Sempre preparando dei
campioni per il corso, questa volta voglio mostrare come montare una serratura
da applicare (art. 2130 della ditta Meroni).
In questo caso ho
deciso di costruire una mini-cassettiera a due cassetti affiancati, per
risparmiare tempo rispetto a due costruzioni singole; il materiale usato è
truciolare nobilitato bianco da 20 mm., bordato in nero per evidenziare gli
spessori. Per la parte superiore è stato utilizzato un pannello in truciolare
placcato noce e ovviamente bordato di conseguenza.
L’assemblaggio è stato
preparato utilizzando le linguette (o lamelli, vedi articolo del 25/04/2015); nella
foto seguente si vedono i vari componenti della cassettiera con le fresate già
preparate e con le linguette già inserite: si vedono i due fianchi laterali,
quello centrale, la fascia posteriore, il fondo ed il coperchio in noce dal
lato inferiore, che è quello fresato, che sarà incollato sulla struttura
sottostante.
In quest’ultimo non
sono ancora state fatte le lavorazioni per l’applicazione degli incontri delle
due serrature dei singoli cassetti.
Nella foto successiva
si vede il mobiletto assemblato, con il coperchio in noce che sporge in avanti
rispetto alla carcassa, per coprire lo spessore delle mostre dei cassetti che
ospiteranno le serrature.
La fotografia seguente
l’ho messa solo per sottolineare che, in questo caso, non c’è una carcassa in
nobilitato chiusa dotata di un ulteriore piano di finitura superiore, come
capita spesso; il piano in noce entra a far parte integrante della struttura.
Il cassetto che sarà
ospitato nel vano di sinistra è stato costruito utilizzando del multistrati di
betulla da 15 mm. ed è già stato incollato e verniciato, come anche il fondo
che è in compensato di betulla da 6 mm..
Il pannello frontale
che costituisce la parte visibile, a cassetto chiuso, si chiama “mostra” ed è
stato preparato in MDF da 19 mm. ed è ancora grezzo e girato mettendo in mostra
il lato interno.
Ci sono diverse cose
da spiegare in questa foto: la prima è che questo cassetto è stato costruito in
modo da avere una sua struttura completa ed indipendente, a cui verrà applicata
successivamente la mostra che verrà avvitata dall’interno del cassetto e che
sarà sempre possibile rimuovere o sostituire con un’altra.
I fori di collegamento
si vedono nella mostra (dove sono ovviamente ciechi) e sono quelli più distanti
dal foro centrale, ed anche nella “contromostra” che è quella parte del
cassetto a cui viene fissata la mostra. Qui i fori sono passanti, sono
allineati con i precedenti, distanti dalla lavorazione centrale e svasati dal
lato interno.
Il fatto che nella
contromostra esista un alloggiamento per la serratura deriva dalla scelta che
ho fatto, cioè di costruire il cassetto con una struttura indipendente ed una
mostra da applicare; l’alternativa avrebbe potuto essere un cassetto in cui non
c’era la contromostra, ma la mostra stessa veniva a far parte del cassetto,
diventando un elemento strutturale e non più sostituibile, in quanto incollata.
In questo caso la
serratura che, come ho scritto all’inizio dell’articolo, è “da applicare”
sarebbe stata semplicemente avvitata alla mostra dall’interno (continuando a
fare la sua funzione normalmente) ma, non essendoci la contromostra sarebbe
rimasta completamente a vista.
In contrapposizione
alle serrature da applicare esistono quelle “da infilare” che però vedremo più
avanti. Adesso vediamo come è composta questa serratura:
Ha un meccanismo
centrale, dotato di cilindro, che fa scorrere un piatto di acciaio da una parte
all’altra della serratura, utilizzando ovviamente una delle chiavi che si
vedono; nella foto la serratura è in posizione orizzontale, come viene montata
negli sportelli. Nel nostro caso la dobbiamo immaginare ruotata di 90° in modo
che si adatti perfettamente all’alloggiamento che ho preparato nella
contromostra, utilizzando una punta levanodi ed uno scalpello per le zone di
scorrimento del piatto d’acciaio.
In questo modo la
serratura applicata al lato interno della mostra si inserisce senza difficoltà
nella contromostra, permettendo un accoppiamento perfetto delle due parti ed un
normale funzionamento del meccanismo.
Poiché il cilindro
deve essere accessibile dall’esterno della mostra per poter inserire la chiave
che regola l’apertura e la chiusura, come si vede dalla foto, è stato praticato
un foro passante da 18 mm.; questo è, per comodità di montaggio, più grande del
cilindro ed è necessario un anello di finitura che verrà collocato all’esterno
della mostra (è quel cerchietto in basso a destra).
L’altro elemento che
si vede nella foto è “l’incontro”, cioè un lamierino piegato a L (simile a
quello usato nella serratura a stringa) che blocca il piatto di acciaio della
serratura, quando questo è in posizione di chiusura, impedendo al cassetto di
uscire dal mobile.
Questo pezzo va
fissato sopra alla contromostra, applicato direttamente al pannello in noce,
nel lato inferiore. La presenza di questo incontro è responsabile delle due
tacche che ho dovuto praticare nella contromostra e nella parte retrostante del
cassetto.
Avendo deciso di
tenere il cassetto più alto possibile in modo da lasciarlo a “scorrimento
libero” per non montare nessun tipo di guida, le tacche erano indispensabili;
in alternativa avrei potuto tenere più basso tutto il cassetto, ma questo
avrebbe portato ad una tendenza al ribaltamento del cassetto durante l’uscita,
cosa che si poteva evitare montando delle guide.
Ma io avevo fretta di
finire il lavoro, quindi…
(Fine prima parte)