martedì 10 agosto 2021

Filettare in verticale (parte seconda)

 

 

Come indicato nell’articolo precedente, questo strumento serve per effettuare delle filettature manuali perfettamente perpendicolari al pezzo in lavorazione, vediamo come si usa; si comincia ovviamente mettendo il pezzo con il foro da filettare in una morsa da appoggiare sulla tavola del trapano a colonna, il fissaggio non deve essere definitivo perché dobbiamo posizionare il foro esattamente in asse con il mandrino. 

A questo punto si inserisce lo strumento appena realizzato nel mandrino del trapano, avendo cura di imboccare il cilindretto di diametro 10 mm. in maniera non completa per permettere l’escursione della barra M4 verso l’alto. Ci si avvicina quindi al foro da filettare con la parte conica, muovendo la morsa in modo da cercare di rendere coassiali il foro ed il mandrino: 


 
Si continua a scendere fino a centrare perfettamente il foro da filettare. 


 
A questo punto si può staffare definitivamente la morsa; una cosa importante: questa operazione va fatta posizionando la tavola del trapano abbastanza in basso da potere inserire il maschio sotto al cono (quando è in posizione di riposo) e tenendolo impuntato dentro al foro. 

 


A questo punto si inserisce il giramaschi sul maschio e si scende con l’attrezzo fino a centrare il foro che di solito si trova nel codolo del maschio; una volta raggiunta questa posizione si abbassa ulteriormente il mandrino, comprimendo la molla, che quindi manterrà il maschio in asse anche durante l’affondamento conseguente all’operazione di filettatura.


Naturalmente il cannotto del trapano va bloccato con la leva apposita, se si tratta di un trapano professionale, altrimenti bisogna applicare un peso adeguato alla leva che comanda l’affondamento del mandrino per tenere la molla in compressione.

A questo punto, dopo aver lubrificato il maschio, si può cominciare l’operazione di filettatura manuale con la certezza di affondare in maniera perpendicolare al pezzo da filettare.

Un’ultima osservazione: non tutti i maschi per filettare sono dotati del foro posteriore nel codolo; come si vede dalla foto sottostante ce ne sono altri che hanno cuspidi di forme varie e dipendono dalle contropunte delle macchine su cui vendono rettificati.


Per poter usare questi maschi con questo sistema bisognerebbe sostituire in cono con attacchi diversi, ma credo che sia un’impresa titanica cercare di attrezzarsi con strumenti adeguati a tutto quello che il mercato della filettatura ci offre.

Concludo con il progetto dotato delle quote in millimetri che io ho utilizzato per la costruzione del mio attrezzo. 


 

domenica 1 agosto 2021

Filettare in verticale (parte prima)

  

Durante l’esecuzione di elementi di arredamento è facile che si debba intervenire con elementi metallici, sia come ferramenta di movimento o di giunzione, sia come parti strutturali; in questi casi è facile che si debbano eseguire delle filettature con i maschi opportuni per poter usare delle viti a passo metrico per collegare le varie parti.

Il problema che si pone nel caso delle filettature è quello di avere la sicurezza che la filettatura che si sta eseguendo sia perpendicolare al pezzo in lavorazione; generalmente ci si affida all’esperienza e l’occhio ci guida durante l’inserimento del maschio nel foro che abbiamo preparato.

In effetti, se non sono richieste precisioni particolari, il sistema è più che sufficiente a soddisfare le nostre esigenze; però ci sono dei casi in cui è indispensabile ottenere la perfetta perpendicolarità della vite che andremo ad inserire nella filettatura, per esempio quando dobbiamo montare delle viti svasate che devono rimanere perfettamente a filo con la superficie del pezzo da fissare.

Ho deciso di costruirmi l’utensile che descrivo in questo articolo proprio per garantirmi la perpendicolarità in quelle occasioni che ho descritto prima. Premetto che per riuscire ad utilizzarlo è necessario disporre di un trapano a colonna con una corsa del cannotto abbastanza lunga. 

 


Questo è il progetto che va realizzato in acciaio ed, ovviamente, serve un tornio parallelo per riuscire a costruirlo; in questo disegno ho omesso le quote per dare un’idea chiara dei vari pezzi che compongono l’oggetto, alle quote penseremo poi. 

 


Sono partito da una barra tonda da 18 mm. di diametro ed ho ricavato un cono con un angolo di apertura complessivo di 40°, senza realizzare una punta troppo acuminata, poi ho fatto uscire la barra dal mandrino per troncarla a 70 mm. dalla punta del cono.

In seguito ho girato il pezzo mettendo il cono all’interno del mandrino per forarlo posteriormente con una punta da 10 mm. per una profondità di 35 mm. ed ho proseguito il foro con una punta da 3,5 mm. per 8 mm. in modo da filettarlo M4.



Ho quindi preso un tondino di 10 mm. di diametro e, dopo averlo ripulito dall’ossidazione, l’ho forato con una punta da 4 mm. per creare il passaggio per una barra filettata M4 e l’ho tagliato ad una lunghezza di 45 mm.. 

 


La barra filettata M4, che ha un diametro effettivo di 3,8 mm., passa di misura nel foro praticato precedentemente e ne taglio un pezzo lungo 78 mm. e metto un dado ad un’estremità, fissandolo con una goccia di frenafiletti.

L’ultima cosa che serve è una molla adeguata; io ne ho usata una che avevo già, di diametro 8 mm. e lunghezza 25 mm.; ed ecco tutti i pezzi che compongono lo strumento. 


 

Assemblando le varie parti in sequenza si ottiene un meccanismo che si presenta in questo modo: 

 


Nel prossimo articolo vedremo come si utilizza questo strumento.

 

 

(fine prima parte)