domenica 2 agosto 2015

CONSIGLI PRATICI 5




Un altro strumento molto comodo e che ci possiamo costruire da soli, utilizzando due pannelli di MDF di spessori diversi, è questo: 




E’ un dispositivo molto semplice da costruire ed è utilissimo quando si devono fare dei fori in testa a dei righetti a sezione quadrata, rettangolare o circolare ed abbiamo bisogno che il foro sia parallelo all’asse longitudinale.
Naturalmente i due elementi in legno vanno incollati e successivamente devono essere tagliate le teste in squadro con una troncatrice per garantire al righetto che dobbiamo forare la perfetta perpendicolarità rispetto al basamento del trapano a colonna.
E’ importante che questo supporto abbia una base sufficientemente ampia per dare una certa stabilità ed un appoggio adeguato, visto che durante la foratura dovremo tenere il tutto stretto con una mano e dobbiamo essere certi di avere un appoggio corretto.
Per chi vuole un’alternativa, si può ricavare una scasso a V nel pezzo che vogliamo preparare e, in questo incavo possono essere forati righetti squadrati o cilindrici come nel caso precedente. 




E’ ovvio che la grandezza di questi supporti cambia in funzione delle varie dimensioni dei righetti che devono essere forati in testa, perché con la mano dobbiamo riuscire a tenere fermo il pezzo da forare nelle parte più alta, dove maggiori sono le vibrazioni durante l’inserimento della punta del trapano.
Questo significa che per un righetto alto dovremo costruirci un supporto più o meno della stessa altezza, magari incollando un pannello più ampio che allarghi la base di appoggio, per migliorare la stabilità.
Se il foro va fatto al centro della faccia di testa ed il righetto è cilindrico, il sistema da usare è quello indicato nell’articolo precedente, magari costruendone uno che abbia dimensioni più adeguate come questo: 

VISTO  DA  SOTTO

VISTO  DA  SOPRA

Se invece la sezione del righetto è quadrata o rettangolare, la soluzione è ancora più semplice perché basta disegnare le diagonali sulla faccia da forare; il centro è nel punto d’incontro.

Ci sono degli altri attrezzi che si rivelano molto utili quando si lavora il legno: sono le lime di carta vetrata. 


Per costruirle basta procurarsi dei listelli di varie dimensioni ed incollarvi delle strisce di carta vetrata su entrambi i lati, magari di due grane diverse per usare un lato per sgrossare ed uno per rifinire.
Sui listelli piani si può usare della colla vinilica per l’applicazione della carta vetrata, avendo l’accortezza di tagliarla con un cutter agendo sul lato posteriore, per salvaguardare la lama dall’effetto dell’abrasivo.
Nel caso si debba ottenere una forma cilindrica si possono usare indifferentemente supporti in legno (ottenuto semplicemente da un vecchio manico di scopa) oppure dei tubi metallici. In questi casi la colla vinilica non va bene perché non si riesce a tenere ferma la carta vetrata in maniera adeguata finchè non ha fatto presa, se si usa il legno; e sul metallo non incollerebbe.
E’ più facile ed immediata la colla neoprenica (tipo Bostik o similare); naturalmente bisogna prima calcolarsi lo sviluppo della superficie cilindrica del supporto e  tagliare la carta vetrata preoccupandosi di stare un po’ scarsi per evitare degli inutili sormonti.
A questo punto si spalma la colla e, quando è pronta, si accoppiano le due parti stando attenti a non fare delle grinze nella carta vetrata; il cilindro abrasivo è pronto ed è utilizzabile subito.
Un procedimento simile si può utilizzare per creare una raspa rotativa da utilizzare sul trapano (sia a colonna che portatile); in questo caso però serve una certa abilità ed è meglio usare della tela abrasiva piuttosto che la carta vetrata, per via della maggior flessibilità e resistenza.
Per prima cosa bisogna procurarsi uno spezzone di tondino di acciaio del diametro che ci serve, poi bisogna tagliare una striscia di tela abrasiva abbastanza lunga da avvolgersi attorno al tondino, mantenendo un’angolazione di 45°; dal lato da cui si inizierà l’incollaggio si fa un taglio inclinato a 45° (attenzione a senso di avvolgimento: bisogna incollarla tenendo conto del senso di rotazione del trapano, cioè bisogna incollarla facendola lavorare “in trazione”).
Poi si procede a spalmare la colla sulle due parti e si procede come prima; l’unica difficoltà è rappresentata dal fatto che, durante l’avvolgimento, non bisogna creare sovrapposizioni della tela abrasiva, piuttosto è meglio che rimanga dello spazio tra una spira e la successiva, tanto funziona ugualmente.
Contrariamente agli attrezzi in cui si è usata la colla vinilica, che vanno buttati quando si sono consumati, in questo caso si può recuperare il tondino di acciaio immergendolo in acetone o diluente alla nitro: la tela vetrata si staccherà molto velocemente e si può riavvolgerne una nuova.