Proseguendo nella
descrizione del mobile cilindrico, possiamo dire che per il collegamento
elettrico dei faretti i fili escono dal modulo passando nell’intercapedine
sopra la nicchia, dove non c’è la fodera e saranno successivamente collegati ai
relativi alimentatori che, a loro volta, prenderanno corrente da una presa
comandata che dovrà essere predisposta nel controsoffitto prima del montaggio
del mobile.
Una particolarità di
questo mobile è che, salendo dal pavimento fino al soffitto, bisogna modificare
leggermente i moduli che appoggiano sul pavimento e quelli vicini al soffitto.
Questo elemento a
pavimento è dotato di uno zoccolo costituito da un elemento anteriore curvo in
MDF, che sarà laccato esternamente, ed uno rettilineo posteriore grezzo (tanto
non si vede). Per poter effettuare un montaggio corretto tutti gli elementi a
contatto con il pavimento dovranno essere sistemati perfettamente livellati in
modo che, una volta assemblati tra di loro, costituiscano una base circolare su
cui i moduli successivi potranno essere fissati con la certezza che il mobile
salga in posizione perfettamente verticale.
Poiché sappiamo che i
pavimenti non sono mai a livello, gli operai che dovranno effettuare il
montaggio dovranno occuparsi con molta attenzione di questo primo cerchio di
elementi, soprattutto piallando gli zoccoli nelle zone che lo richiederanno per
poter partire con una base perfettamente livellata.
L’altro elemento
modificato è quello che viene montato vicino al soffitto:
Per poter arrivare
esattamente a contatto con il soffitto (o controsoffitto) senza lasciare delle
antiestetiche fessure e mantenendo il necessario spazio per il montaggio,
bisogna adottare un sistema che prevede una “fuga” che, in questo caso
particolare, è costituito da un anello circolare in MDF da 40 mm., costruito in
vari settori laccati esternamente che vengono fissati a soffitto prima di
completare il montaggio dell’ultimo anello di moduli.
Come si nota dalla
sezione verticale, deve rimanere un certo spazio tra la fuga e la carcassa
dell’ultimo modulo; questo si rende necessario perché quando dall’esterno del
mobile si inseriscono gli elementi dell’ultimo anello, le spine di riferimento
saranno già state incollate in quelli dell’anello sottostante e sporgeranno per
12 mm. circa.
Quindi quando si
iniziano a sistemare i moduli vicino al soffitto bisogna tenere sollevati i
vari elementi, facendoli strisciare sulle spine, finchè non arrivano ai fori di
accoppiamento e i 15 mm. di margine che si vedono servono proprio a permettere
questo inserimento.
C’è un particolare
relativo al montaggio che credo debba essere sottolineato: questo mobile va
montato da almeno tre persone, di cui una necessariamente al centro del mobile
per poter inserire tutte le viti di fissaggio; quando si arriva all’ultimo
anello, il montatore all’interno fisserà tutti i moduli tranne l’ultimo e da
quel vano che rimane aperto lui dovrà uscire, aiutato dai suoi colleghi che
stanno all’esterno.
Ovviamente la sua
corporatura dovrà essere adeguata allo
spazio che rimane a disposizione per l’uscita e chi progetta dovrà tenere conto
di questa esigenza.
Naturalmente l’ultimo
modulo verrà spinto al suo posto dall’esterno finchè non cadrà nella sua
posizione definitiva, centrando le spine, e non sarà possibile avvitarlo agli
altri, visto che all’interno non c’è più nessuno che possa provvedere.
E’ chiaro che nella
realizzazione dei moduli dell’ultimo anello, come si vede dal disegno, il
guscio curvo verrà pareggiato per portarlo a filo con la carcassa soltanto
nella parte inferiore, mentre dal lato rivolto verso il soffitto dovrà sporgere
per poter coprire la fuga, rimanendo distante dal soffitto di quanto richiesto.