mercoledì 19 ottobre 2016

LE LIBRERIE (4)



Riprendendo il discorso delle librerie, abbiamo visto il modello più semplice senza sportelli e senza fodera; adesso possiamo arricchire la libreria con la fodera, degli sportelli ciechi in basso e delle vetrinette nella parte superiore. La presenza della fodera irrigidisce il mobile, rendendolo più stabile, mentre gli sportelli proteggono il contenuto della libreria dalla polvere, soprattutto quelli bassi. Il progetto che nasce potrebbe essere questo: 


Gli sportelli utilizzano le classiche cerniere a scodellino che abbiamo già visto (che vengono chiamate anche “cerniere da cucina”); nelle sezioni orizzontali ingrandite si vede la differenza costruttiva dei due tipi di sportelli: quelli ciechi sono dei semplici pannelli mentre le vetrinette sono costituite da un telaio con i montanti a tutta altezza ed i traversi in luce e, ovviamente, la parte centrale è costituita da un vetro spesso trasparente. 


Questa volta vi mostro come costruire una vetrinetta in abete, utilizzando delle foto che ho fatto durante la preparazione di una vetrinetta di dimensioni differenti da quelle del disegno, ma il concetto costruttivo è il medesimo.
Si parte naturalmente preparando i due montanti e i due traversi utilizzando una tavola di abete o un pannello di abete lamellare: 


Ecco qua i quattro righetti che diventeranno il telaio di una vetrinetta; è chiaro che se non partiamo da una tavola di abete di primissima qualità, qualche nodo dobbiamo accettarlo.
Cominciamo a lavorare i righetti solo che, al posto del classico sistema tenone-mortasa che vi ho già mostrato, questa volta userò un sistema più rapido che richiede l’utilizzo di un elettroutensile della Festool che si chiama Domino 500 e che permette di assemblare un telaio facendo le mortase in tutti gli elementi e collegandole con dei tasselli particolari che sostituiscono i tenoni. La macchina è illustrata nella foto successiva ed in basso si vedono i tipi di tasselli che si possono usare, in funzione delle dimensione dei righetti da collegare: 


Dopo le lavorazioni con il Domino, gli elementi del telaio si presentano così e, in basso, ci sono i tasselli adeguati. 


Come si può vedere i montanti vengono fresati sul fianco (in alto ed in basso), mentre i traversi sono lavorati in testa; una volta che si infilano i tasselli da una delle due parti (io ho scelto i traversi) i pezzi si presentano in questo modo: 


Si procede poi ad un assemblaggio “a secco”, cioè senza colla, per verificare il lavoro; in questo caso il risultato è buono. 


Però per completare il lavoro bisogna procedere alla fresatura dei vari pezzi per inserire il vetro, che verrà tenuto in sede da quattro fermavetri avvitati; la lavorazione viene effettuata alla toupie con una fresa a coltelli dritti verticali, fresando completamente i traversi, mentre i montanti subiscono quella che viene definita una “fresata scappata”, cioè ci si ferma prima di uscire dalle estremità del righetto in modo che rimangano intatte. Nella foto seguente si vedono le lavorazioni appena finite, proprio vicino alla fresa utilizzata (che purtroppo si vede poco). 


Però il lavoro non è finito perché i quattro pezzi non si possono assemblare in queste condizioni: bisogna creare nei montanti lo spigolo giusto perché si possano accoppiare con i traversi; e qui bisogna lavorare con lo scalpello per rifinire quella parte che è rimasta curva dopo il passaggio della fresa.
Una volta finito il lavoro con lo scalpello, l’accoppiamento si presenta così: 


Adesso possiamo procedere all’incollaggio del telaio, utilizzando i tasselli che abbiamo visto prima, naturalmente stringendo il telaio con i morsetti. Nel frattempo bisogna preparare i fermavetri, che sono dei righetti dimensionati in modo da lasciare lo spazio per il vetro e devono avere una sezione tale da allinearsi con la forma del righetto sbattentato.
La situazione finale è questa, dove si vede anche un pezzo del vetro, utilizzato come spessore per avvitare i fermavetri: 


I fermavetri generalmente si congiungono negli spigoli con una spizza a 45° e sono avvitati per poter essere smontati in caso di sostituzione del vetro.
Poiché avvitare perfettamente verticali le viti che bloccano il fermavetro è piuttosto difficile quando il vetro è già stato inserito, la Festool ha ideato un accessorio da applicare sull’avvitatore che sposta l’asse di rotazione in maniera eccentrica, in modo da permettere al mandrino dell’avvitatore di avvicinarsi moltissimo al vetro ottenendo l’inserimento delle viti in posizione perfettamente verticale.