domenica 24 settembre 2023

Pentafiore

 

 

Tempo fa avevo realizzato un oggetto di forma semicircolare ed inclinato dotato di cinque fori per ospitare delle provette destinate a contenere dei fiori finti immersi dentro a della graniglia di vetro. In quella occasione avevo impiallacciato il supporto in MDF con del tranciato di noce. Questa volta ho deciso di dipingerlo in modo da farlo sembrare marmo.

La struttura è stata ottenuta sovrapponendo ed incollando delle corone circolari a semicerchio di MDF da 25 mm. in cui ho praticato cinque fori da 30 mm. passanti; a questo ho applicato un sottile zoccolo rientrante da 10 mm. per chiudere i fori inferiormente.

Ho poi tagliato il corpo in MDF in diagonale con la sega circolare per dargli una forma inclinata; purtroppo essendo un lavoro iniziato tanto tempo fa non ho le foto delle varie lavorazioni.

Successivamente ho dato una mano di cementite a solvente al pezzo realizzato, evitando di usare prodotti all’acqua che lo avrebbero fatto gonfiare; dopo un’adeguata carteggiatura con grana 240, ho cominciato a dipingerlo con colori acrilici partendo dal fondo giallo ocra e poi dipingendovi sopra le varie venature.

Quando i colori si sono asciugati ho verniciato l’oggetto con una bomboletta di vernice lucida spray per dargli la giusta brillantezza. Ho comprato le provette da 30 mm. di diametro in un sito cinese ed ho notato che si infilavano dentro ai fori che avevo praticato con un minimo di gioco.

A questo punto ho pensato che nei fori della parte più bassa l’inserimento e l’incollaggio delle provette in posizione perfettamente verticale avrebbe richiesto un tutore per mantenerle in posizione finchè la colla non avesse fatto presa, visto che le pareti in MDF erano piuttosto basse e le provette oscillavano.

Mi sono quindi costruito con alcuni avanzi di legno un tutore adeguato per risolvere il problema ed ecco il risultato: 


 

Una volta messo in posizione dimostra la sua efficacia: 


 

Come “collante” per fissare le provette ho preferito usare del sigillante acrilico con cui ho spalmato l’interno dei fori e che si è dimostrato all’altezza della situazione. Il giorno dopo ho riempito le provette con la graniglia di vetro che nel frattempo avevo comprato ed ho infilato i fiori finti all’interno. 


 

La vista posteriore è questa: 


 

martedì 18 aprile 2023

Una cornice esagonale

 

Un paio di mesi fa avevo fatto un disegno un po’ particolare su un cartoncino nero e, poiché mi era riuscito piuttosto bene, avevo deciso che si meritava di essere incorniciato e naturalmente mi sarei costruito la cornice da solo.

Vista la conformazione del disegno ho deciso di realizzarla con una forma un po’ insolita e che avrebbe seguito la forma del disegno che avevo fatto: dovevo costruire un esagono non regolare.

Quindi sono partito da un avanzo di una tavola di abete lamellare di spessore 38 mm. e ne ho ricavato sei listelli larghi 60 mm. che ho successivamente piallato sulle due facce per portare lo spessore a 34 mm. In seguito, con due tagli di sega circolare, ho creato una sbattentatura che avrebbe ospitato il vetro, il disegno, la fodera di faesite ed i sei fermavetri. 

 


Il passaggio successivo è stato l’arrotondamento dello spigolo frontale esterno utilizzando una fresa a quarto di cerchio con raggio 20 mm. montata sulla toupie. 


 
Per movimentare un po’ la faccia a vista dei vari componenti della cornice ho creato due canali con la sega circolare profondi 4 mm.

In seguito ho tagliato i vari pezzi alla lunghezza opportuna con la troncatrice, dando ad ogni estremità la giusta angolazione per accoppiarsi correttamente con gli elementi adiacenti. Il risultato di questa operazione lo si può vedere nella foto successiva: 


 
In questa foto si possono vedere i sei pezzi che compongono la cornice, distanziati tra loro, appoggiati sulla stampa del progetto fatto al CAD e, al centro, un avanzo posizionato in modo da mostrare la sezione dei vari elementi.

Vista la forma insolita di questa cornice non mi era permesso assemblarla usando i morsetti tradizionali per effetto dei vari angoli fuori squadro ed ho dovuto utilizzare una cinghia a cricchetto per stringere correttamente i vari lati dell’esagono. 

