La pialla manuale è
uno strumento molto vecchio, era già conosciuto all’epoca dei Faraoni ed in
seguito fu migliorato ai tempi dell’Antica Roma; oggi lo stesso utensile,
ovviamente perfezionato per l’uso attuale, si continua ad usare quando si
devono effettuare delle asportazioni di legno leggere.
Quando invece bisogna
togliere una discreta quantità di materiale, sia in laboratorio che in
cantiere, è molto più comodo utilizzare una pialla elettrica.
A differenza di quella
manuale, la pialla elettrica lavora con un utensile cilindrico che ruota
velocemente ed ha inseriti due coltelli affilatissimi; nelle prime pialle che
sono state prodotte i coltelli erano costruiti con dei piatti di acciaio con un
riporto in Widia ad un’estremità e dovevano essere smontati per essere
riaffilati, quando ce n’era bisogno.
Oggi la tecnologia ci
permette di usare sempre il rullo rotante, ma con due alloggiamenti predisposti
per accogliere due lame sottili in Widia integrale reversibili, cioè che
possono essere utilizzati da un lato e poi dall’altro, e non si affilano data
la loro scarsa dimensione, ma si sostituiscono.
Lo scopo della pialla
è quello di spianare asportando del legno e, poiché i coltelli sono in Widia,
non ci sono problemi ad usarla su materiali ricostituiti come: truciolare, MDF,
multistrati, OSB ed altri, dove la colla presente all’interno rappresenta
l’elemento responsabile della perdita dell’affilatura nei coltelli.
Se si dovesse piallare
un pannello di MDF su un bordo con una pialla manuale, dotata di un coltello
d’acciaio, saremmo costretti ad affilarlo in continuazione.
Contrariamente alla
pialla manuale, che ha la suola perfettamente dritta, quella elettrica è
costituita da due semi-piani sfalsati tra di loro, con la possibilità di
regolare questo “scalino”, generalmente tra 0 e 3 mm., per predisporre
l’utensile all’asportazione desiderata sul pezzo che dobbiamo lavorare.
Vista la grande
produzione di trucioli che questa macchina genera, nella maggior parte dei casi
c’è in dotazione un sacchetto raccoglitrucioli, per non spargerli su tutta la
zona circostante.
Se non si vuole
adoperare il sacchetto, si può collegare la pialla ad un aspiratore che
provvederà a liberare l’utensile dai trucioli prodotti.
Questa macchina della
DEWALT dispone anche di un freno motore che blocca le lame in 2 secondi,
permettendovi di appoggiare l’utensile subito dopo l’uso, senza dover aspettare
che il rullo si fermi per esaurimento dell’inerzia; questo sistema minimizza
anche il rischio di incidenti.
Questa macchina non si
troverà mai in difficoltà se, durante la piallatura incontrerà dei nodi, vista
l’ottima potenza disponibile ed il forte diametro del tamburo portacoltelli
che, a 11.500 giri al minuto, dispone di una forza d’inerzia tale che è
praticamente impossibile da fermare.
Inoltre la struttura
metallica dell’utensile porta il suo peso a 4 Kg., che le permette una notevole
stabilità, evitando di saltellare per effetto delle vibrazioni, come accade ad
altri prodotti analoghi.
La fresatrice per
linguette è un elettroutensile relativamente recente ed è stato progettato per
consentire l’unione perfetta (senza disallineamenti) di due pezzi di legno, o
pannelli ricomposti, da giuntare in piano oppure secondo un angolo predefinito,
quando non si ha a disposizione una foratrice per l’inserimento delle spine di
collegamento.
DEWALT Fresatrice per linguette DW 682 K |
L’uso è estremamente
semplice e non richiede calcoli particolari per il posizionamento della
macchina: basta fare un segno continuo sui due pezzi da unire, perpendicolare
alla linea di giunzione, poi si prepara la macchina posizionando all’altezza voluta
la lama circolare all’interno, in modo che risulti all’incirca a metà dello
spessore dei pezzi da giuntare.
Poi si accende la
macchina e si fa affondare la lama, dopo aver regolato la profondità di lavoro,
della quantità opportuna per ospitare una metà del tipo di linguetta che si è deciso
di adottare.
La DEWALT costruisce
questo elettroutensile con le caratteristiche utili perché possa lavorare in
tutte le posizioni, ed inoltre può essere utilizzato per effettuare anche delle
scanalature larghe come la lama (4mm.), se per esempio si deve infilare una
fodera in un mobile; oppure si può tagliare un pannello con spessore inferiore
ai 20 mm., che è la sporgenza massima della lama.
La scelta della
linguetta dipende da vari fattori, ma soprattutto dallo spessore dei pezzi: se
questi vanno giuntati ad angolo retto, la profondità della fresata deve essere
ovviamente inferiore allo spessore del pezzo che va fresato in piano, e di
conseguenza anche la linguetta.
Le linguette o
“lamelli” sono di dimensioni e di foggia diversa in funzione dello spessore dei
pezzi in cui devono essere inserite e dell’uso che ne viene fatto.
Oltre ai lamelli in
legno di faggio pressato (tipo “0”, “10” o “20”) che si vedono nella foto a
sinistra, che sono destinati a pezzi che vanno incollati fra loro, ne esistono
altri che hanno caratteristiche diverse e sono di materiali diversi; alcuni
sono destinati ad un collegamento meccanico sganciabile, altri per collegare
meccanicamente due parti in maniera stabile e definitiva, quindi non più
smontabile.