giovedì 3 marzo 2022

Fermacapelli in Amaranto (parte prima)

 

Questa volta ho voluto realizzare un fermacapelli che dovrebbe essere utile alle gentili fanciulle che hanno i capelli lunghi e che, in diverse occasioni, se li raccolgono dietro fermandoli spesso con una semplice matita.

Ho visto una fotografia di questo oggetto in un sito americano ed ho voluto realizzarlo utilizzando sempre l’Amaranto, che avevo usato precedentemente per creare il polipo nel mese di settembre dell’anno scorso. Mi sono pertanto disegnato su un foglio di carta l’oggetto in questione e l’ho incollato su una tavoletta di Amaranto con un collante neoprenico spray; le dimensioni della tavoletta sono approssimativamente: 30 x 6 x 1,5 cm.


Ho coperto le estremità della tavoletta con lo scotch di carta per non dover pulire il legno per le lavorazioni successive, lasciando che la colla si depositasse nella zona centrale dove avrei applicato il disegno; togliendo poi lo scotch il legno sarebbe rimasto pulito.

Con la sega a nastro ho dato una scontornata veloce per asportare il materiale in eccesso, lasciando però due protuberanze alle estremità che mi sarebbero servite successivamente. Ho inoltre effettuato una serie di fori nelle zone in cui avrei dovuto asportare ancora del materiale, ma questa volta usando il traforo elettrico che è l’unica attrezzatura meccanica che mi permette questa lavorazione.


 
Infilando la lama seghettata nei fori ed adottando una certa calma durante la lavorazione, vista la durezza del legno in questione, comincio ad togliere tutte le parti corrispondenti alle zone da svuotare. 


 
Termino poi lo svuotamento di tutte le parti interne che devono essere eliminate, cercando di tagliare restando il più vicino possibile alle linee che delimitano queste zone. 


Finita questa operazione, decido di realizzare lo spillone con una tornitura e preferisco usare il tornio per metallo per eseguire questa lavorazione in quanto è più preciso; quindi mi traccio il centro nella faccia corrispondente all’estremità dello spillone, dove inserirò la contropunta. 


 
Per predisporre l’inserimento della contropunta del tornio devo fare un foro con una punta da centro inserita nel mandrino del trapano a colonna. 



Passo quindi all’inserimento del pezzo in Amaranto nel tornio; poiché il mandrino autocentrante ha solo tre griffe, mentre l’estremità del legno è a sezione quadrata, devo utilizzare un semplice stratagemma per risolvere il problema: taglio un pezzo di tubo di acciaio con la dimensione interna tale da adattarsi bene al quadro di legno, poi lo taglio in senso longitudinale (quindi parallelo all’asse) per dargli la possibilità di chiudersi in maniera elastica. 


Naturalmente all’estremità opposta il pezzo di Amaranto viene premuto e sostenuto dalla contropunta, indispensabile per una lavorazione così distante dal mandrino.

Nella foto seguente si può vedere da vicino lo spezzone di tubo utilizzato per bloccare il pezzo sul mandrino. 


 
Lavorando contemporaneamente sui due volantini riesco a dare una forma affusolata allo spillone; evito di avvicinarmi troppo alla punta per evitare la rottura del legno sotto la spinta dell’utensile. (Foto 2095 e 2096)


 


Terminata la lavorazione al tornio, completo la realizzazione dello spillone facendogli la punta sulla cartatrice a disco. Adesso devo cominciare ad arrotondare gli spigoli per dargli la giusta “morbidezza”, sia estetica che tattile; comincio da quelli esterni usando il mio Dremel su cui ho inserito un manicotto abrasivo per dare una prima sgrossata, visto che con questo sistema ottengo dei risultati in tempi rapidi. 


Per gli spigoli interni delle volute devo cambiare utensile e monto una fresa da dentista, che è più precisa ed asporta più lentamente il materiale. L’oggetto sta prendendo forma. 


 

 

(fine prima parte)