Il legno è un
materiale che sente molto le variazioni di temperatura e di umidità e, in
funzione di queste, solitamente si deforma; la deformazione è diversa da legno
a legno e dipende anche da come è protetto, cioè se è verniciato (quindi in
buona parte difeso dall’umidità) oppure se non ha avuto trattamenti protettivi.
Le tavole, perdendo
umidità con la stagionatura, si accorciano nelle tre dimensioni in percentuali
diverse, dal momento che il legno, contrariamente al metallo, è un materiale anisotropo (che significa che non si
contrae uniformemente nelle tre dimensioni)
; in lunghezza hanno delle
variazioni minime (0,2-0,5%), ma in senso tangenziale il ritiro è sensibile
(6-12%), in senso radiale è circa la metà. Generalmente il ritiro nei legnami
comincia a manifestarsi quando l’umidità relativa scende sotto il 30-35% , ecco
le percentuali di ritiro di alcuni legni:
SPECIE LEGNOSA
|
Percentuale
ritiro assiale
|
Percentuale
ritiro
tangenziale
|
Percentuale
ritiro
radiale
|
Abete rosso
|
0,23
|
9,1
|
4,9
|
Cirmolo
|
0,24
|
5,0
|
2,5
|
Larice
|
0,24
|
8,2
|
4,1
|
Pino silvestre
|
0,23
|
8,1
|
4,4
|
Acero
|
0,24
|
4,3
|
2,7
|
Betulla
|
0,44
|
9,4
|
6,9
|
Castagno
|
0,32
|
5,2
|
3,4
|
Carpino
|
0,37
|
11,5
|
8,5
|
Ciliegio
|
0,25
|
6,5
|
3,9
|
Faggio
|
0,23
|
12,6
|
6,4
|
Frassino
|
0,17
|
7,5
|
4,3
|
Mogano
|
0,24
|
4,4
|
2,7
|
Noce
|
0,39
|
6,8
|
4,7
|
Olmo
|
0,25
|
7,1
|
4,0
|
Pero
|
0,38
|
10,5
|
4,9
|
Pioppo
|
0,26
|
8,1
|
4,0
|
Rovere
|
0,33
|
7,7
|
4,2
|
Teak
|
0,22
|
6,4
|
3,4
|
Questo significa che
nel senso della larghezza le tavole tendono ad incurvarsi e il lato concavo è
quello più vicino agli sciaveri (quindi più lontano dall’asse longitudinale del
tronco), perché è il lato della tavola che è più umido e quindi, essicandosi, è
quello che avrà il ritiro maggiore; questo comportamento si chiama imbarcamento
.
Se invece consideriamo una tavola ricavata con un taglio
radiale, il ritiro è quasi la metà di quello tangenziale; il risultato di tutti
questi ritiri dimensionali dà origine alla deformazione definitiva della
tavola. Quello che si nota subito è la variazione di spessore: una tavola di
abete che è stata tagliata, da fresca, con uno spessore di 50 mm., una volta essicata
e pronta per la vendita, si è ridotta di
circa 3 mm.
Gli altri difetti
delle tavole, legati al ritiro, sono: lo
svergolamento, in cui la tavola prende un po’ la forma di un elica; la arcuatura che porta la tavola ad incurvarsi nel senso
della lunghezza e la falcatura che prevede la deformazione con curvatura in
piano della tavola.
I vari legni vengono
poi classificati in funzione della durezza; esistono pertanto i legni
tenerissimi (pioppo, tiglio, cirmolo, balsa, obeche, ceiba, limba ecc.), quelli
teneri (betulla, abete e conifere varie), mediamente duri o duri (iroko,
ramino, tutta la famiglia delle querce, mogano, castagno, faggio, noce,
afrormosia, acero, doussiè ecc.), molto duri (bosso, corniolo, ebano, olivo,
wengè, guaiaco).