Questo articolo è
dedicato alle guide per cassetti che, insieme alle cerniere a scodellino,
costituiscono il fulcro della ferramenta dei mobili per arredamento.
Parlando dello
scorrimento dei cassetti, nei tempi passati questo avveniva semplicemente
facendoli scivolare sopra un piano di sostegno e i punti di contatto erano le
sponde laterali dei cassetti, che erano costrette a sfregare, oltre che sul
piano, anche contro i fianchi del mobile entro cui erano inseriti e che li
tenevano in guida.
Piano piano questo
scorrimento procurava un abbassamento del cassetto, in parte perché si
consumava il piano di supporto ed un po’ perché si consumavano le sponde, oltre
ad un consumo laterale delle sponde e dei fianchi.
Poi il ripiano di
sostegno fu sostituito da due righetti che venivano applicati ai fianchi e su
cui scorrevano le sponde del cassetto; il risultato era lo stesso per quello
che riguardava il consumo, ma almeno i righetti di sostegno si potevano
sostituire facilmente, al contrario del piano nel caso precedente.
Col passare del tempo
i righetti di scorrimento, che inizialmente stavano sotto al cassetto, furono
spostati più in alto e nelle sponde venne creata una fresata in cui si
adattavano perfettamente i righetti, che nel frattempo erano stati ridotti di
dimensione e venivano chiamati, con un francesismo, coulisses.
Naturalmente lo
sfregamento, che portava al deterioramento delle parti, non era stato eliminato
anche se, per facilitare lo scorrimento, si usava sfregare sulle parti in
movimento una scheggia di paraffina, che era un discreto lubrificante solido e
limitava notevolmente l’attrito fra i due componenti di legno.
In questo modo si era
risolto il problema dei graffi laterali delle sponde, che si verificavano per
effetto dello sfregamento contro i fianchi, e che adesso le coulisses
permettevano di tenerle in guida durante l’estrazione, ma distanti dai fianchi,
e l’usura era limitata ai righetti e alle sole fresate.
Per migliorare lo
scorrimento, i righetti di legno furono sostituiti successivamente da delle
coulisses di materiale plastico, che non richiedevano la continua
lubrificazione con la paraffina.
Tutti i sistemi sopra
descritti non risolvevano però un problema: l’arresto del cassetto in uscita;
di sicuro tanti cassetti sono stati sfilati involontariamente, cadendo sui
piedi di chi li stava aprendo.
Poi finalmente, a metà
degli anni ’70, sono comparse le guide metalliche a rotellina, che venivano
fissate in parte ai fianchi ed in parte sotto e di fianco alle sponde del
cassetto.
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Lo scorrimento
avveniva con l’ausilio di quattro rotelline, due sulle parti applicate ai
fianchi del mobile e due su quelle fissate di fianco e sotto le sponde del
cassetto, rendendo il movimento molto facile e quasi privo di attrito.
Inizialmente le
rotelline erano dotate di boccole, poi vennero montati dei cuscinetti a sfere,
per migliorare ulteriormente lo scorrimento; queste guide, per sostenere il
cassetto ed evitarne il ribaltamento, restavano parzialmente all’interno del
mobile e si aveva quella che si definisce: “perdita in estrazione”, che non
permetteva l’uscita completa del cassetto, ma in compenso ne impediva lo
sfilamento con conseguente caduta.
In seguito furono
realizzate le guide a rotellina ad estrazione totale che erano, e sono,
leggermente più complicate perché c’è un elemento scorrevole in più per ogni
guida, ma finalmente si poteva estrarre il cassetto completamente.
Mentre si evolvevano
le guide a rotellina, nascevano anche le guide a rotolamento di sfere, che
costituivano uno sviluppo ulteriore della guida da cassetto, in quanto
miglioravano notevolmente la scorrevolezza e la stabilità in estrazione dei
cassetti.
Queste guide si
distinguono dalle precedenti perché sono praticamente invisibili, in quanto
sono inserite sotto il fondo del cassetto (quindi nascoste dalla parte bassa
delle sponde) che si infila sulle guide agganciandosi posteriormente a due
elementi sporgenti e che si blocca anteriormente con due manigliette nascoste,
che sono l’unica parte fissata al cassetto e che servono per bloccarlo e
sbloccarlo dalle guide che invece sono completamente fissate ai fianchi.
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Nel 2003 la HETTICH ha
provveduto a montare gli ammortizzatori su queste guide, ottenendo quindi un
rientro rallentato negli ultimi centimetri, per evitare di lasciarlo sbattere
contro la carcassa.
Queste guide sono più
complicate di quelle a rotellina e quindi più costose, ma le stanno ormai
sostituendo quasi dappertutto. Ne esiste anche una versione che permette di non
avere la maniglia per estrarre il cassetto, ma è sufficiente premere
leggermente il frontale per ottenere la sua estrazione.
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Anche per le guide a
rotolamento di sfere è stata realizzata la versione ad estrazione totale, come
si vede dalle foto qui sopra.