Questo tipo di
pannello è arrivato sui nostri mercati abbastanza recentemente, alla fine degli
anni ’70, e rappresenta la logica evoluzione del pannello di truciolare; è
infatti sempre un pannello di particelle, solo che in questo caso i chips di
legno passano attraverso un contenitore dove vengono sottoposti all’azione del
vapore ad alta temperatura e sotto pressione, per sciogliere i legami tra le
particelle del legno. In seguito si trasferisce il tutto negli sfibratori, che
trasformano il legno in una pasta che viene addizionata generalmente di colle a
base di urea-formaldeide e quindi i pannelli vengono prodotti con la stessa
metodologia dei truciolari. Quello che si ottiene è un pannello molto più
compatto e resistente, tanto da essere lavorato, in taluni casi, come se fosse
un pezzo di legno massello.
Poiché questo
materiale viene ricomposto con il procedimento sopra descritto, non ha una vena
come il legno ed è quindi lavorabile nello stesso modo in qualunque direzione,
con il medesimo risultato; questo è un vantaggio perché non dobbiamo effettuare
dei tagli o delle fresature di traverso alla vena, come capita con il legno,
con conseguenti problemi di scheggiatura all’uscita del pezzo e di finitura
scadente nella zona lavorata.
Mi riferisco
soprattutto ai bordi, che possono essere sagomati con qualunque fresa al Widia
(necessaria per la presenza dei collanti termoindurenti contenuti nell’impasto,
che altrimenti farebbero perdere l’affilatura in tempi brevissimi alle frese in
acciaio HSS), ottenendo delle lavorazioni, anche con sagome complicate, che è
sufficiente passare leggermente con un po’ di carta vetrata fine, per poi
mandarle direttamente in verniciatura.
Come contropartita
dobbiamo accettare che questo materiale non abbia la medesima resistenza alla
flessione che ha il legno, nel senso longitudinale della venatura.
L’MDF non è comparso
nelle sue varie versioni contemporaneamente. Ma ha seguito un’evoluzione
abbastanza articolata: il primo MDF che è comparso sul nostro mercato era
piuttosto pesante e compatto e non c’erano molti spessori a disposizione;
costituiva però una grande novità ed un grande passo avanti nella costruzione
dei mobili che dovevano subire un processo di laccatura, proprio in funzione
della finezza della sua composizione.
Prima dall’arrivo
dell’MDF per produrre degli sportelli laccati, si doveva partire da dei
pannelli di truciolare, multistrati o tamburati, che venivano stuccati
dappertutto con dello stucco da rasare (chiamato anche stucco francese) per chiudere tutte le porosità superficiali, poi
ad essicazione dello stucco avvenuta, subivano una carteggiatura con carta
vetrata fine e successivamente una mano di fondo, nuova carteggiatura, quindi
la verniciatura finale (o laccatura, lucida o opaca) per dare agli sportelli
l’aspetto voluto.
I pannelli di MDF si
trovano in diverse versioni: il più pesante è quello normale, il tipo “light” è
un po’ più leggero, e la versione “extra light” è quella più leggera di tutte.
E’ ovvio che sono
state create diverse tipologie di materiale per soddisfare diverse esigenze: se
devo fare il pannello centrale di una porta laccata con intelaiatura,
assottigliato sui bordi esterni, si usa quello più compatto e quindi il più
resistente; se invece devo fare uno sportello piuttosto grande, utilizzando le
tradizionali cerniere da cucina, è opportuno lavorare un pannello extra light
per non gravare sulle cerniere in modo eccessivo, compromettendone la durata.
Gli altri due tipi vengono utilizzati nelle situazioni intermedie.
Nella vasta gamma di MDF esiste una categoria che viene prodotta già colorata in tutto lo spessore e non solo esternamente.
Il vantaggio di questi prodotti è che si possono utilizzare così come vengono venduti, senza bisogno di finiture ulteriori, anche perchè una volta tagliati mostrano nello spessore lo stesso colore presente sulle facce, dovunque essi vengano lavorati.
Questo permette di ottenere dei pannelli che possono essere accoppiati e successivamente sottoposti all'intervento di un centro di lavoro CNC per ottenere effetti speciali ed inventarsi pannelli originali per usi diversi, come quelli che vi mostro nella zona sottostante:
Nella vasta gamma di MDF esiste una categoria che viene prodotta già colorata in tutto lo spessore e non solo esternamente.
Il vantaggio di questi prodotti è che si possono utilizzare così come vengono venduti, senza bisogno di finiture ulteriori, anche perchè una volta tagliati mostrano nello spessore lo stesso colore presente sulle facce, dovunque essi vengano lavorati.
Questo permette di ottenere dei pannelli che possono essere accoppiati e successivamente sottoposti all'intervento di un centro di lavoro CNC per ottenere effetti speciali ed inventarsi pannelli originali per usi diversi, come quelli che vi mostro nella zona sottostante: