venerdì 11 marzo 2022

Fermacapelli in Amaranto (parte seconda)

 

Riprendendo il discorso del fermacapelli mi rendo conto che con la fresa da dentista non posso completare il lavoro, lascia ancora troppi spigoli e devo cominciare l’opera manuale; per ottenere il risultato migliore utilizzo una serie di rifloir (una volta venivano chiamate “lime da stampista” perché si utilizzavano per realizzare gli stampi per le fusioni) per metalli che possiedo da quando mi dedicavo al modellismo, in età giovanile. 


 
Essendo lime curve riesco ad inserirmi meglio negli spazi esistenti tra le volute in legno; poiché l’Amaranto è un legno piuttosto duro, le lime per metallo sono l’ideale per riuscire ad arrotondare le spire che compongono la decorazione dello spillone e, piano piano, il fermacapelli viene lisciato fino a fargli assumere la forma che mi ero immaginato.

Una volta terminata questa lavorazione rifinisco il pezzo con un po’ di carta vetrata a grana 320, poi applico una mano di fondo trasparente all’acqua e, il giorno dopo, torno a carteggiare sempre con la 320; finisco poi il lavoro con una mano di vernice trasparente all’acqua.

Però un oggetto del genere non si può regalare incartandolo e basta, serve una custodia adeguata e cerco tra gli avanzi qualcosa che possa essere utilizzato allo scopo. Dopo aver rivoltato uno scatolone trovo finalmente quello che può fare al caso mio: un pezzo di pioppo; oddio, qualitativamente non è il massimo, ma la dimensione del pezzo si adatta perfettamente al fermacapelli ed è già piallato sui quattro lati e deve essere solo intestato, quindi decido che va benissimo.


 
Dopo aver tracciato sulla faccia superiore la sagoma del fermacapelli, lasciando un paio di millimetri di agio tutto attorno, comincio a svuotare la zona interessata usando una punta Forstner da 15 mm.; questa operazione di sgrossatura è indispensabile per non sovraccaricare di lavoro la fresa che dovrò usare successivamente.


 
Inoltre, con lo scalpello, tolgo le cuspidi che sono rimaste tra un foro e l’altro, sempre per limitare l’operazione di fresatura. 


 
Per rifinire con la fresa l’alloggiamento del fermacapelli, lavorando le pareti per dare la forma opportuna al vano ed affondando l’utensile per un paio di millimetri in modo da eliminare i fori della puntina centrale della Forstner, uso il Trio della Dremel con una fresa a taglienti incrociati.


 
Questo utensile non ha avuto molta richiesta in Italia e credo che non sia più reperibile qui da noi e si può comprare solo in qualche sito estero. Per questo tipo di lavoro però direi che è l’ideale e riesco a completare l’opera in poco tempo. 


 
Adesso che ho realizzato il corpo centrale devo fare la due sponde laterali che avranno una fresata longitudinale per ospitare il coperchio a scorrimento. Il legno che ho usato, sempre riutilizzando un avanzo reperito nello scatolone, è il mogano che ho adeguatamente segato, piallato e fresato fino ad ottenere le due fiancate che si vedono nella foto seguente. 


 

Le due fiancate devono essere incollate al corpo centrale quindi provvedo a spalmarle di colla vinilica nella parte inferiore e le stringo contro al pioppo con quattro morsetti. 


 
Per il coperchio ho usato un pannellino di compensato di pioppo da 4 mm., tanto per restare in sintonia con i materiali usati precedentemente, a cui ho incollato una specie di pomello in mogano per poterlo spostare agevolmente avanti e indietro. 


 
A questo punto ho trattato tutto in contenitore con fondo e vernice all’acqua come per il fermacapelli e, ad essicazione avvenuta, l’oggetto è pronto per essere consegnato.