domenica 13 aprile 2014

I CENTRI DI LAVORO COMPUTERIZZATI



Questi macchinari vengono comunemente chiamati CNC che significa: Computer Numerical Control cioè a Controllo Numerico Computerizzato; sono macchine piuttosto complesse e di estrema precisione, che sono state progettate e realizzate alla fine del secolo scorso.
Non sono riuscito ad imparare quando sono nate le prime (probabilmente negli U.S.A.), ma qui in Italia la Biesse di Pesaro mi ha passato alcuni dati riguardanti la loro azienda.
Loro hanno costruito la prima macchina a 3 assi, cioè che opera nelle dimensioni X e Y del piano e Z per la profondità, nel 1982. 


Con queste macchine si possono fare dei fori in orizzontale e in verticale nelle più svariate posizioni con precisione micrometrica e perfettamente ripetibili quante volte si vuole. Ovviamente sono impianti destinati prevalentemente alle industrie che devono produrre il medesimo pezzo in moltissime copie per cui, una volta studiato il programma da far eseguire, basta sostituire i pezzi sul piano di lavoro, dove le ventose a depressione tengono fermi i pannelli in lavorazione.
Poi si può cambiare il programma e si può preparare un’altra serie di pezzi, completamente diversi. Oltre alla foratura si può eseguire anche la fresatura dei vari pannelli, con utensili di vario tipo che una volta dovevano essere cambiati a mano, ma che oggi le macchine sono programmate per provvedere autonomamente alla sostituzione, prelevando gli utensili opportuni da un magazzino apposito. 



Nel 1992 è stato inserito il 4° asse, cioè si è creata una macchina che poteva orientare la testa ruotandola in un piano ortogonale al piano della macchina, ma il salto più vantaggioso è avvenuto nel 1998, quando è stata prodotta la prima macchina a 5 assi, che quindi permetteva di utilizzare una testa rotante anche in un piano perpendicolare al precedente, combinandolo col quale si poteva far lavorare la testa in qualunque posizione.
Con questo tipo di macchina ci si può permettere di lavorare un blocco di legno, utilizzando una fresa di piccole dimensioni ed ottenere una scultura di una statua. Naturalmente queste macchine non sono state prodotte per scopi artistici, ma per eseguire pezzi complicati come questa parte di corrimano: 





Ma l’uso che viene fatto più frequentemente di queste apparecchiature è nella produzione di porte e finestre, che richiedono interventi con gruppi-fresa particolari e gestione dei pezzi effettuata con ventose per le porte, o pinze per le finestre, data la scarsa larghezza dei pezzi da lavorare, posizionate alternativamente all’esterno e all’interno dei pezzi.