Qualche tempo fa mi è
venuto il desiderio di cimentarmi con il traforo elettrico per realizzare
qualcosa di particolare e, girando per il Web, mi sono imbattuto in una figura
che ha stuzzicato il mio interesse ed era questa:
Ma come avrei potuto
dare un senso a questa realizzazione? L’idea è stata quella di realizzare una
collana il cui pendente sarebbe stato questo polipo che avrei realizzato in
legno. Naturalmente per dare il massimo risalto all’oggetto era necessario
utilizzare un legno molto particolare e la scelta è caduta sull’Amaranto, che è
un albero che cresce nell’America centro-meridionale ed il legno da cui è
costituito ha effettivamente il colore amaranto.
Pertanto ho acquistato una tavola di questo legno che ho poi tagliato e piallato a filo e spessore fino ad ricavarne una tavoletta di 15 mm. di spessore e di dimensione 95 mm. per 300 mm. circa. Eccola qua:
Oppure si può usare un
velo di colla neoprenica, tipo Bostik tanto per intenderci, da stendere sulla
carta e, finchè è bagnata, la si preme sul legno tenendola in posizione finchè
il solvente non è evaporato e la carta è perfettamente incollata; io ho
preferito questa soluzione.
Il legno che ho deciso di usare è piuttosto duro e compatto e, per tagliare uno spessore di 15 mm., bisogna montare una lama con pochi denti in modo da fare scaricare la segatura il più rapidamente possibile e la velocità con cui si fa avanzare il pezzo va dosata con cautela; comunque…si parte!
Il disegno è tutto una curva, quindi richiede un certo tempo per concludere l’operazione, ma alla fine il risultato è discreto; non mi sono avvicinato troppo al segno che determina il perimetro del polipo per non rischiare di andare oltre, tanto dopo la sagoma va ulteriormente lavorata.
La prima lavorazione che decido di affrontare è l’eliminazione di una parte di legno in un paio di tentacoli, visto che devono apparire sovrapposti; uso pertanto una sgorbia con la curvatura adeguata e comincio a farla penetrare in verticale un po’ alla volta.
Naturalmente per asportare il materiale, lavorando praticamente in orizzontale, mi servo di uno scalpello da 4 mm. e lo muovo manualmente perché l’oggetto è troppo delicato e non si può usare il martello tenendo il pezzo in morsa.
(fine prima parte)