sabato 13 giugno 2015

APPLICARE I BORDI (Seconda parte)




Riprendendo il discorso della bordatura, nella foto dell’articolo precedente si vedono i due lati corti con il bordo applicato, già rifilato e pareggiato in testa, mentre i bordi lunghi devono ancora essere lavorati per rifinirli definitivamente.

Il terzo metodo per applicare i bordi è utilizzare quelli precollati, che sono già stati preparati con una colla termofondente sul lato che va a contatto con il pannello. Per farli aderire saldamente esistono sostanzialmente solo due sistemi: si può usare un ferro da stiro, con cui conviene fare delle prove per riuscire ad individuare la giusta temperatura per fare fondere la colla; altrimenti esistono sul mercato degli attrezzi nati appositamente per questo scopo, che sono dotati di un termosoffiatore (praticamente un phon ad alta temperatura) che provvede a far sciogliere la colla sul retro del bordo, premendolo contro il pannello. 


Bordatrice elettrica manuale WURTH

Anche qui bisogna fare un po’ d’esperienza, soprattutto per capire quale velocità di avanzamento conviene usare, in funzione del tipo di bordo che si vuole applicare.
Comunque in tutti e tre i casi, una volta che i bordi sono stati applicati e le colle hanno fatto il loro dovere, bisogna troncare l’eccedenza in lunghezza del bordo, tagliandola con un paio di forbici e rifinendola poi con la carta vetrata per pareggiarlo (per gli amanti della tecnologia esistono dei troncatori che fanno il lavoro in un colpo solo).
Per la rifilatura che servirà a togliere l’eccedenza in larghezza del bordo si può usare un rifilatore elettrico dotato di una piccola fresa con cuscinetto di appoggio, oppure si può eliminare manualmente la maggior parte dell’abbondanza usando un mini pialletto da hobby (senza arrivare mai a toccare il pannello e senza andare controvena) e terminare l’operazione con una buona passata di carta vetrata.
Una volta rifinita per bene la bordatura sui lati corti, si procede a quella sui lati lunghi; questo ordine di precedenza si rende necessario perché, visto che lo sportello viene di solito guardato con il lato lungo in verticale, se questo è stato montato per ultimo, coprirà le teste dei bordi orizzontali che così resteranno nascoste, migliorandone l’aspetto estetico. Ecco il risultato finale: 



Questi sono i sistemi tradizionali per bordare col legno, però c’è un modo che oggi viene usato poco ma non è del tutto dimenticato: la bordatura con la righetta.
In pratica si ripete l’operazione che abbiamo visto precedentemente con la colla vinilica, soltanto che si applica una righetta in legno massello di spessore 4 o 5 mm. dello stesso legno (sempre più larga dello spessore del pannello) al posto del bordo da 1 mm.. 



Con questa soluzione ci si può permettere di arrotondare gli spigoli con un rifilatore dotato di una piccola fresa adatta allo scopo, per rendere lo sportello più “morbido” al contatto. 



Fino ad ora abbiamo parlato di bordature su pannelli placcati in legno, ma anche i pannelli placcati con il laminato oppure i nobilitati hanno la necessità di essere bordati; in questi casi il bordo non sarà più in legno, ma in ABS o PVC in una vasta gamma di colori oppure nello stesso laminato usato per il placcaggio.
Le differenze tra le due soluzioni sono: prima di tutto la flessibilità, l’ABS ed il PVC sono materie plastiche morbide e si adattano a tutti i tipi di curve in piano, mentre il laminato ha una flessibilità limitata e non si può curvare fin dove si vuole; fra l’altro i primi due sono reperibili in bobine che arrivano anche a 200 metri, mentre il bordo in laminato bisogna ricavarlo tagliandolo da un foglio, quindi si possono ottenere solo strisce relativamente corte (quasi sempre 305 cm.)
Un’altra differenza sta nel fatto che in uno sportello in laminato bordato con l’ABS o il PVC  (ammesso che si trovi il colore uguale) la presenza del bordo non si nota molto perché sono materiali colorati in tutto lo spessore.



Nel caso che si decida di bordare con il laminato risulterà sempre evidente un filetto molto scuro che farà notare il bordo riportato.



Il motivo di questa differenza è che il colore del laminato è dato soltanto dalla carta decorativa che costituisce il foglio più esterno, che è circa un decimo di millimetro, mentre il supporto fenolico è scuro e costituisce lo spessore maggiore (circa otto decimi di millimetro).
Esistono anche dei fogli di laminato chiamati generalmente “tuttocolore” perché non hanno il supporto fenolico, ma sono dello stesso colore in tutto lo spessore; purtroppo però la scelta delle varie tonalità è molto limitata e presentano una notevole fragilità che crea problemi di scheggiatura durante il taglio del foglio in strisce.
Ci sono anche altre alternative che sono i bordi in carta melaminizzata che si usano nei mobili industriali di basso costo, oppure i “laminatini” che sono bordi in laminato sottile (circa 4 decimi), che hanno una destinazione analoga e si usano prevalentemente con le macchine bordatrici.