Riprendendo il
discorso delle librerie, abbiamo visto il modello più semplice senza sportelli
e senza fodera; adesso possiamo arricchire la libreria con la fodera, degli
sportelli ciechi in basso e delle vetrinette nella parte superiore. La presenza
della fodera irrigidisce il mobile, rendendolo più stabile, mentre gli
sportelli proteggono il contenuto della libreria dalla polvere, soprattutto
quelli bassi. Il progetto che nasce potrebbe essere questo:
Gli sportelli
utilizzano le classiche cerniere a scodellino che abbiamo già visto (che
vengono chiamate anche “cerniere da cucina”); nelle sezioni orizzontali
ingrandite si vede la differenza costruttiva dei due tipi di sportelli: quelli
ciechi sono dei semplici pannelli mentre le vetrinette sono costituite da un
telaio con i montanti a tutta altezza ed i traversi in luce e, ovviamente, la
parte centrale è costituita da un vetro spesso trasparente.
Questa volta vi mostro
come costruire una vetrinetta in abete, utilizzando delle foto che ho fatto
durante la preparazione di una vetrinetta di dimensioni differenti da quelle
del disegno, ma il concetto costruttivo è il medesimo.
Si parte naturalmente
preparando i due montanti e i due traversi utilizzando una tavola di abete o un
pannello di abete lamellare:
Ecco qua i quattro
righetti che diventeranno il telaio di una vetrinetta; è chiaro che se non
partiamo da una tavola di abete di primissima qualità, qualche nodo dobbiamo
accettarlo.
Cominciamo a lavorare
i righetti solo che, al posto del classico sistema tenone-mortasa che vi ho già
mostrato, questa volta userò un sistema più rapido che richiede l’utilizzo di
un elettroutensile della Festool che si chiama Domino 500 e che permette di
assemblare un telaio facendo le mortase in tutti gli elementi e collegandole
con dei tasselli particolari che sostituiscono i tenoni. La macchina è
illustrata nella foto successiva ed in basso si vedono i tipi di tasselli che
si possono usare, in funzione delle dimensione dei righetti da collegare:
Dopo le lavorazioni
con il Domino, gli elementi del telaio si presentano così e, in basso, ci sono
i tasselli adeguati.
Come si può vedere i
montanti vengono fresati sul fianco (in alto ed in basso), mentre i traversi
sono lavorati in testa; una volta che si infilano i tasselli da una delle due
parti (io ho scelto i traversi) i pezzi si presentano in questo modo:
Si procede poi ad un
assemblaggio “a secco”, cioè senza colla, per verificare il lavoro; in questo
caso il risultato è buono.
Però per completare il
lavoro bisogna procedere alla fresatura dei vari pezzi per inserire il vetro,
che verrà tenuto in sede da quattro fermavetri avvitati; la lavorazione viene
effettuata alla toupie con una fresa a coltelli dritti verticali, fresando completamente
i traversi, mentre i montanti subiscono quella che viene definita una “fresata
scappata”, cioè ci si ferma prima di uscire dalle estremità del righetto in
modo che rimangano intatte. Nella foto seguente si vedono le lavorazioni appena
finite, proprio vicino alla fresa utilizzata (che purtroppo si vede poco).
Però il lavoro non è
finito perché i quattro pezzi non si possono assemblare in queste condizioni:
bisogna creare nei montanti lo spigolo giusto perché si possano accoppiare con
i traversi; e qui bisogna lavorare con lo scalpello per rifinire quella parte
che è rimasta curva dopo il passaggio della fresa.
Una volta finito il
lavoro con lo scalpello, l’accoppiamento si presenta così:
Adesso possiamo
procedere all’incollaggio del telaio, utilizzando i tasselli che abbiamo visto
prima, naturalmente stringendo il telaio con i morsetti. Nel frattempo bisogna
preparare i fermavetri, che sono dei righetti dimensionati in modo da lasciare
lo spazio per il vetro e devono avere una sezione tale da allinearsi con la
forma del righetto sbattentato.
La situazione finale è
questa, dove si vede anche un pezzo del vetro, utilizzato come spessore per avvitare i
fermavetri:
I fermavetri generalmente
si congiungono negli spigoli con una spizza a 45° e sono avvitati per poter
essere smontati in caso di sostituzione del vetro.
Poiché avvitare
perfettamente verticali le viti che bloccano il fermavetro è piuttosto
difficile quando il vetro è già stato inserito, la Festool ha ideato un
accessorio da applicare sull’avvitatore che sposta l’asse di rotazione in
maniera eccentrica, in modo da permettere al mandrino dell’avvitatore di
avvicinarsi moltissimo al vetro ottenendo l’inserimento delle viti in posizione
perfettamente verticale.