Questa volta mostrerò
come si monta una “serratura a stringa”, che sarebbe una serratura per mobili,
ad aste scorrevoli. Ho fotografato le varie fasi costruttive di un campione che
utilizzerò per il corso di Progettazione di show-room che tengo per l’Ordine
degli Architetti di Bologna.
Questa serratura si
può usare per chiudere dei mobili che hanno l’anta (o le ante) in luce; non si
può usare per le ante in battuta perché le aste comandate dalla serratura si
devono infilare dentro a delle piastrine che vanno incassate all’interno del
cappello e della base del mobile, o almeno in uno di essi.
In questo caso il
materiale usato per la struttura è truciolare nobilitato bianco da 18 mm.,
bordato in PVC; mentre l’anta è in multistrati di pioppo da 18 mm. placcato in
laminato bianco e bordato in PVC.
Ho preparato i quattro
pannellini che costituiscono la carcassa e li ho incollati fra di loro usando le
linguette (vedi articolo del 25/04/2015); nella foto seguente si vede la
struttura già assemblata con lo sportello non ancora lavorato, a fianco.
I vari elementi della
ferramenta da usare sono nella foto successiva: oltre alle due cerniere a scodellino
in luce, dotate della basetta adeguata (in basso), ci sono le due aste
scorrevoli e la serratura vera e propria con i cavallotti per tenere in sede le
aste ( al centro); a destra in basso c’è la bocchetta che andrà montata, come
finitura, dal lato esterno dello sportello, con la relativa chiave e in alto
c’è il listello di copertura di tutto il meccanismo, eseguito in Toulipier
laccato bianco, e scavato opportunamente nel lato inferiore per adattarsi ai
vari ingombri della serratura. Tutti i pezzi vanno fissati con le viti che si
vedono nella foto.
Le lavorazioni
principali riguardano lo sportello che deve essere forato con delle punte al
Widia da 35 mm. di diametro, per ospitare la testa delle cerniere; poi bisogna
affrontare l’alloggiamento del corpo principale della serratura, che viene
effettuato con due fori affiancati praticati con una punta al Widia da 30 mm.,
raccordati tra loro con due tratti rettilinei, che richiedono l’uso dello
scalpello (lo scalpello non sarà molto contento di lavorare sul laminato, ma se
gli promettete di riaffilarlo dopo l’uso, lui si renderà disponibile).
Una volta realizzato
questo lavoro, bisogna preoccuparsi di incassare anche le due linguette per il
fissaggio della serratura, in modo che questa risulti perfettamente a filo con
il lato interno dello sportello. Per questa operazione bisogna usare una punta
da legno (quella con i rasanti esterni) da 10 mm.; se vi volete cimentare in
questo lavoro, non usate mai le punte da metallo: quasi sicuramente
sbreccereste il laminato e non otterreste un foro piatto, che invece è quello
che ci serve.
Lo strumento più
indicato sarebbe una punta con i rasanti al Widia, ma costano parecchio e
quella da legno riesce ugualmente a fare il lavoro, anche se dopo non sarà
molto affilata. Con una scalpellino si raccordano i fori con l’alloggiamento
preparato precedentemente e si perfeziona il fondo del foro.
A questo punto si
prende la serratura e la si preme sul fondo della sua sede in modo che il perno
(sporgente e a punta) dove si infilerà la chiave possa lasciare un’impronta che
segnalerà dove effettuare il foro passante, per permettere di infilare la chiave
dall’esterno; questo foro, che sarà prodotto da una punta da legno da 8 mm.,
verrà poi allargato verso il basso dandogli la forma della toppa, per far
entrare la chiave.
Adesso si può fissare
la serratura con due viti svasate da 2,5 x 16 mm. e vi si infilano le aste, che
hanno un foro in testa, nei perni sporgenti predisposti per ospitarle; le aste
sono state preventivamente tagliate a misura, portandole a filo dello
sportello, tenendo la serratura completamente retratta.
Successivamente si
fissano i cavallotti con viti svasate da 2,5 x 12,5 mm., che serviranno a mantenere
in guida le aste durante lo scorrimento.
Possiamo quindi
montare le cerniere per completare l’istallazione della ferramenta sullo
sportello, usando viti svasate da 3,5 x 16; ed ecco il risultato del nostro
lavoro:
Non ho mostrato le due
piastrine in cui si innestano le aste che vanno incassate nella base e nel
cappello, queste vanno montate a filo con due viti svasate 2,5 x 12,5; la
posizione delle piastrine, sotto le quali va praticato un foro per ospitare le
aste quando si vuole chiudere lo sportello, va calcolata a sportello chiuso,
valutandone la collocazione agendo dalla parte interna (se fosse un mobile
vero, dovremmo asportarne la fodera posteriore).
Nella foto seguente si
vede una di queste piastrine insieme al fermo di battuta dello sportello, che
può avere forme diverse, ma che è utile per trovare immediatamente la posizione
giusta prima di azionare la serratura.
Una volta applicato lo
sportello alla carcassa, il risultato è questo (visto dall’interno):
Appena abbiamo
verificato che tutto funzioni alla perfezione, possiamo permetterci di dare il
tocco finale, applicando un listello adeguatamente scavato per adattarsi a
tutte le sporgenze delle varie parti della serratura, in modo da nasconderla
completamente; come al solito il fissaggio è fatto usando delle viti, questa
volta di 3 x 20 mm. e ovviamente il loro numero è in funzione della lunghezza
del suddetto listello.
Però non abbiamo
ancora finito, perché ci dobbiamo occupare dell’aspetto estetico dello
sportello dal lato esterno; per risolvere questo problema utilizziamo una
bocchetta che fissiamo con due viti di 2,5 x 10 mm. (devono essere corte perché
all’interno c’è il corpo della serratura) in corrispondenza del foro passante
che abbiamo praticato prima.
Ed ecco l’aspetto
esterno del campione:
Esistono altre
soluzioni per la bocchetta, ce ne sono altre che non vengono fissate con le
viti, ma vanno incassate a pressione in un foro praticato precedentemente e
sono sicuramente più eleganti; un’altra possibilità è costituita da una
bocchetta con la parte interna dotata della classica apertura a forma di toppa
ed un sottile bordino, risvoltato anche verso l’interno dello sportello per il
fissaggio, che rimane comunque un elemento in vista.
Per chi vuole vedere
soltanto l’apertura della toppa esiste un’altra opportunità che è costituita da
un elemento in ottone pieno, di forma quasi ovale, che ha al centro la toppa;
questo oggetto è nato per essere incassato a filo esterno nello sportello (in
questo caso solo per sportelli che devono essere laccati) e scompare una volta
effettuata la laccatura, lasciando quindi visibile solo la toppa.
C’è solo un’unica
controindicazione: ci vuole una mira eccezionale per centrare la toppa con la
chiave senza graffiare la zona circostante, per cui non è molto consigliabile.