato 4 fori.
Tenendo conto che durante l’incollaggio io tengo il cassetto capovolto per fare in modo che il bordo superiore sia tutto allo stesso livello, i due fori più piccoli (per cassetti più grandi bisogna aumentarne il numero) servono per avvitare la mostra del cassetto, fissandola dall’interno e di solito sono di 4 mm..
Gli altri due fori, che sono da 6 mm. di diametro, serviranno per ospitare due spine che verranno utilizzate come riferimento per il rimontaggio della mostra, dal momento che per riposizionarla purtroppo non ci possiamo fidare dei fori che abbiamo fatto inserendo le viti nella mostra e quando dovremo rimontarla potrebbe essere applicata un po’ storta.
Per evitare questo inconveniente, una volta che abbiamo trovato la giusta posizione per la mostra e l’abbiamo avvitata al cassetto, sfiliamo il fondo del cassetto e utilizziamo i due fori della contromostra come dima per forare la mostra ,per una profondità di circa 15 mm., per alloggiare le due spine da 6 mm. che, al momento del montaggio finale, vi garantiranno di rimontare la mostra nell’esatta posizione in cui era quando l’avete messa in prova. 


Quando svitiamo le viti che bloccavano la mostra, le spine la manterranno in posizione; facendo una lieve trazione la mostra si stacca e quello che vediamo è questo: 


Ora si possono togliere le spine, che non è detto che rimangano sempre attaccate alla mostra come nella foto, smontare le guide e possiamo passare alla verniciatura delle varie parti. Quando le vernici si saranno essicate, si rimonteranno le guide e le spine e potremo finire il montaggio.

                                                                                                                    (fine seconda parte)



martedì 8 novembre 2016

LA COSTRUZIONE DEL CASSETTO (prima parte)




Visto che nell’articolo precedente ho parlato anche di cassetti e di guide, vediamo come si costruiscono e come si montano.
I materiali per costruire i cassetti sono diversi: una volta si preferiva costruire le sponde con il legno massello, in genere di faggio evaporato, poi sono arrivati sul mercato nuovi prodotti tra cui il nobilitato, il multistrati di betulla oppure il multistrati di pioppo impiallacciato con lo stesso legno con cui era costruito il resto del mobile.
Per le sponde dei cassetti che ho costruito, io mi sono sempre affidato al multistrati di betulla da 15 mm. di spessore perché è un materiale robustissimo, si può lasciare naturale oppure si può tingere di qualunque colore e poi verniciarlo trasparente ed è ottimo anche se bisogna laccarlo.
Per mostrarvi una specie di sezione orizzontale di una cassettiera, ho utilizzato qualche avanzo di truciolare e di MDF ed ho preparato gli elementi per assemblare la carcassa della cassettiera: 


Parlando di un cassetto tipo e cominciando a dare delle misure, io ho ipotizzato di dover costruire dei cassetti da inserire in un mobile profondo 42 cm.; le guide che decido di utilizzare in questo caso sono quelle a rullino, per cui il tipo che posso usare è quella lunga 40 cm.. Con questa versione di guida le sponde laterali del cassetto avranno la medesima lunghezza.
La coppia di guide a rullino ha bisogno di 25 mm. in larghezza per l’istallazione, quindi, visto che la carcassa che ho preparato esternamente è larga 40 cm. e lo spessore del truciolare utilizzato per i fianchi è di 18 mm., lo spazio interno disponibile in larghezza è 364 mm..
A questo punto, togliendo i 25 mm. dello spazio occupato dalle guide, il cassetto risulterà largo 339 mm.; avendo deciso di utilizzare per le sponde il solito multistrati di betulla da 15 mm., il davanti e il dietro del cassetto saranno lunghi 309 mm..


Ed ecco i quattro elementi del cassetto che sarà di 400 x 339 mm.; l’altezza ha poca importanza perché dovremo adattarci alle misure che troveremo nel mobile. Adesso dovremo fare le lavorazioni per trasformare i pezzi visti prima in un cassetto: la prima operazione è la fresatura per l’inserimento del fondo, che va fatta profonda circa metà dello spessore della sponda e alta come lo spessore del fondo che si decide di usare.
Io avevo finito il compensato di betulla da 4 mm., che sarebbe stato più che sufficiente, ne ho adoperato uno di 6 mm. ed ho praticato tre fori per il suo fissaggio sotto il pannello di dietro del cassetto, che verrà tagliato in altezza per poter infilare il fondo, una volta che il cassetto è stato incollato. 


Una volta assemblata, la carcassa della cassettiera sezionata orizzontalmente è questa (la schiena è un pannellino di MDF d 4 mm.): 


Ai fianchi vanno applicate le due metà fisse delle guide e, considerando che siamo sul fondo della cassettiera, ho utilizzato una striscia di MDF da 10 mm. come spessore per posizionare la guida perfettamente parallela al fondo. 


Poiché la mezza guida che va fissata in parete non ha la parte inferiore rettilinea, la striscia (che può essere anche più sottile) deve essere tagliata in maniera da restare a contatto della guida solo nella sua parte centrale. 



                                                                                                                       (fine prima parte)