mercoledì 12 luglio 2017

LE LAME PER SEGHE CIRCOLARI (quarta parte)





Vediamo ora le caratteristiche principali di una lama per sega circolare: 

www.metalnuova.com

In questo schema sono mostrate tutte insieme le varie opzioni per la costruzione di una lama e qui di seguito c’è la tabella con la specifica delle sigle utilizzate. 

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Naturalmente dallo schema vengono prese di volta in volta le caratteristiche che interessano per la costruzione di una lama con determinate prestazioni; per esempio prendiamo in considerazione il tipo standard per le seghe circolari. 


Questo tipo di lama viene definita “universale” per via del numero di denti che vengono realizzati in questo modello, che non è specifico per il taglio lungo vena (che richiede pochi denti), né per il taglio di traverso alla vena (che richiede un notevole numero di denti). In questa lama sono stati praticati solo i tagli di espansione che servono a compensare le dilatazioni della lama che, quando lavora, si scalda per l’attrito prodotto dal contatto con il materiale; se non ci fossero questi tagli la lama potrebbe deformarsi.
Però una lama come questa, mentre ruota vorticosamente, per effetto della turbolenza creata dalle cavità presenti determinate dagli spazi tra i denti e dai tagli di espansione, produce un fischio abbastanza fastidioso soprattutto quando gira a vuoto.
Pertanto, dopo vari studi, si è capito che producendo sul corpo lama dei tagli con il laser aventi una forma particolare (diversa per ogni azienda) e riempiendoli di poliuretano termoplastico, che è elastico e fonoassorbente, si riducono le vibrazioni della lama ed il rumore globale viene abbassato notevolmente e le lame assumono questo aspetto: 


Come ho scritto prima, le lame per il taglio lungo vena devono avere pochi denti molto distanziati per avere la possibilità di scaricare i trucioli con facilità; se però si lavorano legni duri e compatti si è soliti utilizzare lame dotate di limitatore di truciolo come questa: 


Il limitatore di truciolo, che sta su una circonferenza leggermente più piccola di quella su cui ci sono i denti, diminuisce la quantità di legno che il dente successivo potrebbe asportare ad ogni passaggio, in pratica serve a controllare l’aggressività del dente evitando quella che viene abitualmente chiamata “sovralimentazione”.
Questa funzione è importante per non generare un avanzamento eccessivo del legno in lavorazione (quando l’alimentazione è manuale) e per non ricevere contraccolpi quando si incontrano dei nodi morti, quindi staccati dall’involucro, che sono frequenti nelle conifere. 
Nel caso che si affrontino dei tagli trasversali alla venatura del legno vengono generalmente usate lame con molti denti (soprattutto sulle troncatrici), in modo da suddividere il truciolo in particelle piccolissime e conseguentemente riducendo notevolmente le sbrecciature nel lato della tavola in cui esce la lama, cosa che si verificherebbe sicuramente se si utilizzasse la stessa lama usata per i tagli lungo vena, soprattutto per i legni teneri e poco compatti. 





(Fine quarta parte)