I mobili, che siano
dotati di sportelli oppure no, sono comunque di due tipi: mobili incollati
(come gli elementi di una cucina componibile), oppure mobili da assemblare, e
quindi da montare in loco e con la possibilità di essere smontati con facilità,
per poter essere trasferiti in un altro locale e rimontati.
Per fare questo, la
struttura del mobile deve essere lavorata in maniera diversa da quella dei
mobili incollati e la differenza sta nella preparazione dei fianchi, dei
ripiani e degli zoccoli con opportuni elementi di ferramenta specifica, per
poterli assemblare in maniera stabile ed adatta a reggere il peso per cui sono
stati progettati.
La lavorazione
principale di questi mobili è destinata all’accoppiamento dei fianchi con la
base ed il cappello del mobile (se non è molto alto), oppure base, cappello e
ripiano intermedio, se il mobile supera un’altezza che è generalmente un metro
e mezzo.
I fianchi vengono
forati sui lati, in corrispondenza del contatto con gli elementi orizzontali
effettuando, per ciascuno di essi, due fori destinati ad ospitare le spine di
legno (che avranno il foro corrispondente nei piani orizzontali) e che servono
come perni di riferimento per un accoppiamento perfettamente allineato, sia in
altezza sia in profondità.
Questi però sono solo
perni di allineamento, mentre la struttura del mobile richiede che si debba
procedere al bloccaggio delle parti fra loro, per dare solidità al mobile. Per
ottenere questo risultato, sui fianchi vengono praticati altri due fori di
fianco a quelli precedenti, che ospiteranno le bussole ad espansione, in
ottone, che si vedono al centro della pagina 1083 del catalogo della HETTICH.
www.hettich.it |
Dentro a queste
bussole (che sono filettate internamente) vengono avvitati i perni, chiamati
tasselli dalla HETTICH, e che si vedono subito sopra; questi, penetrando
all’interno della bussola, ne provocano l’espansione della parte più interna in
modo da farle aggrappare, con le alette, saldamente al fianco che spesso
internamente è costituito da truciolare.
Nel frattempo la base,
il cappello e l’eventuale ripiano intermedio vengono forati con una punta al
Widia, del diametro opportuno, per ospitare l’eccentrico, il quale ha al suo
interno un canale a forma di spirale predisposto per ospitare la testa del
perno che abbiamo infilato nel fianco.
Una volta inserito il
perno nell’eccentrico, già inserito nel fianco, bisogna fare ruotare in senso
orario l’eccentrico stesso in modo che il suo percorso interno a spirale attiri
il perno (e con esso il fianco) verso il proprio centro, accostando così le due
parti e tenendole unite saldamente.
Ad operazione
completata, per nascondere l’unica parte in vista della ferramenta, cioè
l’eccentrico, si può applicare un tappo di plastica che migliora l’estetica del
mobile; il montaggio completo lo si può vedere nella pagina 1083 che mostra, al
centro, anche una sezione dell’assemblaggio completato e dotato di tappo.
Naturalmente gli
eccentrici, i perni e le bussole possono avere forme, dimensioni e sistemi di
fissaggio diversi.
www.hettich.it |
www.hettich.it |
Infatti nella pagina
1082, in alto, si può vedere un perno che si infila dentro un foro di 5 mm. di
diametro, senza bisogno della bussola; nella parte bassa della stessa pagina
viene mostrato un perno a doppia testa che viene usato quando il fianco è
sottile ed i piani si trovano alla medesima altezza.
Per cui si pratica un
foro passante e si infila il perno come in figura, si blocca con l’eccentrico
il piano di sinistra, portando l’anello Seeger a contatto dell’altro lato del
fianco, che lo mette in trazione, poi si inserisce il piano di destra che si
può tirare tranquillamente con l’eccentrico, in quanto il perno è trattenuto
dall’eccentrico sul lato opposto.