Questa volta vi
propongo una mini-cassettiera a due cassetti, ma costruita con un concetto
diverso, che riprende il sistema dei mobili componibili sui quali, una volta
affiancati, viene applicato un top di finitura che serve a coprire le varie
giunte esistenti fra un componente e quelli a fianco.
La struttura è sempre
in truciolare nobilitato bianco bordato in nero e l’assemblaggio è effettuato
con le linguette, come nel caso precedente.
In questa costruzione
i fianchi esterni contengono entrambi i piani, base e cappello, mentre il
fianco centrale non è stato fresato perché si può utilizzare un fissaggio a
vite, visto che comunque la mini-cassettiera verrà completata da un top di
finitura che coprirà tutto.
Mentre i fianchi sono
stati preparati con le linguette orizzontali per contenere la base ed il
cappello, il retro è stato fresato per innestarsi in orizzontale nella base ed
in verticale nel cappello (cosa non indispensabile, perché si poteva preparare
come i fianchi).
Ovviamente i fori che
si vedono nella base saranno utilizzati per il fissaggio del fianco centrale,
come quelli che appaiono nell’asse centrale del cappello; poiché questa
cassettiera ha i fianchi alti soltanto 10 cm., non è pensabile che si possa
avvitare il top dall’interno del mobile come si fa con i componibili di
dimensioni normali.
In questo caso non
esiste nessun avvitatore angolare in grado di infilarsi dentro uno spazio di 6
cm. circa; pertanto la soluzione adottata in questo caso è l’incollaggio con le
spine. I quattro fori passanti da 6 mm. di diametro che si vedono nel cappello
sono stati previsti proprio per l’accoppiamento col top, senza l’uso delle
viti.
In questa foto si vede
la carcassa assemblata, in cui non sono ancora state inserite le viti per il
fissaggio del fianco centrale; questa volta si vede anche il top in noce in cui
sono già state inserite le spine di collegamento per l’incollaggio sul mobile.
La posizione per i
fori destinati alle spine nel top è stata ricavata con l’uso dei marcafori
(vedi articolo del 15/04/2015) che ho momentaneamente lasciato inseriti nei
fori del cappello, per far capire come vengono usati.
Ecco come si presenta
il mobile frontalmente prima dell’inserimento delle spine dentro il cappello
della mini-cassettiera, a cui seguirà l’abbassamento del top fino a farlo
combaciare con il mobile.
La serratura che
utilizzo questa volta è di quelle “da infilare” e che richiedono una
lavorazione della mostra da effettuare con una mortasatrice, che provvede a
fresare il pannello in MDF in questione in maniera tale da poter inserire la
serratura dall’alto, facendo in modo che anche la “cartella” (che sarebbe il
frontalino in ottone) della serratura vada a filo con il bordo superiore della
mostra.
Naturalmente lo scasso
per impostare la cartella è stato rifinito con lo scalpello per creare i
quattro spigoli, che la mortasatrice non può creare; il foro per la chiave va
fatto successivamente col trapano e lo scalpello.
Da notare che, per mantenere
centrato nella mostra il foro sagomato per la chiave, la fresata per infilare
la serratura risulta spostata sulla destra, visto che nel meccanismo la chiave
va inserita sulla sinistra (art. MPE Perfect della Meroni).
Esistono tre posizioni
per infilare la chiave perché questa serratura si può utilizzare in posizioni
diverse, sia nei cassetti che nelle ante.
Di fianco alla
serratura si vede la “controcartella” o “incontro” che riceverà la “mandata”
(cioè il catenaccio); in questo caso le estremità sono arrotondate e non sarà
necessario ritoccare la fresata della mortasatrice con lo scalpello, se la si
vuole incassare.
Davanti alla serratura
c’è la bocchetta che servirà a rifinire il foro preparato anteriormente per
infilare la chiave, e la chiave stessa.
Anche nel cassetto ho
fatto una variazione costruttiva: visto che lo spazio in altezza a disposizione
dei cassetti è diminuito di circa 2 cm. rispetto alla cassettiera precedente,
per la presenza di un piano in più (il cappello), ho spostato il fondo più in
basso possibile e, anziché infilarsi in una fresata praticata nei lati del
cassetto, si inserisce in una sbattentatura fatta sotto al cassetto (che nella
foto è capovolto per mostrare la parte inferiore).
Messi a confronto i
due cassetti in posizione rovesciata, risulta evidente la differenza; in questo
modo abbiamo recuperato tutto lo spazio possibile all’interno del cassetto, che
adesso infiliamo nel suo alloggiamento (sempre senza guida di scorrimento) ed
in questa foto lo si vede con la serratura in posizione di chiusura, con il
catenaccio in uscita e destinato ad infilarsi nell’incontro che è già stato
montato nella parte inferiore del top.
(fine terza parte)