Lavoro N° 7
Lavoro N° 8
Lavoro N° 16
Questo oggetto ha uno
scopo esclusivamente decorativo, lo potremmo definire un soprammobile; il
materiale usato è legno di faggio evaporato. Il nome che gli ho assegnato è:
LYRA perché ricorda lo strumento musicale usato dai popoli antichi.
Questa realizzazione nasconde un piccolo segreto: come si fa ad inserire le barre filettate, visto che sono bloccate sulle estremità dai bracci esterni? E, ovviamente, come si fa ad eseguire i fori sull’elemento centrale?
La risposta sta nella
possibilità di piegare il legno (o meglio: certi legni, come il faggio per
esempio) utilizzando l’acqua ed il calore; infatti bisogna mettere a bagno uno
dei bracci esterni e riscaldarlo con una qualunque fonte di calore. Dopo un
certo tempo, che dipende dalle dimensioni della sezione del pezzo e dal tipo di
legno, il braccio può essere piegato abbastanza per poter forare l’elemento
centrale; questa operazione sembra semplice raccontandola come sto facendo io,
ma richiede una struttura per poter mantenere piegato il braccio mentre si
effettua la foratura.
Prima di rilasciare il braccio bisogna ovviamente inserire le barre filettate con i dadi, poi si ripete l’operazione inversa con acqua e calore per poter riportare il braccio nella posizione originale.
Ad essicazione
avvenuta si può procedere ad applicare una mano di fondo trasparente ad acqua e,
dopo una carteggiatura con grana 240, si passa una mano di finitura
trasparente, sempre ad acqua.
La realizzazione
completa di questo oggetto è stata pubblicata da LEGNOLAB N° 119.
Lavoro N° 17
Questa lampada è nata
dall’esigenza di avere una lampada poco luminosa sul tavolino di fianco al
divano su cui guardo la televisione; volevo sostituire quella esistente che fa
troppa luce e disturba la vista in quei momenti.
La realizzazione è stata fatta utilizzando un legno chiamato Toulipier che proviene dall’America nord-orientale e originariamente è chiaro come l’acero; io ho preferito tingerlo con un prodotto all’acqua che gli ha dato il colore del ciliegio per uniformarlo al resto dell’arredamento della stanza.
L’idea mi è venuta
quando ho comprato un vetromattone, che è l’elemento centrale che diffonde la
luce; nei due lati superiori del contenitore in legno ho ricavato quattro
fresate in cui ho alloggiato altrettante strisce di LED che sono la fonte
luminosa di questa lampada.
Le varie strisce sono state collegate fra di loro con fili che sono stati opportunamente saldati a stagno e collegati ad un interruttore ad incasso, posto nel basamento insieme ad una presa cilindrica prevista per un alimentatore da cellulare che, a sua volta, ha una spina per inserirsi direttamente nella presa a muro.
La realizzazione
completa di questo oggetto è stata pubblicata da LEGNOLAB N° 122.
Lavoro N° 18
Questa volta volevo
proprio fare qualcosa di insolito ed ho deciso di realizzare una borsetta in
legno da regalare ad una mia amica. Il legno che ho deciso di utilizzare è il solito
Toulipier che si presta molto bene per questo tipo di lavoro, visto che è
necessario usare un legno che resta dritto.
La forma che ho scelto è quella ottagonale, in cui tre lati formano il coperchio e gli altri cinque costituiscono il vero contenitore; ho aggiunto un “vezzo” costituito dalla lampada a LED, che si accende premendo la calotta esterna, che può risultare utile se si deve passare per zone un po’ scure o per infilare la chiave in una serratura al buio. Naturalmente la lampada è alimentata da due pile a stilo che vengono sostituite agendo dall’interno.
Per tenere chiusa la
borsetta ho adottato una striscia di cuoio a cui ho applicato una chiusura a
scatto e al coperchio ho montato una maniglia snodata.
La realizzazione
completa di questo oggetto è stata pubblicata da LEGNOLAB N° 124.
Lavoro N° 19
Questa volta mi sono
voluto cimentare con una “scultura”, nel senso che rappresenta un animale
realizzato in legno, ma è il risultato di un assemblaggio di tre parti
incollate tra loro e non il classico manufatto ottenuto da un blocco di legno
unico lavorato con scalpelli e sgorbie.
Anche in questo caso
come legno uso del Toulipier e devo confessare che il progetto non è mio, ma ho
visto una fotografia di questa pantera in un sito Internet, mi è piaciuta subito
ed ho deciso di realizzarne una copia con le dimensioni che giudicavo più
opportune. A fine lavoro l’oggetto misurava 35 cm. dal muso alla coda.
I tre pezzi che
compongono il manufatto sono stati ottenuti per piallatura, scontornatura col
traforo elettrico, fresatura contro sagoma, arrotondamento degli spigoli per
fresatura ed infine incollaggio con perni di riferimento.
L’oggetto è stato poi
incollato su di un pannello di plexiglass con colla cianoacrilica.
La realizzazione
completa di questo oggetto è stata pubblicata da LEGNOLAB N° 126.
Lavoro N° 20
Oggi volevo cambiare
settore e, invece dei soliti oggetti che rientrano nel settore arredamento, ho
deciso di realizzare un collier per mia figlia. Come legno questa volta ho
preferito usare un legno molto particolare che cresce in Cento America e che si
chiama Amaranto, e guardandolo si capisce il perché.
L’ho disegnato al CAD poi, dopo averlo stampato, ho ritagliato i vari componenti e li ho incollati su una tavoletta di 8 mm. di spessore; li ho rifilati usando soprattutto il traforo elettrico, poi li ho forati trasversalmente per poterli unire tra loro con un filo di acciaio inox e sono distanziati da sferette forate, sempre di acciaio inox.
In seguito ho inserito
delle catene cilindriche alle estremità, collegate a due a due, e dotate di un
moschettone per allacciare il collier quando lo si indossa.
Infine ho voluto inserire
una decorazione al centro utilizzando degli strass con adesivo termofusibile
che ho incollato con l’aiuto dell’applicatore termico, formando la disposizione
delle stelle dell’Orsa Maggiore. Naturalmente il tutto è stato inserito in una
cassettina che ho costruito in compensato di betulla da 6 mm. arricchito con il
fondo in vellutino nero.
La realizzazione
completa di questo oggetto è stata pubblicata da LEGNOLAB N° 128.