In questo articolo
presenterò alcune soluzioni utili a risolvere qualche problema che ogni tanto
si verifica durante le lavorazioni.
Non sempre si ha a
disposizione una morsa od un appoggio per tagliare un righetto oppure una
tavola di legno, per cui ci possiamo costruire un oggetto da utilizzare quando
lavoriamo su un piano che non possiamo assolutamente rischiare di rovinare
durante il taglio.
L’accessorio che
mostro è molto semplice da costruire e certamente poco costoso.
Come si vede dalla
foto, consiste in due righetti incollati sopra e sotto un pannello di tipo
qualunque (io ho usato un avanzo di truciolare da 20 mm.). Il listello inferiore
serve per appoggiarsi contro il bordo del piano su cui lavoreremo, mantenendosi
fuori dal piano per lavorare evitando di fare danni.
L’altro listello ci
serve come battuta per poter tenere fermo il righetto che vogliamo tagliare;
poiché la sega ha i denti rivolti in avanti, se non potessimo appoggiarci,
tutte le volte che affondiamo la lama dentata nel legno troveremmo delle grosse
difficoltà a mantenere fermo il pezzo utilizzando soltanto la forza dell’altra
mano.
Questo comporterebbe
uno sforzo notevole e una sicura diminuzione di precisione durante l’operazione
di taglio.
Naturalmente questo
tipo di supporto è utile anche quando dobbiamo effettuare dei tagli con il
seghetto alternativo (purchè il pezzo da lavorare abbia uno spessore superiore
al listello di battuta), oppure quando ci serve piallare un pezzo corto, o
lavorare di scalpello con la certezza che il pezzo non ci sfugga in avanti.
Un altro consiglio che
ritengo utile è legato alla suddivisione di una tavola o di un pannello, per esempio
per fare dei fori equidistanti sul pezzo.
In questo caso ho
davanti un pannellino di compensato che voglio dividere in larghezza in 5 parti
uguali; il pezzo è largo 17,1 cm. e, non avendo una calcolatrice sotto mano,
posso effettuare l’operazione di divisione inclinando il metro o la stecca
millimetrata che uso finchè non arrivo ad allineare con i bordi esterni il
punto Zero ed un numero facilmente divisibile per 5: per esempio 25 cm.
A questo punto posso
fermare con lo scotch di carta lo strumento di misura e, con una squadra (se i
lati sono a 90°), segnare le divisioni a 5, 10, 15 e 20 cm..
Nel caso che non si
possa utilizzare la squadra, bisogna ripetere l’operazione di suddivisione in
due posizioni diverse e collegarle con una riga: otterremo così tante righe
parallele equidistanti sui cui segnare la posizione dei fori, magari
utilizzando lo stesso sistema di suddivisione, ma sugli altri lati.
L’ultimo suggerimento
odierno riguarda il modo più sicuro per controllare lo squadro di un mobile in
fase di costruzione, quando lo si è appena incollato e stretto con i morsetti.
Per evitare che il
mobile si incolli restando in una posizione fuori squadro, bisogna assicurarsi
che le diagonali siano uguali, per cui si posiziona il metro contro uno spigolo
esterno (che è meglio di quello interno) e si va a leggere la misura dell’altro
spigolo esterno della diagonale.
Difficilmente si
noteranno due misure identiche alla prima misurazione (vorrebbe dire essere
molto fortunati), per cui dovremo riposizionare i morsetti, che sono
responsabili del fuori squadro, in modo da far coincidere o quasi le due
misure.
Per arrivare a questo
risultato bisogna ricordare che, dove c’è la misura in diagonale più lunga,
bisogna spostare la testa del morsetto (dove c’è la vite) più all’esterno,
oppure il piede più all’interno, mentre l’opposto va fatto dove abbiamo la
diagonale più corta.
Purtroppo dobbiamo
procedere per tentativi, perché non c’è una regola matematica che ci venga in
aiuto; d’altra parte però a volte può bastare agire solo da una parte per
raggiungere il risultato voluto.
Per misurare lo
squadro, soprattutto con i mobili di una certa dimensione, non ci si può fidare
di una squadra posizionata all’interno del mobile per verificare se il mobile
si sta incollando nella giusta posizione, perché potremmo avere una indicazione
scorretta.
Il motivo di questa
illusione si può verificare per effetto della compressione dei morsetti che
potrebbero far flettere i lati che vengono stretti, mettendoli così in condizione di non essere in squadro con gli
altri due, finchè il mobile non viene liberato dal carico a cui è sottoposto.
Questa errata
valutazione, effettuata con la squadra, potrebbe inutilmente indurci a sistemare
le cose modificando l’assetto dei morsetti, mentre invece il mobile è
perfettamente in squadro.