Una delle leghe
metalliche più usate nel settore dell’arredamento e nella costruzione di
accessori per mobili è l’acciaio inossidabile. Se consideriamo, per esempio,
una cucina componibile l’acciaio inox lo possiamo trovare nel lavello, nel
piano di cottura, nella cappa aspirante (o filtrante) oppure nel rivestimento
di frigoriferi o lavastoviglie.
Ma l’uso di questa
lega si estende fino alla realizzazione di griglie, binari, maniglie o pomoli,
oppure profili di vario tipo che non sono solo usati nella realizzazione delle
cucine componibili, ma vengono usati anche nella produzione di mobili per il
bagno o altre zone dove esiste la presenza di una discreta percentuale di
umidità, che potrebbe ossidare un acciaio di tipo tradizionale, facendogli fare
la ruggine.
Bisogna però sfatare
un mito: l’acciaio inossidabile è stato chiamato in questo modo perché non
manifesta un’ossidazione come invece si nota su altri metalli o leghe, ma c’è
un piccolo segreto: l’acciaio inox si ossida, ma non si vede!
Infatti uno dei suoi
componenti di lega principali è il cromo che è un metallo che si ossida
producendo un composto che non si percepisce ed appare completamente
trasparente; inoltre questa ossidazione iniziale protegge il metallo
sottostante da un’ulteriore ossidazione in profondità, diversamente da quello
che accade per i manufatti in acciaio tradizionale (che chiamiamo generalmente
“ferro”).
Per esempio pensate ad
una cancellata in “ferro” che non ha una protezione adeguata e che, esposta
alle intemperie, finisce per essere lentamente ma progressivamente corrosa
dalla ruggine (che è ossido di ferro) fino alla completa distruzione.
Nell’acciaio
inossidabile il cromo, che è presente in varie concentrazioni in funzione del
tipo e delle caratteristiche che deve avere, produce quindi la sua pellicola
protettiva di ossidazione primaria, proteggendo tutta la lega ed impedendo
quindi che venga corrosa; questo comportamento del cromo si chiama:
“autopassivazione”, che significa appunto autoprotezione.
Questo fenomeno è
analogo a quello dello zinco, che viene usato per rivestire, per via
elettrolitica o per immersione a caldo, i vari manufatti ferrosi che quindi
verranno protetti dalla “zincatura” superficiale che si ossida ed impedisce che
il materiale sottostante arrugginisca.
Per fare una
trattazione corretta dell’acciaio inossidabile bisogna però spiegare che non
esiste una sola lega, ma ne esistono tante con differenti proporzioni degli
elementi di lega che sono prevalentemente: ferro, carbonio, cromo, nichel e
molibdeno.
I vari acciai inox si
possono suddividere principalmente in tre categorie: Martensitici, Ferritici ed
Austenitici; per dare una rapida descrizione delle categorie, senza scendere
troppo scientificamente nei particolari, possiamo affermare che i martensitici
si possono temprare e quindi indurire notevolmente, si usano per produrre
prevalentemente lame in quanto è anche affilabile e vengono destinati alla
produzione della coltelleria da cucina, lame per bisturi, forbici e simili.
Sono inoltre magnetizzabili, per cui vengono attratti dalle calamite.
Gli acciai
inossidabili ferritici sono di uso generale e vengono utilizzati per la
produzione di banchi per bar, ristoranti e comunità, lavelli, piani di cottura
e cappe aspiranti per le cucine componibili e comunque per oggetti a contatto
con gli alimenti; sono magnetizzabili ma non sono temprabili o affilabili.
Quelli che invece sono
maggiormente utilizzati nel settore dell’arredamento sono quelli austenitici,
che hanno la possibilità di essere saldati facilmente per comporre strutture
complesse e possono essere lucidati a specchio; non sono magnetizzabili né temprabili.
In alternativa alla
lucidatura a specchio, gli acciai inossidabili possono essere satinati con un
procedimento che comporta la carteggiatura lineare con carte o tele abrasive di
grane differenti per ottenere finiture opache più o meno grossolane: ovviamente
più la grana degli abrasivi ha un numero alto e più la satinatura risulta
uniforme e fine.
Una finitura opaca più
fine di quella con il trattamento precedente si può ottenere utilizzando nastri
o fogli di Scotch brite al posto delle carte o tele abrasive.