mercoledì 10 febbraio 2016

LA COSTRUZIONE DEL MOBILE 10



Proseguendo nella descrizione del mobile cilindrico, ho pensato di ingrandire alcune sezioni per permettere una buona visione anche a chi non possiede Autocad e non può accedere a Dropbox. 



In questa foto si vede meglio la disposizione degli elementi che compongono il modulo standard (rispetto alle foto dell’articolo precedente si nota che qui manca un pannellino frontale per parte).
Si vedono comunque le aperture posteriori, che non sono create per alleggerire l’elemento che comunque è abbastanza pesante perché è alto 500 mm. e la larghezza frontale del guscio curvo è di 765 mm., misurata lungo la corda.
La presenza di queste aperture è dovuta alla necessità di poter collegare gli elementi tra loro; i collegamenti fra un modulo e quello superiore sono effettuati con viti che possono essere inserite proprio perché, avendo praticato delle  aperture posteriormente, si può inserire un avvitatore all’interno della carcassa per procedere al fissaggio.
Una cosa fondamentale è la presenza delle spine di collegamento, che vengono inserite durante la messa in prova del mobile in azienda; quando tutti gli elementi hanno raggiunto la giusta posizione, si effettuano i fori passanti tre a moduli, subito riempiti con le spine per bloccarli.
Questa operazione permetterà di trovare velocemente la corretta posizione di ciascun modulo in fase di montaggio nel luogo di destinazione, dopo che i vari elementi sono stati laccati (non ci si può fidare dei fori lasciati dalle viti usate per metterlo in prova); naturalmente tutti i vari moduli devono essere assolutamente numerati.
Il fissaggio laterale, cioè quello fra un elemento ed uno adiacente, va effettuato solo con le viti perché non è possibile utilizzare le spine, visto che l’accoppiamento con spine si può fare soltanto quando gli assi delle spine stesse sono paralleli; questo significa che va bene per collegare un modulo sopra l’altro, ma non si può utilizzare sui fianchi perché non vi si riescono ad infilare spine con assi paralleli.
Nel primo disegno dell’articolo precedente, in pianta, si notano dei puntini disposti nella medesima posizione per ciascun elemento: sono le immagini di 4 viti e di due spine per ciascuno. 



In questo disegno si vede l’ingrandimento di un modulo standard sezionato verticalmente (sezione C – C); si notano le viti di fissaggio e le spine di collegamento di cui ho parlato precedentemente. Posteriormente si vede l’altezza dell’apertura da prevedere per avere il massimo della comodità per fissarlo.
Adesso analizziamo il modulo con la nicchia: 



Come si vede la nicchia ha le fiancate in direzione radiale, quindi convergenti verso il centro del mobile e ovviamente la schiena è senza apertura perché deve chiudere una struttura interna che deve ospitare oggetti in esposizione.
Questa nicchia, che verrà laccata a parte, verrà inserita da dietro in un modulo che avrà un guscio curvo anteriore in cui sarà stata praticata un’apertura che coinciderà con la bocca anteriore della nicchia che verrà incollata al guscio dall’interno col le linguette.
Essendo molto difficoltoso operare con i morsetti per stringere i due pezzi insieme, si prevedono due righetti che vengono fissati all’esterno della nicchia, poi si avviterà il tutto al guscio esterno fissando i righetti con un avvitatore che dovrà infilarsi nel poco spazio che rimane tra l’esterno della nicchia e l’interno del modulo.
I due cerchietti tratteggiati danno la posizione dei fori da praticare nel cielino della nicchia per ospitare i faretti che illumineranno l’interno.


Nella sezione verticale si nota che la nicchia è sostenuta da due righetti (quelli con la croce) che la mantengono al giusto livello, appoggiandosi alla base del modulo; nel cielino si nota la presenza di uno dei due fori per i faretti.
Vista la scarsa accessibilità per il fissaggio, le viti inferiori vengono inserite passando attraverso i fori dei faretti del modulo sottostante, mentre il collegamento con il modulo standard superiore si fa senza difficoltà passando dalle aperture retrostanti, come per gli altri casi.


                                                                                                                                     (continua)