Il mobile che presento
oggi è un po’ particolare, soprattutto perché è un elemento prevalentemente
decorativo e la cui funzionalità è legata alle quattro nicchie in cui vengono
esposti oggetti di pregio.
Questa struttura
ricorda molto un mobile di cui ho seguito la costruzione per il negozio di
Gianfranco Ferrè a New York negli anni ’90.
E’ chiaro che in
un’abitazione è molto improbabile che questa struttura trovi la giusta
collocazione, salvo che non lo si voglia utilizzare, aprendo molte più nicchie,
per mettere in mostra oggetti da collezione o trofei.
Comunque mi
interessava mostrare come si costruisce un mobile di grandi dimensioni, con
struttura curva e suddiviso in più elementi sovrapposti ed accostati. Come al
solito vi fornisco il link per poterlo vedere con Autocad su Dropbox:
Le dimensioni del
mobile che vi propongo sono: diametro 2000 mm. ed altezza 3040 mm.; la finitura
esterna è laccata, come pure l’interno delle nicchie, che hanno due faretti nel
cielino in modo da illuminare adeguatamente gli oggetti sistemati all’interno.
Il mobile è costituito
da 48 elementi, curvi frontalmente, che sono tutti uguali come dimensioni, ma in
4 di essi è stata ricavata una nicchia luminosa, come si vede dal disegno.
Analizzando uno degli
elementi standard in pianta, notiamo che ha una forma simile ad un trapezio
isoscele in cui però la base maggiore è curva; la struttura rettilinea è
costituita da due fianchi inclinati che si collegano alla schiena, alla base,
al cappello ed alla parte curva che rappresenta la parte visibile del mobile.
Tra la base ed il
cappello di ogni elemento figurano anche un sostegno centrale e dei pannellini
di irrigidimento che seguono l’andamento curvo frontale e che si utilizzano per
il fissaggio dei fogli che costituiscono il guscio curvo.
Questa foto, che è
stata fatta durante uno dei miei corsi di falegnameria, mostra l’assemblaggio
di una carcassa standard; la base ed il cappello sono in truciolare da 18 mm.
mentre il resto della struttura è realizzata in multistrati di abete canadese
da 15 mm. e si vede il momento in cui vengono incollate e fissate le varie
parti con una chiodatrice.
Quando la colla
vinilica ha fatto presa, si applica un primo foglio di compensato di pioppo
incollandolo su tutte le teste degli elementi strutturali; il fissaggio viene
effettuato con una graffettatrice e su questo viene spalmata completamente la
colla per applicare e graffettare un altro foglio di compensato identico.
Nel pannello che funge
da schiena vengono praticate due aperture che serviranno in seguito per il
fissaggio dei vari moduli fra loro.
In questa foto si vede
che i vari fogli di rivestimento, per motivi di comodità durante il fissaggio,
vengono dimensionati in maniera da sporgere circa un centimetro dalla carcassa,
che verrà poi asportato quando il pezzo sarà finito.
A questo punto abbiamo
ottenuto una struttura decisamente solida e dobbiamo applicare un pannello di
MDF sottile (4 mm.) per fare in modo che il guscio esterno possa essere laccato
(questo perché laccare del pioppo è demenziale).
I sistemi per
applicare questo pannello di MDF (che viene sempre incollato con la vinilica)
sono sostanzialmente due: nel primo caso si procede esattamente come per i
fogli di compensato e si fissa con la graffettatrice ma, per ottenere una
superficie liscia adatta alla successiva laccatura, bisogna togliere con un
punteruolo tutte le graffette e successivamente stuccare le impronte delle graffette e i fori
che restano dopo la rimozione.
Ovviamente dopo la
stuccatura è indispensabile carteggiare per pareggiare bene il pannello
esterno.
L’altro sistema, che è
quello che si vede nella foto successiva, consiste invece in un incollaggio
misto che viene effettuato spalmando del mastice a contatto (tipo Bostik, tanto
per intenderci) nella parte centrale del secondo foglio di compensato e nel
pannello di MDF, avendo cura di proteggere il perimetro esterno, per una
larghezza di 3 cm., con lo scotch di carta.
Finita questa
applicazione, mentre la colla a contatto comincia ad asciugarsi, si toglie lo
scotch e si applica della colla vinilica nei 3 cm. che erano rimasti protetti
precedentemente.
Una volta che il
mastice a contatto è pronto per l’incollaggio, con molta attenzione, si applica
il pannello di MDF facendo combaciare perfettamente i pannelli; le zone dove è
stata messa la vinilica vengono bloccate con dei morsetti nelle teste (dove il
foglio tende a risollevarsi con più forza), mentre per i bordi curvi si può
fermare il pannello esterno semplicemente usando dei pezzetti di scotch di
carta, risvoltandoli sulla sporgenza dei fogli di compensato incollati prima.