L’articolo di oggi è
dedicato ai reggipiani che sono sempre stati considerati degli elementi
insignificanti nel montaggio di qualunque mobile dotato di ripiani. In effetti
sarebbe giusto riqualificarli, anche perché non si spiegherebbe il motivo per
cui ne esistono tante versioni; ne basterebbe una sola, costituita da un
cilindretto metallico da infilare dentro un foro nel fianco di un mobile,
sporgendo di qualche millimetro per risolvere tutti i problemi…invece no.
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Per esempio la HETTICH
ne propone 18 tipi; è ovvio che non hanno 18 funzioni diverse ed esistono
modelli che si possono scambiare, ottenendo lo stesso risultato, ma variandone
l’estetica o la funzionalità; come si vede dalle annotazioni caratteristiche di
ciascuno di loro, viene riportato a fianco di ogni tipo il carico massimo
sopportabile per metro quadro di ripiano, sostenuto da 4 reggipiani di quel
genere.
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La suddivisione
fondamentale tra i vari tipi presentati si può fare fra quelli che vanno solo
infilati, che vengono usati per ripiani non strutturali, e quelli che invece si
aggrappano al fianco con alette di vario tipo, che invece intervengono per
sostenere dei ripiani che devono partecipare a mantenere in posizione i
fianchi, quando manca un ripiano strutturale a metà altezza ed abbiamo dei
fianchi piuttosto alti.
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A quest’ultima
categoria appartengono, per esempio, i modelli: Sekura 1.1, Sekura 6 e Sekura 7;
naturalmente i ripiani in questione devono essere stati forati nella posizione
opportuna.
Gli altri dotati di
alette nel gambo non bloccano il ripiano, ma lo sostengono soltanto e le
alette, in questo caso, prevengono soltanto una possibile fuoriuscita dal foro
(quando sono sotto carico le alette si piantano nella parte superiore del foro)
e sono quindi più affidabili di quelli a perno liscio.
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Ci sono poi quelli
destinati a sorreggere i ripiani in vetro, che sono dotati di appoggi in
plastica trasparente oppure di ventosa, per trattenere meglio il ripiano; tra
questi ce ne sono alcuni che vengono definiti “di sicurezza” perché trattengono
i ripiani molto meglio di quelli semplici e sono registrabili in funzione dello
spessore del ripiano, sono a pagina 1133.
Bisogna anche dire che
sono quasi tutti previsti per inserirsi dentro ai fori da 5 mm. che di solito
vengono praticati nei fianchi dei mobili che permettono il posizionamento dei
ripiani secondo necessità; però ce n’è uno che esiste anche nella versione con
diametro 3 mm. (il primo in alto a pagina 1134), che nasce come reggipiano per
ripiani in vetro, ma che si può tranquillamente usare anche per gli altri,
magari sfilando il cappuccio in plastica trasparente.
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Questi reggipiani più
sottili sono nati per venire incontro a chi vuole mantenere la possibilità di
spostare i ripiani a suo piacimento, ma non ama vedere tutti quei fori da 5 mm.
e preferisce minimizzare la loro presenza riducendone il diametro.
Esistono poi altri
tipi di reggipiani che sono più complicati perché richiedono una lavorazione
particolare del ripiano per alloggiare una delle due parti da cui sono
costituiti.
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Questi reggipiani sono
delle vere e proprie giunzioni tra fianco e ripiani, che pertanto diventano
parte integrante della struttura, pur mantenendo la possibilità di essere
spostati lungo i fianchi.