sabato 4 aprile 2015

CURVARE IL LEGNO (Quarta parte)




Parlando sempre di legno curvato, vorrei concludere la trattazione di questo argomento mostrando un prodotto un po’ speciale: si chiama BENDYWOOD, che significa “legno flessibile”.
Questo legno, che subisce un trattamento meccanico che fu applicato per la prima volta all’inizio del secolo scorso, prevede la compressione lungo l’asse longitudinale di un travetto di sezione 120 x 120 mm. oppure 100 x 120 mm., fino ad ottenere un accorciamento del 20%.
In questo modo le cellule che costituiscono il legno subiscono uno schiacciamento che le porta ad assumere una disposizione a zig-zag, che ricorda la deformazione delle cannucce da bibita che presentano una zona con una struttura “a fisarmonica” che permette di orientarle a piacere.
Il trattamento subito dal BENDYWOOD ricorda molto questa situazione e, come la cannuccia, anche i listelli trattati in questo modo si possono piegare molto oltre il limite concesso ad un listello di legno normale, assumendo curvature con raggi molto ridotti fino ad un rapporto 1:10.
Questo significa che un listello di sezione quadrata di sezione 10 x 10 mm. può essere piegato, a secco e a freddo, fino ad un raggio di 100 mm. senza subire danni. 



I travetti descritti prima, una volta compressi, possono essere lavorati come un legno normale quindi: segati, piallati e fresati fino a raggiungere il profilo desiderato; una volta finita la serie di lavorazioni meccaniche, il BENDYWOOD può essere tinto e verniciato per dargli la finitura voluta.
Le essenze che la ditta Candidus Prugger di Bressanone, produttrice di questi prodotti, mette a disposizione sono diverse: acero, frassino, ciliegio, noce e rovere nella lunghezza di 165 cm., mentre il faggio è disponibile nella lunghezza 220 cm..
Naturalmente la forza da applicare per piegare questo tipo di legno varia in funzione della dimensione della sezione del listello; questo significa che se il pezzo da piegare è il righetto di 10 x 10 mm. di cui ho parlato prima, si può procedere manualmente, mentre quando si lavora con tondini di diametro 40 mm. e oltre (prodotto tipico per realizzare un corrimano) è meglio farsi aiutare da una calandra, come si vede dal filmato che si trova nel sito www.bendywood.com , anche se l’operazione si dimostra fattibile anche a mano da due persone. 



Come il legno naturale, il BENDYWOOD può essere giuntato per ottenere lunghezze adeguate a sviluppare un corrimano sufficiente ad accompagnare la scala per tutta la sua lunghezza in un unico corpo (l’azienda fornisce tondini giuntati a pettine in faggio fino ad una lunghezza di 6,60 metri).
Come raccomanda la ditta produttrice, la giunzione può essere effettuata con il vecchio sistema “a fetta di salame”, per aumentare la superficie di contatto tra le due parti che devono essere incollate; il rapporto dell’inclinazione di taglio deve oscillare tra 3:1 e 4:1 cioè, considerando sempre il listello di 10 x 10 mm., il taglio inclinato per la giunzione dovrà avere una lunghezza (misurata lungo l’asse del listello) compresa fra 30 e 40 mm..
Una raccomandazione che viene fatta per questo materiale è: usatelo solo in ambienti che non siano esposti alle intemperie, perché il BENDYWOOD non è nato per essere utilizzato all’esterno.
Naturalmente, vista la varietà dei profili che vengono prodotti di serie, le applicazioni di questo prodotto non sono legate solo alla realizzazione di corrimano, che rimane comunque il cavallo di battaglia dell’azienda, ma possono essere utilizzati in vari settori: nella falegnameria, per la rifinitura di pezzi curvi che richiedano una bordatura in legno massello. 




Nel Design, dove la flessibilità di questo prodotto riesce a far realizzare senza fatica oggetti dalle linee sinuose, scaturite dalla mente di designers desiderosi di utilizzare il legno per le loro opere, o alla finitura di colonne o ambienti con pareti curve, che richiedono un battiscopa disposto a seguire la loro forma senza creare difficoltà.
Ecco alcuni esempi di utilizzazione del BENDYWOOD: