domenica 22 maggio 2022

Vetrinetta con farfalle (prima parte)

 

Era un po’ di tempo che volevo costruire una cosa insolita che mi era venuta in mente l’anno scorso e questa volta avevo lo spirito giusto per realizzarla. Ho quindi comprato una tavola di abete rosso di prima qualità, quindi senza nodi, da 40 mm. di spessore e ne ho piallata una parte a filo ed a spessore, solo per la quantità che mi serviva, fino a portarla a 35 mm.; poi l’ho trasformata in tanti righetti che sono stati piallati a spessore nell’altro senso fino ad ottenere dei quadrelli di 35 x 35 mm.

Con due tagli di sega circolare ho trasformato i righetti in una serie di profili a L di spessore 20 mm. di cui mostro un avanzo con le quote.


 
Con questi profili ho poi creato due telai laterali, giuntati a spizza, che ho collegato fra di loro con 4 traversi opportunamente orientati per creare una “gabbia”, come si vede dalla foto seguente. 


 
Per sostenere questa struttura ho comprato un pannello di lamellare di abete di 600 x 800 mm. che ho sagomato sui lati corti per ricavare due maniglie laterali. 


Le maniglie sono dotate all’esterno di un invito inclinato a 45° per poterle prendere con le mani senza fatica quando si trova appoggiato su un piano. 


 
Ho quindi effettuato una serie di fori sul pannello in corrispondenza del perimetro di base della gabbia e, da sotto, ho bloccato assieme i due elementi lasciando un centimetro di margine tutto attorno alla struttura. 


 
Dopo aver verificato che tutto corrispondeva al progetto che mi ero fatto al CAD, ho preparato i fermavetri che avrebbero tenuto fermi i pannelli di plexiglass trasparente da 3 mm. che avevo ordinato. In pratica ho realizzato una struttura di 600 x 550 per un’altezza di 650 mm. con una sezione perimetrale come mostro nel disegno seguente: 


 
Tra il profilo ad L ed il fermavetro smussato si notano i pannelli di plexiglass da 3 mm. che sono sufficientemente scarsi in altezza e larghezza da permettere il passaggio delle viti di fissaggio dei fermavetri.

Nel mese di febbraio, prima che la vegetazione cominciasse a sentire l’effetto della primavera facendo spuntare le gemme, avevo tagliato un piccolo ramo del melograno giapponese che ho nel mio giardino e l’ho fatto seccare.

Quando ho ritenuto che si fosse stabilizzato, ho realizzato una base provvisoria con un disco di multistrati di pioppo, forato al centro, ed ho verniciato il ramo con una mano di cementite bianca e un paio di mani di finitura verde ad acqua.

I trattamenti sono stati effettuati esclusivamente a pennello; ed ecco il risultato finale: 


 
Però questo ramo era destinato a ricevere una base completamente diversa; infatti avevo disegnato un basamento costituito da otto strati di MDF da 4 mm. sagomati e progressivamente ridotti in pianta, incollati fra loro come se fossero la rappresentazione topografica di una piccola collina. Anche in questo caso ho dato una mano di cementite a solvente come fondo, ma la finitura è stata eseguita con una vernice ferromicacea grigio scuro applicata con una bomboletta spray. 


 

(fine prima parte)