mercoledì 12 agosto 2015

LA SERRATURA A STRINGA




Questa volta mostrerò come si monta una “serratura a stringa”, che sarebbe una serratura per mobili, ad aste scorrevoli. Ho fotografato le varie fasi costruttive di un campione che utilizzerò per il corso di Progettazione di show-room che tengo per l’Ordine degli Architetti di Bologna.
Questa serratura si può usare per chiudere dei mobili che hanno l’anta (o le ante) in luce; non si può usare per le ante in battuta perché le aste comandate dalla serratura si devono infilare dentro a delle piastrine che vanno incassate all’interno del cappello e della base del mobile, o almeno in uno di essi.
In questo caso il materiale usato per la struttura è truciolare nobilitato bianco da 18 mm., bordato in PVC; mentre l’anta è in multistrati di pioppo da 18 mm. placcato in laminato bianco e bordato in PVC.
Ho preparato i quattro pannellini che costituiscono la carcassa e li ho incollati fra di loro usando le linguette (vedi articolo del 25/04/2015); nella foto seguente si vede la struttura già assemblata con lo sportello non ancora lavorato, a fianco.


I vari elementi della ferramenta da usare sono nella foto successiva: oltre alle due cerniere a scodellino in luce, dotate della basetta adeguata (in basso), ci sono le due aste scorrevoli e la serratura vera e propria con i cavallotti per tenere in sede le aste ( al centro); a destra in basso c’è la bocchetta che andrà montata, come finitura, dal lato esterno dello sportello, con la relativa chiave e in alto c’è il listello di copertura di tutto il meccanismo, eseguito in Toulipier laccato bianco, e scavato opportunamente nel lato inferiore per adattarsi ai vari ingombri della serratura. Tutti i pezzi vanno fissati con le viti che si vedono nella foto.


Le lavorazioni principali riguardano lo sportello che deve essere forato con delle punte al Widia da 35 mm. di diametro, per ospitare la testa delle cerniere; poi bisogna affrontare l’alloggiamento del corpo principale della serratura, che viene effettuato con due fori affiancati praticati con una punta al Widia da 30 mm., raccordati tra loro con due tratti rettilinei, che richiedono l’uso dello scalpello (lo scalpello non sarà molto contento di lavorare sul laminato, ma se gli promettete di riaffilarlo dopo l’uso, lui si renderà disponibile).
Una volta realizzato questo lavoro, bisogna preoccuparsi di incassare anche le due linguette per il fissaggio della serratura, in modo che questa risulti perfettamente a filo con il lato interno dello sportello. Per questa operazione bisogna usare una punta da legno (quella con i rasanti esterni) da 10 mm.; se vi volete cimentare in questo lavoro, non usate mai le punte da metallo: quasi sicuramente sbreccereste il laminato e non otterreste un foro piatto, che invece è quello che ci serve.
Lo strumento più indicato sarebbe una punta con i rasanti al Widia, ma costano parecchio e quella da legno riesce ugualmente a fare il lavoro, anche se dopo non sarà molto affilata. Con una scalpellino si raccordano i fori con l’alloggiamento preparato precedentemente e si perfeziona il fondo del foro. 


A questo punto si prende la serratura e la si preme sul fondo della sua sede in modo che il perno (sporgente e a punta) dove si infilerà la chiave possa lasciare un’impronta che segnalerà dove effettuare il foro passante, per permettere di infilare la chiave dall’esterno; questo foro, che sarà prodotto da una punta da legno da 8 mm., verrà poi allargato verso il basso dandogli la forma della toppa, per far entrare la chiave.
Adesso si può fissare la serratura con due viti svasate da 2,5 x 16 mm. e vi si infilano le aste, che hanno un foro in testa, nei perni sporgenti predisposti per ospitarle; le aste sono state preventivamente tagliate a misura, portandole a filo dello sportello, tenendo la serratura completamente retratta.
Successivamente si fissano i cavallotti con viti svasate da 2,5 x 12,5 mm., che serviranno a mantenere in guida le aste durante lo scorrimento.
Possiamo quindi montare le cerniere per completare l’istallazione della ferramenta sullo sportello, usando viti svasate da 3,5 x 16; ed ecco il risultato del nostro lavoro: 


Non ho mostrato le due piastrine in cui si innestano le aste che vanno incassate nella base e nel cappello, queste vanno montate a filo con due viti svasate 2,5 x 12,5; la posizione delle piastrine, sotto le quali va praticato un foro per ospitare le aste quando si vuole chiudere lo sportello, va calcolata a sportello chiuso, valutandone la collocazione agendo dalla parte interna (se fosse un mobile vero, dovremmo asportarne la fodera posteriore).
Nella foto seguente si vede una di queste piastrine insieme al fermo di battuta dello sportello, che può avere forme diverse, ma che è utile per trovare immediatamente la posizione giusta prima di azionare la serratura. 


Una volta applicato lo sportello alla carcassa, il risultato è questo (visto dall’interno):



Appena abbiamo verificato che tutto funzioni alla perfezione, possiamo permetterci di dare il tocco finale, applicando un listello adeguatamente scavato per adattarsi a tutte le sporgenze delle varie parti della serratura, in modo da nasconderla completamente; come al solito il fissaggio è fatto usando delle viti, questa volta di 3 x 20 mm. e ovviamente il loro numero è in funzione della lunghezza del suddetto listello. 



Però non abbiamo ancora finito, perché ci dobbiamo occupare dell’aspetto estetico dello sportello dal lato esterno; per risolvere questo problema utilizziamo una bocchetta che fissiamo con due viti di 2,5 x 10 mm. (devono essere corte perché all’interno c’è il corpo della serratura) in corrispondenza del foro passante che abbiamo praticato prima.
Ed ecco l’aspetto esterno del campione: 


Esistono altre soluzioni per la bocchetta, ce ne sono altre che non vengono fissate con le viti, ma vanno incassate a pressione in un foro praticato precedentemente e sono sicuramente più eleganti; un’altra possibilità è costituita da una bocchetta con la parte interna dotata della classica apertura a forma di toppa ed un sottile bordino, risvoltato anche verso l’interno dello sportello per il fissaggio, che rimane comunque un elemento in vista.
Per chi vuole vedere soltanto l’apertura della toppa esiste un’altra opportunità che è costituita da un elemento in ottone pieno, di forma quasi ovale, che ha al centro la toppa; questo oggetto è nato per essere incassato a filo esterno nello sportello (in questo caso solo per sportelli che devono essere laccati) e scompare una volta effettuata la laccatura, lasciando quindi visibile solo la toppa.
C’è solo un’unica controindicazione: ci vuole una mira eccezionale per centrare la toppa con la chiave senza graffiare la zona circostante, per cui non è molto consigliabile.