Riprendendo il
discorso della bordatura, nella foto dell’articolo precedente si vedono i due
lati corti con il bordo applicato, già rifilato e pareggiato in testa, mentre i
bordi lunghi devono ancora essere lavorati per rifinirli definitivamente.
Il terzo metodo per
applicare i bordi è utilizzare quelli precollati, che sono già stati preparati
con una colla termofondente sul lato che va a contatto con il pannello. Per
farli aderire saldamente esistono sostanzialmente solo due sistemi: si può
usare un ferro da stiro, con cui conviene fare delle prove per riuscire ad
individuare la giusta temperatura per fare fondere la colla; altrimenti
esistono sul mercato degli attrezzi nati appositamente per questo scopo, che
sono dotati di un termosoffiatore (praticamente un phon ad alta temperatura)
che provvede a far sciogliere la colla sul retro del bordo, premendolo contro
il pannello.
Anche qui bisogna fare
un po’ d’esperienza, soprattutto per capire quale velocità di avanzamento
conviene usare, in funzione del tipo di bordo che si vuole applicare.
Comunque in tutti e
tre i casi, una volta che i bordi sono stati applicati e le colle hanno fatto
il loro dovere, bisogna troncare l’eccedenza in lunghezza del bordo,
tagliandola con un paio di forbici e rifinendola poi con la carta vetrata per
pareggiarlo (per gli amanti della tecnologia esistono dei troncatori che fanno
il lavoro in un colpo solo).
Per la rifilatura che
servirà a togliere l’eccedenza in larghezza del bordo si può usare un
rifilatore elettrico dotato di una piccola fresa con cuscinetto di appoggio,
oppure si può eliminare manualmente la maggior parte dell’abbondanza usando un
mini pialletto da hobby (senza arrivare mai a toccare il pannello e senza
andare controvena) e terminare l’operazione con una buona passata di carta
vetrata.
Una volta rifinita per
bene la bordatura sui lati corti, si procede a quella sui lati lunghi; questo
ordine di precedenza si rende necessario perché, visto che lo sportello viene
di solito guardato con il lato lungo in verticale, se questo è stato montato
per ultimo, coprirà le teste dei bordi orizzontali che così resteranno
nascoste, migliorandone l’aspetto estetico. Ecco il risultato finale:
Questi sono i sistemi
tradizionali per bordare col legno, però c’è un modo che oggi viene usato poco
ma non è del tutto dimenticato: la bordatura con la righetta.
In pratica si ripete
l’operazione che abbiamo visto precedentemente con la colla vinilica, soltanto
che si applica una righetta in legno massello di spessore 4 o 5 mm. dello
stesso legno (sempre più larga dello spessore del pannello) al posto del bordo
da 1 mm..
Con questa soluzione
ci si può permettere di arrotondare gli spigoli con un rifilatore dotato di una
piccola fresa adatta allo scopo, per rendere lo sportello più “morbido” al
contatto.
Fino ad ora abbiamo
parlato di bordature su pannelli placcati in legno, ma anche i pannelli
placcati con il laminato oppure i nobilitati hanno la necessità di essere
bordati; in questi casi il bordo non sarà più in legno, ma in ABS o PVC in una
vasta gamma di colori oppure nello stesso laminato usato per il placcaggio.
Le differenze tra le
due soluzioni sono: prima di tutto la flessibilità, l’ABS ed il PVC sono
materie plastiche morbide e si adattano a tutti i tipi di curve in piano,
mentre il laminato ha una flessibilità limitata e non si può curvare fin dove
si vuole; fra l’altro i primi due sono reperibili in bobine che arrivano anche
a 200 metri, mentre il bordo in laminato bisogna ricavarlo tagliandolo da un
foglio, quindi si possono ottenere solo strisce relativamente corte (quasi
sempre 305 cm.)
Un’altra differenza
sta nel fatto che in uno sportello in laminato bordato con l’ABS o il PVC (ammesso che si trovi il colore uguale) la
presenza del bordo non si nota molto perché sono materiali colorati in tutto lo
spessore.
Nel caso che si decida
di bordare con il laminato risulterà sempre evidente un filetto molto scuro che
farà notare il bordo riportato.
Il motivo di questa
differenza è che il colore del laminato è dato soltanto dalla carta decorativa
che costituisce il foglio più esterno, che è circa un decimo di millimetro,
mentre il supporto fenolico è scuro e costituisce lo spessore maggiore (circa
otto decimi di millimetro).
Esistono anche dei
fogli di laminato chiamati generalmente “tuttocolore” perché non hanno il
supporto fenolico, ma sono dello stesso colore in tutto lo spessore; purtroppo
però la scelta delle varie tonalità è molto limitata e presentano una notevole
fragilità che crea problemi di scheggiatura durante il taglio del foglio in
strisce.
Ci sono anche altre
alternative che sono i bordi in carta melaminizzata che si usano nei mobili
industriali di basso costo, oppure i “laminatini” che sono bordi in laminato
sottile (circa 4 decimi), che hanno una destinazione analoga e si usano prevalentemente
con le macchine bordatrici.