martedì 18 aprile 2023

Una cornice esagonale

 

Un paio di mesi fa avevo fatto un disegno un po’ particolare su un cartoncino nero e, poiché mi era riuscito piuttosto bene, avevo deciso che si meritava di essere incorniciato e naturalmente mi sarei costruito la cornice da solo.

Vista la conformazione del disegno ho deciso di realizzarla con una forma un po’ insolita e che avrebbe seguito la forma del disegno che avevo fatto: dovevo costruire un esagono non regolare.

Quindi sono partito da un avanzo di una tavola di abete lamellare di spessore 38 mm. e ne ho ricavato sei listelli larghi 60 mm. che ho successivamente piallato sulle due facce per portare lo spessore a 34 mm. In seguito, con due tagli di sega circolare, ho creato una sbattentatura che avrebbe ospitato il vetro, il disegno, la fodera di faesite ed i sei fermavetri. 

 


Il passaggio successivo è stato l’arrotondamento dello spigolo frontale esterno utilizzando una fresa a quarto di cerchio con raggio 20 mm. montata sulla toupie. 


 
Per movimentare un po’ la faccia a vista dei vari componenti della cornice ho creato due canali con la sega circolare profondi 4 mm.

In seguito ho tagliato i vari pezzi alla lunghezza opportuna con la troncatrice, dando ad ogni estremità la giusta angolazione per accoppiarsi correttamente con gli elementi adiacenti. Il risultato di questa operazione lo si può vedere nella foto successiva: 


 
In questa foto si possono vedere i sei pezzi che compongono la cornice, distanziati tra loro, appoggiati sulla stampa del progetto fatto al CAD e, al centro, un avanzo posizionato in modo da mostrare la sezione dei vari elementi.

Vista la forma insolita di questa cornice non mi era permesso assemblarla usando i morsetti tradizionali per effetto dei vari angoli fuori squadro ed ho dovuto utilizzare una cinghia a cricchetto per stringere correttamente i vari lati dell’esagono. 

 


 In corrispondenza dei vari spigoli ho applicato all’esterno un pezzo di scotch di carta; i motivi di questo intervento sono due: il primo è dovuto alla necessità di tenere in posizione i vari lati mentre stringevo la cinghia dopo aver dato la colla sulle teste; il secondo motivo nasce dalla necessità di non sporcare di colla la cinghia ed evitare che si attaccasse al legno se la colla usciva in abbondanza e si infilava nella trama del tessuto di cui è costituita la cinghia.

Dopo un paio d’ore ho dato una bella carteggiata per rifinire il manufatto ed ecco il risultato: 


 
Poiché non mi piaceva lasciare il legno del colore naturale, ho provveduto a bruciarne la superficie con la fiamma di una lampada da idraulico, come avevo già spiegato nell’articolo del 27/09/2018. 

 


 Dopo aver spazzolato adeguatamente la cornice ho steso una mano di fondo trasparente all’acqua; il giorno dopo ho dato una leggera spuntatina con una carta vetrata con grana 280 e poi ho passato la vernice trasparente, sempre all’acqua.

Successivamente ho tagliato la fodera in faesite, ho sagomato il vetro ed il cartoncino con il disegno; dagli avanzi di legno, risultati dai due tagli incrociati per ricavare la sbattentatura, ho ottenuto i fermavetri che sono stati forati per il fissaggio con viti da 2,5 x 20.

Infine ho praticato posteriormente un foro al centro in alto nella cornice per poterla appendere ad un chiodo; una volta assemblato il tutto e sistemato in parete, appare così: