Esistono dei
reggipiani che possono sostenere i ripiani senza che si vedano, migliorando
quindi l’estetica della libreria; il primo tipo che vi mostro è costituito da
un filo di ferro zincato con le estremità ripiegate e due schiacciamenti a V
nella zona interna.
Le estremità ripiegate
servono per infilare il reggipiano in un paio di fori eseguiti sul fianco,
mentre gli schiacciamenti a V servono per limitare l’affondamento del
reggipiano, definendo quindi una dimensione di sporgenza ben definita e
costante.
Nella foto si vedono
reggipiani di varie lunghezze, in modo che possano adattarsi alle diverse
profondità dei ripiani e sono prodotti dalla ditta CEAM.
Nella foto precedente
si vede un reggipiano appoggiato sul fianco in cui sono stati già praticati i
fori da 3 mm. di diametro per ospitarlo (non fatevi confondere dalla presenza
di un piccolo nodo vicino al foro di destra); da notare che tutti questi
ripiani seguono il passo 32 mm. per l’interasse dei fori.
Nella foto precedente si
vede il reggipiano correttamente inserito nel fianco e pronto a ricevere il
ripiano; adesso bisogna provvedere a preparare le teste del ripiano che deve
utilizzare questi supporti.
Dalla foto si vede che
è stato preparato un canale adeguato alla dimensione del reggipiano; per
ottenerlo è stata usata una sega circolare che montava una lama da 3,2 mm., in
modo che sia leggermente più larga del diametro del filo usato per il supporto,
permettendone così un agevole scorrimento durante l’inserimento.
Come si vede il taglio
effettuato con la sega non è passante, altrimenti avrei dovuto riportare un
listello frontale di chiusura, come descritto in un articolo precedente; in
questo caso è stato fatto un taglio “scappato” che quindi non permette
l’utilizzo completo del solco prodotto dalla lama perché l’estremità destra (nel
nostro caso) è rastremata e non permette l’alloggiamento del reggipiano.
Pertanto quando si
decide di utilizzare questo tipo di sostegno, bisogna calcolare bene la
lunghezza del reggipiano per non avere sorprese all’atto del montaggio.
In questa foto si vede
il ripiano inserito, visto dal lato posteriore, che evidenzia il canale
effettuato dalla sega circolare; ovviamente dal lato anteriore è perfettamente
chiuso.
Un’altra soluzione che
si può adottare, in sostituzione al sistema precedente, è quello con i
reggipiani filettati, che sono costituiti da due elementi: la “femmina”, di
diametro 7 mm., che viene inserita in un foto da 6,5 mm. di diametro effettuato
sul fianco, e che ha all’interno un foro filettato M5 ed il “maschio”, che è un
cilindretto sempre di diametro 7 mm., il quale ha una protuberanza filettata M5
che si inserisce nella femmina.
In questa foto si vede
il foro (leggermente sbrecciato perché nelle punte da legno non esistono le
misure con il mezzo millimetro, per cui ho dovuto usare una punta da metallo),
la femmina in alto, con l’esterno lavorato per essere trattenuto all’interno
del foro, ed il maschio in basso, di cui si vede male la parte filettata
perché, quando ho fatto la macro, ho messo a fuoco soprattutto la femmina.
Qui si vede la femmina
montata a filo con il fianco (a sinistra), mentre a destra è già stato avvitato
anche il maschio. Montati in questo modo possono essere usati come reggipiani
normali e, naturalmente, rimarrebbero in vista; per farli scomparire bisogna
lavorare le teste dei ripiani effettuando una fresata di 8 mm. circa, per avere
un certo agio nell’inserimento, come mostrato nella foto successiva.
In questo modo i perni
non saranno visibili; naturalmente questo sistema si può adattare anche ad
altri tipi di reggipiani.