 


 In corrispondenza dei vari spigoli ho applicato all’esterno un pezzo di scotch di carta; i motivi di questo intervento sono due: il primo è dovuto alla necessità di tenere in posizione i vari lati mentre stringevo la cinghia dopo aver dato la colla sulle teste; il secondo motivo nasce dalla necessità di non sporcare di colla la cinghia ed evitare che si attaccasse al legno se la colla usciva in abbondanza e si infilava nella trama del tessuto di cui è costituita la cinghia.

Dopo un paio d’ore ho dato una bella carteggiata per rifinire il manufatto ed ecco il risultato: 


 
Poiché non mi piaceva lasciare il legno del colore naturale, ho provveduto a bruciarne la superficie con la fiamma di una lampada da idraulico, come avevo già spiegato nell’articolo del 27/09/2018. 

 


 Dopo aver spazzolato adeguatamente la cornice ho steso una mano di fondo trasparente all’acqua; il giorno dopo ho dato una leggera spuntatina con una carta vetrata con grana 280 e poi ho passato la vernice trasparente, sempre all’acqua.

Successivamente ho tagliato la fodera in faesite, ho sagomato il vetro ed il cartoncino con il disegno; dagli avanzi di legno, risultati dai due tagli incrociati per ricavare la sbattentatura, ho ottenuto i fermavetri che sono stati forati per il fissaggio con viti da 2,5 x 20.

Infine ho praticato posteriormente un foro al centro in alto nella cornice per poterla appendere ad un chiodo; una volta assemblato il tutto e sistemato in parete, appare così: 



giovedì 30 marzo 2023

Una cascata di gocce di vernice

 

E’ un po’ di tempo che non pubblico un articolo, ma non sono rimasto del tutto inattivo; qualche tempo fa ho deciso di creare una decorazione da sistemare sopra la porta del bagno e volevo costruire qualcosa di particolare.

Purtroppo mi si è cancellata una cartella dove avevo messo alcune foto delle lavorazioni, per cui non sono in grado di mostrarvi tutti i passaggi della realizzazione. Comunque sono partito da un pannello di multistrati di betulla da 18 mm. di spessore ed ho ricavato una sagoma con il seghetto alternativo; la foto che ho salvato è quella dell’avanzo del pannello dopo la lavorazione. 

 


In effetti da qui non si capisce molto; per rendervi tutto più chiaro vi mostro subito il risultato finale: 


 
In questa foto si vede cosa ho realizzato: una cascata di gocce di vernice di vari colori. Per poterla applicare al muro ho incollato sul retro un rigone in Toulipier fresato al centro, lasciando quindi chiuse le teste, per poter ospitare un righetto che ho poi fissato alla parete con viti e tasselli.

Tutto il resto è stato incastrato sul righetto precedente, fissandolo con delle viti da sopra che si ancoravano al righetto stesso rendendo il tutto stabile.

Per ottenere questa parete sgocciolante mi sono aiutato con diversi elettroutensili; per primo ho usato quello che viene chiamato “lima elettrica” che non è altro che un anello di carta vetrata molto stretta che si muove velocemente su dei rullini andando a togliere materiale dove serve.


 
Con questo strumento ho assottigliato la parte superiore delle gocce nel punto in cui si distaccano dal pannello superiore; in seguito ho usato un utensile multifunzione ad oscillazione della Dremel a cui ho applicato la piastra di levigatura a Delta e con questa ho dato una bella sgrossata per arrotondare gli spigoli e dare un forma adeguata alle gocce. 


 
Infine ho usato un manicotto abrasivo montato sul mandrino di un avvitatore per arrotondare i punti di distacco delle gocce dal pannello. 


 
Naturalmente tutti questi utensili sono risultati utili per la prima operazione di sgrossatura; in seguito c’è voluta una buona quantità di olio di gomito per dare la forma corretta alle gocce, sia in alto che in basso.

Al termine della carteggiatura manuale, ho dato una mano di fondo bianco all’acqua che ho poi carteggiato con una grana 240 per preparare il manufatto a ricevere i vari colori ottenuti con vernici della Renner.

L’applicazione delle varie vernici colorate è stata piuttosto lunga perché dovevo aspettare la completa essicazione del prodotto per poterlo proteggere con lo scotch di carta che mi permetteva di non sbavare con il colore successivo, e così via fino all’ultimo colore. Ci sono volute tre mani per ogni colore, però il risultato compensa della pazienza usata nella realizzazione.