giovedì 29 settembre 2016

I REGGIPIANI INVISIBILI



Esistono dei reggipiani che possono sostenere i ripiani senza che si vedano, migliorando quindi l’estetica della libreria; il primo tipo che vi mostro è costituito da un filo di ferro zincato con le estremità ripiegate e due schiacciamenti a V nella zona interna. 


Le estremità ripiegate servono per infilare il reggipiano in un paio di fori eseguiti sul fianco, mentre gli schiacciamenti a V servono per limitare l’affondamento del reggipiano, definendo quindi una dimensione di sporgenza ben definita e costante.
Nella foto si vedono reggipiani di varie lunghezze, in modo che possano adattarsi alle diverse profondità dei ripiani e sono prodotti dalla ditta CEAM. 


Nella foto precedente si vede un reggipiano appoggiato sul fianco in cui sono stati già praticati i fori da 3 mm. di diametro per ospitarlo (non fatevi confondere dalla presenza di un piccolo nodo vicino al foro di destra); da notare che tutti questi ripiani seguono il passo 32 mm. per l’interasse dei fori.



Nella foto precedente si vede il reggipiano correttamente inserito nel fianco e pronto a ricevere il ripiano; adesso bisogna provvedere a preparare le teste del ripiano che deve utilizzare questi supporti. 


Dalla foto si vede che è stato preparato un canale adeguato alla dimensione del reggipiano; per ottenerlo è stata usata una sega circolare che montava una lama da 3,2 mm., in modo che sia leggermente più larga del diametro del filo usato per il supporto, permettendone così un agevole scorrimento durante l’inserimento.
Come si vede il taglio effettuato con la sega non è passante, altrimenti avrei dovuto riportare un listello frontale di chiusura, come descritto in un articolo precedente; in questo caso è stato fatto un taglio “scappato” che quindi non permette l’utilizzo completo del solco prodotto dalla lama perché l’estremità destra (nel nostro caso) è rastremata e non permette l’alloggiamento del reggipiano.
Pertanto quando si decide di utilizzare questo tipo di sostegno, bisogna calcolare bene la lunghezza del reggipiano per non avere sorprese all’atto del montaggio. 


In questa foto si vede il ripiano inserito, visto dal lato posteriore, che evidenzia il canale effettuato dalla sega circolare; ovviamente dal lato anteriore è perfettamente chiuso.

Un’altra soluzione che si può adottare, in sostituzione al sistema precedente, è quello con i reggipiani filettati, che sono costituiti da due elementi: la “femmina”, di diametro 7 mm., che viene inserita in un foto da 6,5 mm. di diametro effettuato sul fianco, e che ha all’interno un foro filettato M5 ed il “maschio”, che è un cilindretto sempre di diametro 7 mm., il quale ha una protuberanza filettata M5 che si inserisce nella femmina.


In questa foto si vede il foro (leggermente sbrecciato perché nelle punte da legno non esistono le misure con il mezzo millimetro, per cui ho dovuto usare una punta da metallo), la femmina in alto, con l’esterno lavorato per essere trattenuto all’interno del foro, ed il maschio in basso, di cui si vede male la parte filettata perché, quando ho fatto la macro, ho messo a fuoco soprattutto la femmina. 


Qui si vede la femmina montata a filo con il fianco (a sinistra), mentre a destra è già stato avvitato anche il maschio. Montati in questo modo possono essere usati come reggipiani normali e, naturalmente, rimarrebbero in vista; per farli scomparire bisogna lavorare le teste dei ripiani effettuando una fresata di 8 mm. circa, per avere un certo agio nell’inserimento, come mostrato nella foto successiva. 


In questo modo i perni non saranno visibili; naturalmente questo sistema si può adattare anche ad altri tipi di reggipiani.