lunedì 21 settembre 2015

SERRATURE PER CASSETTI (terza parte)




Questa volta vi propongo una mini-cassettiera a due cassetti, ma costruita con un concetto diverso, che riprende il sistema dei mobili componibili sui quali, una volta affiancati, viene applicato un top di finitura che serve a coprire le varie giunte esistenti fra un componente e quelli a fianco.
La struttura è sempre in truciolare nobilitato bianco bordato in nero e l’assemblaggio è effettuato con le linguette, come nel caso precedente. 



In questa costruzione i fianchi esterni contengono entrambi i piani, base e cappello, mentre il fianco centrale non è stato fresato perché si può utilizzare un fissaggio a vite, visto che comunque la mini-cassettiera verrà completata da un top di finitura che coprirà tutto.
Mentre i fianchi sono stati preparati con le linguette orizzontali per contenere la base ed il cappello, il retro è stato fresato per innestarsi in orizzontale nella base ed in verticale nel cappello (cosa non indispensabile, perché si poteva preparare come i fianchi).
Ovviamente i fori che si vedono nella base saranno utilizzati per il fissaggio del fianco centrale, come quelli che appaiono nell’asse centrale del cappello; poiché questa cassettiera ha i fianchi alti soltanto 10 cm., non è pensabile che si possa avvitare il top dall’interno del mobile come si fa con i componibili di dimensioni normali.
In questo caso non esiste nessun avvitatore angolare in grado di infilarsi dentro uno spazio di 6 cm. circa; pertanto la soluzione adottata in questo caso è l’incollaggio con le spine. I quattro fori passanti da 6 mm. di diametro che si vedono nel cappello sono stati previsti proprio per l’accoppiamento col top, senza l’uso delle viti. 


In questa foto si vede la carcassa assemblata, in cui non sono ancora state inserite le viti per il fissaggio del fianco centrale; questa volta si vede anche il top in noce in cui sono già state inserite le spine di collegamento per l’incollaggio sul mobile.
La posizione per i fori destinati alle spine nel top è stata ricavata con l’uso dei marcafori (vedi articolo del 15/04/2015) che ho momentaneamente lasciato inseriti nei fori del cappello, per far capire come vengono usati.
Ecco come si presenta il mobile frontalmente prima dell’inserimento delle spine dentro il cappello della mini-cassettiera, a cui seguirà l’abbassamento del top fino a farlo combaciare con il mobile. 



La serratura che utilizzo questa volta è di quelle “da infilare” e che richiedono una lavorazione della mostra da effettuare con una mortasatrice, che provvede a fresare il pannello in MDF in questione in maniera tale da poter inserire la serratura dall’alto, facendo in modo che anche la “cartella” (che sarebbe il frontalino in ottone) della serratura vada a filo con il bordo superiore della mostra.


Naturalmente lo scasso per impostare la cartella è stato rifinito con lo scalpello per creare i quattro spigoli, che la mortasatrice non può creare; il foro per la chiave va fatto successivamente col trapano e lo scalpello.
Da notare che, per mantenere centrato nella mostra il foro sagomato per la chiave, la fresata per infilare la serratura risulta spostata sulla destra, visto che nel meccanismo la chiave va inserita sulla sinistra (art. MPE Perfect della Meroni).
Esistono tre posizioni per infilare la chiave perché questa serratura si può utilizzare in posizioni diverse, sia nei cassetti che nelle ante.
Di fianco alla serratura si vede la “controcartella” o “incontro” che riceverà la “mandata” (cioè il catenaccio); in questo caso le estremità sono arrotondate e non sarà necessario ritoccare la fresata della mortasatrice con lo scalpello, se la si vuole incassare.
Davanti alla serratura c’è la bocchetta che servirà a rifinire il foro preparato anteriormente per infilare la chiave, e la chiave stessa.
Anche nel cassetto ho fatto una variazione costruttiva: visto che lo spazio in altezza a disposizione dei cassetti è diminuito di circa 2 cm. rispetto alla cassettiera precedente, per la presenza di un piano in più (il cappello), ho spostato il fondo più in basso possibile e, anziché infilarsi in una fresata praticata nei lati del cassetto, si inserisce in una sbattentatura fatta sotto al cassetto (che nella foto è capovolto per mostrare la parte inferiore). 



Messi a confronto i due cassetti in posizione rovesciata, risulta evidente la differenza; in questo modo abbiamo recuperato tutto lo spazio possibile all’interno del cassetto, che adesso infiliamo nel suo alloggiamento (sempre senza guida di scorrimento) ed in questa foto lo si vede con la serratura in posizione di chiusura, con il catenaccio in uscita e destinato ad infilarsi nell’incontro che è già stato montato nella parte inferiore del top. 


