Tra le varie
operazioni a cui può essere sottoposto il vetro c’è la retroverniciatura: la
lastra viene sistemata in posizione orizzontale in una cabina dotata di
un’adeguata aspirazione dei vapori e della vernice in sospensione; sul retro
della lastra viene effettuato una pulizia per eliminare tracce di sostanze
estranee, poi si applica la vernice del colore scelto con una pistola a
spruzzo.
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Ad essicazione
avvenuta, il vetro viene girato per verificare la corretta distribuzione della
vernice; una cosa importante da tenere presente è che il colore originale della
vernice viene più o meno alterato dal vetro usato e dal suo spessore, nel senso
che il miglior risultato (in termini di fedeltà di colore) avviene quando
usiamo un vetro extrachiaro, possibilmente sottile.
L’uso di un vetro
float di uno spessore consistente provocherà immancabilmente un viraggio del
colore originale spruzzato sul retro, per effetto della diversa trasparenza
della pasta.
Al vetro trasparente
può essere fatto anche un altro trattamento: l’acidatura. L’unico acido che
corrode il vetro è l’acido fluoridrico e con questo si possono incidere le
lastre creando dei disegni, oppure è possibile intervenire in maniera uniforme
su tutta la superficie ottenendo un vetro leggermente opaco.
Nella foto si vedono
due campioni acidati con la stessa procedura, ma di spessore diverso: 4 mm. a
sinistra e 10 mm. a destra; aumentando lo spessore, quindi la distanza
dall’oggetto sottostante, si nota un’immagine meno definita.
Esistono inoltre i
vetri stampati, in cui una delle due superfici non è perfettamente liscia ma
reca un’impronta realizzata con uno stampo che crea delle creste e degli
avvallamenti che confondono la vista degli oggetti retrostanti; anche qui la
distanza dall’oggetto modifica notevolmente la sua visibilità. Viene spesso
usato per le finestre dei bagni e delle docce, tenendo la parte stampata
all’esterno.
Il trattamento più
appariscente che si effettua sul vetro è la sua trasformazione in uno specchio;
il procedimento è abbastanza complesso, come si apprende da questo filmato:
Gli specchi di tipo
tradizionale possono essere prodotti utilizzando del vetro float o
dell’extrachiaro; con quest’ultimo si ottiene un prodotto di qualità superiore
per effetto della migliore trasparenza del vetro.
Se però escludiamo la
grande produzione di serie e consideriamo la possibilità di intervenire sul
vetro in maniera artigianale, si possono ottenere effetti abbastanza insoliti
ed originali come quelli della foto seguente:
In questa foto si
intravede la zona riflettente in cui si nota la mia camicia ed un mio braccio
mentre fotografo i campioni.
Inoltre il vetro può
essere anche incollato e per ottenere questo risultato si devono accostare le
due parti, poi si deposita un adesivo metacrilato con una siringa o con un
tubetto particolare lungo la linea di giunzione; la colla penetra per
capillarità tra i due vetri e il suo indurimento viene procurato in pochi
secondi dall’esposizione ad un fascio di luce ultravioletta emessa da una
lampada sistemata opportunamente.
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L’incollaggio non è
necessariamente vetro-vetro, ma può essere anche vetro-metallo; la cosa indispensabile
è che le superfici che vengono a contatto siano perfettamente piane in modo che
lo spazio fra loro sia quasi inesistente ed il collante possa espandersi
correttamente.
A conclusione di
questa serie di articoli sul vetro, pubblico una tabella che riassume le
caratteristiche del vetro: