sabato 16 novembre 2013

LA SEGA CIRCOLARE




Questo tipo di sega è stato inventato nella seconda metà del XVIII secolo; rispetto alla sega a nastro, questa macchina si differenzia perché usa una lama dentata di forma circolare.
Le prime lame che sono state costruite erano in semplice acciaio e soltanto prima della Seconda Guerra Mondiale furono fatti i primi esperimenti per applicare dei riporti in Widia, che nel frattempo era stato inventato dalla Krupp nel 1926.
Ma cos’è il Widia? Sostanzialmente è carburo di tungsteno ed è durissimo, si ottiene per sinterizzazione, cioè utilizzando delle finissime polveri che vengono compresse ad altissime pressioni e ad alta temperatura; le placchette che si ottengono sono già conformate per l’uso a cui sono destinate, che non è solo per le lame o le frese per la falegnameria, ma anche per gli utensili destinati alla lavorazione meccanica.
Nel caso specifico delle seghe circolari, le placchette riportate vengono saldate al disco con una lega a base di rame e argento chiamata Castolin (veramente questo sarebbe il nome della ditta produttrice, ma ormai il prodotto è conosciuto con questo nome), ma ci sono molti casi in cui le placchette vengono bloccate su alcuni supporti studiati appositamente con sistemi meccanici, o con semplici viti.
Il grande vantaggio che si è avuto con l’introduzione del Widia (il cui nome deriva dal tedesco Wie Diamant, che significa: come diamante, di cui sono state prese le prime lettere per formare il nome) è stata la grande durata dell’affilatura, che permette di usare gli utensili sei/sette volte più a lungo di quelli in acciaio da utensili.
C’è una piccola annotazione da fare: il Tungsteno è l’unico elemento chimico che ha due nomi, l’altro è Wolframio (che è il nome con cui è stato battezzato ufficialmente) ed il simbolo chimico è W, mentre quello del carbonio è C; pertanto il carburo di tungsteno, che è carburo di wolframio, ha scandalosamente la sigla: WC.
La sigla commerciale, che è quella sicuramente più usata è HM e deriva dal tedesco: Hart Metall, cioè metallo duro.
Il grande sviluppo degli utensili al Widia si è avuta nel dopoguerra, quando sono comparsi sul mercato i primi pannelli di truciolare, che hanno un certo quantitativo di colla termoindurente al proprio interno, e questa è notevolmente abrasiva; questo comportava la sostituzione frequente degli utensili in acciaio, con notevole perdita di tempo e di costi per la riaffilatura, per cui quando sono comparsi sul mercato gli utensili al Widia, sono stati accolti come una benedizione, a dispetto del costo superiore.
Naturalmente anche questi utensili vanno riaffilati e per l’affilatura si devono usare delle mole diamantate, al posto di quelle normali al corindone o al carburo di silicio usate per l’acciaio da utensili.
Tornando alle lame delle seghe circolari, che ormai vengono montate universalmente al posto di quelle in acciaio, anche per la precisione di taglio, abbiamo le placchette riportate che sporgono lateralmente dal corpo lama, come nel caso dei nastri che sono citati nell’articolo precedente; questo comporta in automatico l’eliminazione della stradatura, per cui la lama è complanare, con l’esclusione delle placchette in Widia.
Nella sega circolare la lama può essere comandata in altezza e può essere inclinata fino a raggiungere i 45°; la possibilità di alzarla a piacere ci permette, per esempio, di fare delle semplici incisioni nel pezzo che stiamo lavorando, cosa impossibile con la sega a nastro, che ha solo la possibilità di fare dei tagli completi.
Nelle macchine professionali, prima della lama principale, che ha i denti rivolti verso l’operatore, ce n’è un’altra più piccola chiamata incisore che serve ad evitare che la lama, durante la normale lavorazione, finisca per sbrecciare il legno (tagliato trasversalmente) o i pannelli di nobilitato o placcati in laminato. 


Per ottenere questo risultato l’incisore viene fatto ruotare in senso contrario alla lama principale, per evitare che sbrecci il pannello in uscita, ed ha i denti al Widia a forma di trapezio isoscele, rivolti verso la lama; questo incisore viene calibrato in altezza fino a che i due lati inclinati del dente non producono una piccola incisione nel pannello, che risulti appena un po’ più larga del taglio prodotto dalla lama principale.






In questo modo la lama non viene a contatto con la faccia inferiore del pezzo e questo evita le sbrecciature, mentre il passaggio dell’incisore non fa nessun danno perché non affonda nel pezzo ma si limita ad un’incisione di pochi millimetri, quindi con un effetto di taglio tangenziale, che non strappa il materiale. 


La macchina è dotata di una sponda di appoggio, spostabile lateralmente, sul lato destro, chiamata parallela, che serve appunto per effettuare dei tagli paralleli al senso di avanzamento del pezzo. Di fianco alla lama scorre il carro, che è dotato di un’asta perpendicolare che si chiama bandiera, orientabile per eseguire tagli in squadro e fuori squadro. Nel filmato si nota molto bene quale è l’uso che si fa di queste attrezzature.
Le seghe circolari hanno dimensioni diverse, in funzione dei requisiti che vengono richiesti: lunghezza del carro, larghezza della bandiera, larghezza di taglio in appoggio contro la parallela e diametro della lama; quest’ultimo è quello che permette di tagliare uno spessore di legno più o meno alto.