                                                                                                 (fine terza parte)

venerdì 11 settembre 2015

SERRATURE PER CASSETTI (seconda parte)




L’articolo precedente si era concluso con il cassetto di sinistra che non era ancora stato assemblato completamente; nella foto seguente si vede la mostra che è già stata trattata con il fondo, carteggiata ed infine laccata con una vernice color ruggine.
Inoltre è già stata fissata la serratura che, in questa foto, ha il piatto di acciaio rivolto verso il basso, quindi in condizioni di “cassetto aperto”. 


Una volta fissata la mostra al cassetto con due viti svasate, l’insieme si presenta in questo modo; questa volta la serratura è in posizione di chiusura e si vede spuntare il piatto a filo con la mostra. 


E con questo abbiamo terminato il cassetto di sinistra; adesso ci occupiamo di quello di destra, che avrà una serratura diversa. Come si vede dalla foto successiva, in cui è presente anche la mostra già laccata, il meccanismo di chiusura è costituito da un cilindro che sposta in su e in giù (nel caso del cassetto; ma potrebbe essere montata anche con il perno orizzontale, se la utilizzassimo per chiudere uno sportello) un perno di acciaio che porta un intaglio per cacciavite in testa. 



Il motivo di questo intaglio è che il perno di acciaio va avvitato su quello di ottone che si vede sporgere dal cilindro ed è quello che entra ed esce dalla serratura, spostando il perno di acciaio che effettua la chiusura.
Questa serratura (art. 2229 della ditta Meroni) è un po’ particolare e, oltre al foro per il cilindro, richiede l’esecuzione di un altro foro per lo scorrimento del perno d’acciaio e, in fase di montaggio, le due parti devono essere installate separatamente: prima si inserisce il cilindro nella mostra, con il perno di ottone completamente rientrato ed orientato verso il foro più piccolo, poi si inserisce dall’alto il perno di acciaio, avvitandolo sul precedente.
Poiché l’alloggiamento della serratura viene effettuata con lavorazioni che riguardano soltanto la mostra, la contromostra non viene toccata, salvo l’esecuzione dei due fori passanti per il fissaggio, svasati dal lato interno del cassetto. 


Una volta montata la serratura nella mostra, compreso l’anello di finitura, ed assemblata con il cassetto, l’immagine che si presenta è questa: 


Da notare che davanti alla mostra si vede la boccola che funge da incontro e che sarà sistemata nella parte inferiore del piano in noce. In questa foto la serratura è in fase di chiusura ed il perno sporge dalla mostra; nella confezione in cui viene venduta questa serratura, il perno è più lungo e spesso lo si taglia per adattarlo alla posizione in cui si vuole mettere il cilindro nella mostra (in effetti io l’ho tagliato di circa 15 mm. ed ho rifatto l’impronta per il cacciavite con una sega da metallo).
Adesso, nel piano in noce, dobbiamo montare l’incontro a L per il cassetto di sinistra, che va fissato con due viti a testa cilindrica, e forare con una punta da 12 mm. per alloggiare la boccola in cui si infilerà il perno della serratura di destra. La dimensione del foro della boccola è decisamente più abbondante del diametro del perno che deve ospitare, per cui non è necessaria una precisione eccessiva nell’esecuzione del foro da 12 mm..
A questo punto, inserendo i due cassettini nei loro alloggiamenti, quello che vediamo è ciò che appare nella foto seguente:


Il coperchio non è ancora stato incollato e se ne vede il lato inferiore con gli incontri delle due serrature già al loro posto; una volta ultimato l’incollaggio definitivo, la mini-cassettiera appare così: 





                                                                                                                (Fine seconda parte)

martedì 1 settembre 2015

SERRATURE PER CASSETTI (prima parte)




Sempre preparando dei campioni per il corso, questa volta voglio mostrare come montare una serratura da applicare (art. 2130 della ditta Meroni).
In questo caso ho deciso di costruire una mini-cassettiera a due cassetti affiancati, per risparmiare tempo rispetto a due costruzioni singole; il materiale usato è truciolare nobilitato bianco da 20 mm., bordato in nero per evidenziare gli spessori. Per la parte superiore è stato utilizzato un pannello in truciolare placcato noce e ovviamente bordato di conseguenza.
L’assemblaggio è stato preparato utilizzando le linguette (o lamelli, vedi articolo del 25/04/2015); nella foto seguente si vedono i vari componenti della cassettiera con le fresate già preparate e con le linguette già inserite: si vedono i due fianchi laterali, quello centrale, la fascia posteriore, il fondo ed il coperchio in noce dal lato inferiore, che è quello fresato, che sarà incollato sulla struttura sottostante.
In quest’ultimo non sono ancora state fatte le lavorazioni per l’applicazione degli incontri delle due serrature dei singoli cassetti. 


