domenica 21 aprile 2013

MEDIUM DENSITY FIBREBOARD (MDF)






Questo tipo di pannello è arrivato sui nostri mercati abbastanza recentemente, alla fine degli anni ’70, e rappresenta la logica evoluzione del pannello di truciolare; è infatti sempre un pannello di particelle, solo che in questo caso i chips di legno passano attraverso un contenitore dove vengono sottoposti all’azione del vapore ad alta temperatura e sotto pressione, per sciogliere i legami tra le particelle del legno. In seguito si trasferisce il tutto negli sfibratori, che trasformano il legno in una pasta che viene addizionata generalmente di colle a base di urea-formaldeide e quindi i pannelli vengono prodotti con la stessa metodologia dei truciolari. Quello che si ottiene è un pannello molto più compatto e resistente, tanto da essere lavorato, in taluni casi, come se fosse un pezzo di legno massello.


Poiché questo materiale viene ricomposto con il procedimento sopra descritto, non ha una vena come il legno ed è quindi lavorabile nello stesso modo in qualunque direzione, con il medesimo risultato; questo è un vantaggio perché non dobbiamo effettuare dei tagli o delle fresature di traverso alla vena, come capita con il legno, con conseguenti problemi di scheggiatura all’uscita del pezzo e di finitura scadente nella zona lavorata.
Mi riferisco soprattutto ai bordi, che possono essere sagomati con qualunque fresa al Widia (necessaria per la presenza dei collanti termoindurenti contenuti nell’impasto, che altrimenti farebbero perdere l’affilatura in tempi brevissimi alle frese in acciaio HSS), ottenendo delle lavorazioni, anche con sagome complicate, che è sufficiente passare leggermente con un po’ di carta vetrata fine, per poi mandarle direttamente in verniciatura.



Come contropartita dobbiamo accettare che questo materiale non abbia la medesima resistenza alla flessione che ha il legno, nel senso longitudinale della venatura.
L’MDF non è comparso nelle sue varie versioni contemporaneamente. Ma ha seguito un’evoluzione abbastanza articolata: il primo MDF che è comparso sul nostro mercato era piuttosto pesante e compatto e non c’erano molti spessori a disposizione; costituiva però una grande novità ed un grande passo avanti nella costruzione dei mobili che dovevano subire un processo di laccatura, proprio in funzione della finezza della sua composizione.
Prima dall’arrivo dell’MDF per produrre degli sportelli laccati, si doveva partire da dei pannelli di truciolare, multistrati o tamburati, che venivano stuccati dappertutto con dello stucco da rasare (chiamato anche stucco francese) per chiudere tutte le porosità superficiali, poi ad essicazione dello stucco avvenuta, subivano una carteggiatura con carta vetrata fine e successivamente una mano di fondo, nuova carteggiatura, quindi la verniciatura finale (o laccatura, lucida o opaca) per dare agli sportelli l’aspetto voluto.
I pannelli di MDF si trovano in diverse versioni: il più pesante è quello normale, il tipo “light” è un po’ più leggero, e la versione “extra light” è quella più leggera di tutte.
E’ ovvio che sono state create diverse tipologie di materiale per soddisfare diverse esigenze: se devo fare il pannello centrale di una porta laccata con intelaiatura, assottigliato sui bordi esterni, si usa quello più compatto e quindi il più resistente; se invece devo fare uno sportello piuttosto grande, utilizzando le tradizionali cerniere da cucina, è opportuno lavorare un pannello extra light per non gravare sulle cerniere in modo eccessivo, compromettendone la durata. Gli altri due tipi vengono utilizzati nelle situazioni intermedie.
Nella vasta gamma di MDF esiste una categoria che viene prodotta già colorata in tutto lo spessore e non solo esternamente.
Il vantaggio di questi prodotti è che si possono utilizzare così come vengono venduti, senza bisogno di finiture ulteriori, anche perchè una volta tagliati mostrano nello spessore lo stesso colore presente sulle facce, dovunque essi vengano lavorati.
Questo permette di ottenere dei pannelli che possono essere accoppiati e successivamente sottoposti all'intervento di un centro di lavoro CNC per ottenere effetti speciali ed inventarsi pannelli originali per usi diversi, come quelli che vi mostro nella zona sottostante: