Ogni tanto capita di
dover piantare dei chiodi o degli spilli nel legno e si desidera farlo in
maniera che il chiodo penetri perpendicolarmente alla superficie. C’è chi è
bravo a farlo e chi invece non lo è; ultimamente hanno messo in commercio un
dispositivo magnetico che può risultare di grande aiuto sia per i meno bravi,
sia per i più abili, ma che non vogliono farsi male alle dita quando devono
piantare chiodi molto piccoli (perché ogni tanto se le schiacciano anche
loro!).
Questo strumento,
avendo due inserti a V magnetizzati, permette di tenere fermi i chiodi in
posizione perfettamente verticale, quindi non si è costretti a tenerli stretti
con le dita quando li si batte col martello.
In funzione delle
dimensioni del chiodo si può scegliere l’estremità più adeguata e, quando il
chiodo è ben inserito nel legno, lo strumento di supporto deve essere
allontanato per non rovinarlo prendendolo a martellate.
In questo modo siamo
partiti nella maniera migliore, nel senso che abbiamo cominciato ad inserire il
chiodo in posizione perfettamente verticale; a questo punto però serve un po’
di abilità per continuare a conficcarlo mantenendo la direzione giusta.
Inoltre, molti non lo
sanno, ma anche il martello richiede un po’ di manutenzione: se guardate la
testa (cioè la parte che si usa per battere) potreste vedere che si sono
prodotti, con l’uso, dei piccoli avvallamenti soprattutto se si sono piantati
molti chiodi o spilli di acciaio.
Questi infatti,
essendo particolarmente duri, riescono ad ammaccare la testa del martello,
modificandone la superficie; in queste condizioni potrà sembrare che si stia
usando il martello in modo corretto ma, quando si dà un colpo, il contatto tra
i due pezzi di metallo non avviene nel modo giusto e la testa del chiodo viene
colpita in maniera scorretta, provocandone l’inclinazione, neutralizzando
l’effetto di una buona partenza.
Per poter eliminare
questo problema, bisogna controllare ogni tanto lo stato della testa del
martello e, quando è necessario, sfregarlo su un foglio di carta vetrata per
pareggiare gli avvallamenti che si sono creati, riportando il martello nelle
condizioni in cui era quando è stato comprato.
Nonostante tutta la
nostra buona volontà, può capitare che i chiodi non si riesca a piantarli
perfettamente verticali e spesso è dovuto al legno che stiamo usando, che può
avere venature tenere e dure alternate sistemate in direzione inclinata
rispetto alla superficie su cui stiamo piantando il chiodo; quando il chiodo incontra
la venatura dura, tende ad essere rifiutato e spostato di lato, assumendo
un’inclinazione che può farlo uscire lateralmente sul fianco del pezzo, se
siamo vicini al bordo.
Una cosa importante:
quando si pianta un chiodo in un listello bisogna sempre ricordarsi che esiste
un rapporto empirico fra la larghezza del listello e il diametro del chiodo che
è circa 10:1, cioè in un listello di dieci millimetri di larghezza non cercate mai di
piantare un chiodo con un diametro superiore ad un millimetro, quasi certamente
si fessura.
Questo vale per i
legni teneri e quelli di durezza media; per quelli duri o fragili, bisogna
rispettare dei rapporti più alti.
Visto che stiamo
parlando di chiodi, vorrei aggiungere alcune informazioni; nella maggior parte
delle occasioni vi troverete ad usarne tre tipi: i chiodi con la testa, quelli
senza testa e gli spilli (tralascio i chiodi speciali che vengono usati
raramente ed in occasioni specifiche).
I chiodi con la testa
vengono usati prevalentemente in carpenteria o comunque in situazioni in cui la
presenza della testa in vista sul legno non disturba; in arredamento si usano i
chiodi senza testa (chiamati anche “groppini”) e gli spilli. Il motivo è
semplice: la loro presenza deve essere praticamente invisibile per questioni
estetiche.
Il fatto è che a volte
è comodo usarli o addirittura indispensabile e, se gli spilli si mascherano
abbastanza bene, visto che sono sottilissimi e completamente senza testa, per i
groppini che hanno un po’ di testa abbiamo due possibilità: o accettiamo di
vedere quella piccola testa incassata a filo del legno, oppure cerchiamo di
nasconderla.
Per nasconderla si usa
uno strumento che di chiama “tassachiodi”, la cui funzione è quella di
affossare ulteriormente il chiodo nel legno per circa due millimetri.
Questo porterà alla
formazione di un piccolo buco che verrà riempito con una minima quantità di
stucco a cera dello stesso colore del legno in questione, che sarà pareggiata
portandola a livello della superficie del legno e poi lucidata passandoci sopra
ripetutamente con uno straccio.
Nella foto si vede il chiodo appena piantato, poi completamente inserito a filo del legno, poi dopo l'uso del tassachiodi e infine stuccato (è quella macchiolina un po' più chiara in linea con i chiodi).
Nella foto si vede il chiodo appena piantato, poi completamente inserito a filo del legno, poi dopo l'uso del tassachiodi e infine stuccato (è quella macchiolina un po' più chiara in linea con i chiodi).
Se non l’andiamo a
guardare proprio da vicino, questa stuccatura si confonderà con la superficie e
passerà inosservata. Naturalmente questa è una soluzione per i legni trattati
con vernice trasparente o a cera; se dobbiamo piantare un chiodo in un righetto
di finitura che è stato laccato, e quindi ha una colorazione particolare, per
poterlo nascondere conviene semplicemente piantarlo finchè non si trova a filo
con la superficie, poi ritoccarlo usando un po’ della stessa vernice colorata
usata per laccare il legno.
Usando il tassachiodi
è molto importante assicurarsi che la sua estremità, che si usa per affondare il
chiodo, non si sia arrotondata con l’uso; questo provocherebbe quasi certamente
uno scivolamento dalla testa del chiodo durante la percussione, che
provocherebbe un buco di fianco ad esso e quindi una maggior quantità di
stucco, con una conseguente maggior visibilità.
Quindi prima di usare
il tassachiodi, preoccupiamoci di controllare la punta e, nel dubbio, spianarlo
leggermente con una mola per renderlo perfettamente piano.