Nella foto successiva si vede il mobiletto assemblato, con il coperchio in noce che sporge in avanti rispetto alla carcassa, per coprire lo spessore delle mostre dei cassetti che ospiteranno le serrature. 


La fotografia seguente l’ho messa solo per sottolineare che, in questo caso, non c’è una carcassa in nobilitato chiusa dotata di un ulteriore piano di finitura superiore, come capita spesso; il piano in noce entra a far parte integrante della struttura. 


Il cassetto che sarà ospitato nel vano di sinistra è stato costruito utilizzando del multistrati di betulla da 15 mm. ed è già stato incollato e verniciato, come anche il fondo che è in compensato di betulla da 6 mm..
Il pannello frontale che costituisce la parte visibile, a cassetto chiuso, si chiama “mostra” ed è stato preparato in MDF da 19 mm. ed è ancora grezzo e girato mettendo in mostra il lato interno. 


Ci sono diverse cose da spiegare in questa foto: la prima è che questo cassetto è stato costruito in modo da avere una sua struttura completa ed indipendente, a cui verrà applicata successivamente la mostra che verrà avvitata dall’interno del cassetto e che sarà sempre possibile rimuovere o sostituire con un’altra.
I fori di collegamento si vedono nella mostra (dove sono ovviamente ciechi) e sono quelli più distanti dal foro centrale, ed anche nella “contromostra” che è quella parte del cassetto a cui viene fissata la mostra. Qui i fori sono passanti, sono allineati con i precedenti, distanti dalla lavorazione centrale e svasati dal lato interno.
Il fatto che nella contromostra esista un alloggiamento per la serratura deriva dalla scelta che ho fatto, cioè di costruire il cassetto con una struttura indipendente ed una mostra da applicare; l’alternativa avrebbe potuto essere un cassetto in cui non c’era la contromostra, ma la mostra stessa veniva a far parte del cassetto, diventando un elemento strutturale e non più sostituibile, in quanto incollata.
In questo caso la serratura che, come ho scritto all’inizio dell’articolo, è “da applicare” sarebbe stata semplicemente avvitata alla mostra dall’interno (continuando a fare la sua funzione normalmente) ma, non essendoci la contromostra sarebbe rimasta completamente a vista.
In contrapposizione alle serrature da applicare esistono quelle “da infilare” che però vedremo più avanti. Adesso vediamo come è composta questa serratura: 


Ha un meccanismo centrale, dotato di cilindro, che fa scorrere un piatto di acciaio da una parte all’altra della serratura, utilizzando ovviamente una delle chiavi che si vedono; nella foto la serratura è in posizione orizzontale, come viene montata negli sportelli. Nel nostro caso la dobbiamo immaginare ruotata di 90° in modo che si adatti perfettamente all’alloggiamento che ho preparato nella contromostra, utilizzando una punta levanodi ed uno scalpello per le zone di scorrimento del piatto d’acciaio.
In questo modo la serratura applicata al lato interno della mostra si inserisce senza difficoltà nella contromostra, permettendo un accoppiamento perfetto delle due parti ed un normale funzionamento del meccanismo.
Poiché il cilindro deve essere accessibile dall’esterno della mostra per poter inserire la chiave che regola l’apertura e la chiusura, come si vede dalla foto, è stato praticato un foro passante da 18 mm.; questo è, per comodità di montaggio, più grande del cilindro ed è necessario un anello di finitura che verrà collocato all’esterno della mostra (è quel cerchietto in basso a destra).
L’altro elemento che si vede nella foto è “l’incontro”, cioè un lamierino piegato a L (simile a quello usato nella serratura a stringa) che blocca il piatto di acciaio della serratura, quando questo è in posizione di chiusura, impedendo al cassetto di uscire dal mobile.
Questo pezzo va fissato sopra alla contromostra, applicato direttamente al pannello in noce, nel lato inferiore. La presenza di questo incontro è responsabile delle due tacche che ho dovuto praticare nella contromostra e nella parte retrostante del cassetto.
Avendo deciso di tenere il cassetto più alto possibile in modo da lasciarlo a “scorrimento libero” per non montare nessun tipo di guida, le tacche erano indispensabili; in alternativa avrei potuto tenere più basso tutto il cassetto, ma questo avrebbe portato ad una tendenza al ribaltamento del cassetto durante l’uscita, cosa che si poteva evitare montando delle guide.
Ma io avevo fretta di finire il lavoro, quindi…

                                                                                                                      (Fine prima parte)