mercoledì 21 ottobre 2015

SERRATURE PER CASSETTI (parte sesta)




Il secondo cassetto di questa mini-cassettiera è stato costruito con il solito sistema, cioè con il corpo in multistrati di betulla da 15 mm. e la mostra da avvitare sulla contromostra. In realtà, quando si utilizza la serratura che mostro in questo articolo, si utilizzano dei cassetti che non hanno la contromostra e la mostra si incolla direttamente sui fianchi, facendo corpo unico con gli altri tre lati del cassetto.
Questa operazione si usa spesso nelle industrie, dove si utilizzano macchine di alta precisione per la foratura dei fianchi e della mostra, in cui verranno inserite le spine per il collegamento; più frequentemente nelle piccole falegnamerie, o nei casi in cui l’intervento è a livello hobbistico, è sempre più comodo adottare il sistema che vi mostro, anche se questo comporta uno scasso piuttosto vistoso nella contromostra, come si nota dalla foto: 


Lo scasso è addirittura passante, per effetto della profondità della serratura che è del tipo da applicare (art. 2139 della ditta Meroni), ed ha una linguetta che ruota di 90°. Quando questa linguetta è in posizione di chiusura (cioè in verticale), viene bloccata dall’incontro a L che si vede all’estrema destra della foto e che va fissato nel lato interno del top con due viti.
La serratura è del tipo a cilindro e, per evidenziare il foro nella mostra, che per questioni di omogeneità ho verniciato con lo stesso prodotto utilizzato per la mostra precedente, vi ho già montato l’anello di finitura.
Si vede la linguetta (che è stata accorciata per comodità) in posizione di chiusura, mentre quando è in condizione di apertura è ribaltata sulla destra, come si vede dalla foto seguente: 



A rigor di logica, per potere infilare e sfilare completamente il cassetto dalla carcassa, avrei dovuto praticare uno scasso anche sul retro; questa volta però non l’ho fatto per poter disporre di un fermo che impedisce l’uscita completa del cassetto.
Per poter ottenere questo risultato, bisogna assemblare la mini-cassettiera con il cassetto già inserito perché non lo si potrebbe infilare con la struttura già chiusa, visto che il retro verrebbe bloccato dall’incontro ad L applicato sotto il top.
Comunque, se si volesse in seguito sfilare il cassetto, si potrebbero sempre svitare le viti di fissaggio dell’incontro utilizzando un cacciavite corto (il cosiddetto “cacciavite nano”) infilando la mano nel cassetto, tenendolo in posizione semi-aperta.
E’ ovvio che, se fosse un cassettone, l’operazione sarebbe molto più agevole per via dello spazio di manovra notevolmente più ampio; nel caso attuale…ci vuole tanta pazienza.
Nella foto seguente si vede il top con l’incontro già montato (a destra) a fianco di quello già istallato la volta precedente. 



La fase finale, prima dell’incollaggio del top, la possiamo vedere nella foto successiva che mostra anche i cassetti già inseriti; se si volesse mantenere completamente estraibile anche il cassetto di destra (e non ci piace eseguire lo scasso sul retro), basta semplicemente costruire un cassetto con la parte posteriore più bassa di quel centimetro che permetterebbe il passaggio sotto l’incontro, evitando quindi l’interferenza. 



Una volta chiusa la struttura, l’aspetto finale della mini-cassettiera è questo: