mercoledì 28 settembre 2022

Quando manca il morsetto lungo

 

Questa volta mi sono dedicato alla realizzazione di un’attrezzatura che ho visto in un sito in cui ero capitato per caso; l’utilità di questo strumento, in verità molto semplice, si verifica quando dobbiamo comprimere due pannelli a 90° durante il loro incollaggio o semplicemente per tenerli in posizione mentre si compie un’altra operazione.

Sul momento ero rimasto un po’ perplesso e non ero molto convinto che funzionasse a dovere, ma mi sono dovuto ricredere.

Si parte da un righetto di legno duro, nel mio caso ho usato del faggio evaporato, piallato sui quattro lati, largo 40 mm. e alto 34 mm.; la lunghezza è di circa 250 mm. 


 
Questo righetto è stato tagliato ottenendone uno lungo 100 mm. ed uno di 135 mm.; su quello più lungo è stato praticato un foro passante da 20 mm. su una faccia da 40 mm., lasciando 15 mm. di legno dall’estremità più vicina. Inizialmente pensavo di squadrarlo con lo scalpello, ma mi sono accorto che il piede del morsetto che intendevo usare passava tranquillamente nel foro appena fatto, quindi mi sono fermato. 


 
Poi bisognava fare due fori da 5 mm. al medesimo interasse su entrambi i righetti (al centro della faccia da 40 mm.) e, sulle due facce verticali che si fronteggiavano, andava applicata della carta vetrata per esercitare un certo attrito. 


 
Poiché nei fori andavano inserite 4 viti M6, ho filettato il legno come se fosse metallo visto che il faggio è piuttosto compatto e si comporta bene quando riceve un maschio per filettare. 


 
Una volta compiuta anche questa operazione ho tagliato due strisce abbondanti di carta vetrata con grana 180 e le ho incollate con la colla vinilica sulle facce verticali che si sarebbero trovate di fronte. 


 
Quando la colla si è asciugata ho rifilato la carta vetrata in eccedenza con il cutter ed i due righetti di legno erano pronti. 


 
Adesso dovevo occuparmi dei due braccetti metallici: ho recuperato un’asta di piatto di acciaio dolce con sezione 15 x 3 mm. e ne ho tagliati due spezzoni da 115 mm. di lunghezza; questi pezzi sarebbero serviti a far muovere i due righetti i modo parallelo.

Dovendo forarli in maniera assolutamente esatta, ho deciso di incollarli uno sull’altro utilizzando del frenafiletti medio (non mi sono azzardato ad usare quello forte per paura di ritrovarmi nei problemi al momento del distacco) e forarli in contemporanea. Su uno di essi avevo già tracciato la posizione dei fori e li avevo già bulinati; adesso ero pronto per la foratura con il trapano a colonna. 


 
Ho deciso di partire con un preforo fatto con una punta da 3 mm. poi sono passato alla punta da 6 mm., visto che i fori dovevano ospitare delle viti da M6. 


 
Purtroppo dopo due fori da 6 mm. i due braccetti si sono staccati perché il frenafiletti medio non ha sopportato le vibrazioni create dalla punta da 6 mm.; fortunatamente gli interassi erano già stati definiti perchè i fori da 3 mm. erano venuti perfetti con i braccetti ancora incollati, quindi non mi rimaneva che allargare singolarmente i fori iniziali. 


 
In seguito ho eliminato gli spigoli per non graffiarmi ed ho svasato leggermente i fori; dopo una bella passata col levigatore orbitale per ripulire i braccetti, li ho lavati con l’acetone, li ho appesi con un pezzo di filo di ferro e li ho verniciati.

Quando la vernice si è asciugata per bene, ho preso 4 viti a brugola con la testa cilindrica, 4 rondelle ed ho assemblato il tutto. 


 
A questo punto non rimaneva che fare una prova: ho preso una cassettina qualunque, ho posizionato l’attrezzo vicino ad un’estremità ed ho infilato il morsetto con il piede nel foro cominciando ad avvitare la testa…purtroppo non ha funzionato: la coppia di righetti scivolava lungo la parete su cui erano applicati.

Ho cominciato a pensare ad una soluzione ed a fare vari tentativi finchè non ho capito: quando si mette in tensione il morsetto bisogna tenere stretti i due righetti contro la fiancata in modo che le due facce ricoperte di carta vetrata facciano presa e in questo modo restano aggrappati. 


 

E’ il caso di fare qualche considerazione: per prima cosa, visto che abbiamo a che fare con facce rivestite di carta vetrata, l’utilizzo di questa attrezzatura è legata solo a materiali grezzi; per i pezzi già verniciati il rischio di graffiare le superfici è garantito.

Inoltre nell’ultima foto l’applicazione del dispositivo è anomala, nel senso che ho messo il morsetto che spinge sulla fiancata in luce anziché su quella in battuta, ma nell’altro senso non avevo abbastanza spazio per montare l’apparecchio, quindi la foto ha un significato di tipo generico, giusto per mostrare come funziona.

Infine va considerato che, nel caso che l’attrezzatura vada usata sul lato opposto della cassetta, basta svitare le viti e spostare i braccetti sui lati opposti dei righetti, visto che i fori sono tutti passanti ed anche il morsetto si infilerà dal lato del foro opposto a quello visibile in foto.

Con questo sistema si può intervenire stringendo uno spigolo di una struttura anche se non abbiamo a portata di mano un morsetto di lunghezza tale da abbracciare tutto l’oggetto in questione.