Siamo arrivati
all’ultimo elemento del mobile ellittico, quello più complicato da costruire:
la cassettiera doppia.
Come si vede i
cassetti sono dieci, ma non sono tutti uguali; infatti quelli in alto e in
basso sono stati previsti con un’altezza inferiore ed il motivo di questa
differenza nasce dall’esigenza di avere tutte le mostre esterne della stessa
altezza, per motivi estetici, ma quelle di questi cassetti devono coprire anche
i piani orizzontali: il cielo della carcassa esterna per quelli alti e la base
per quelli bassi.
Questa situazione si
nota bene nella sezione A – A del disegno completo; in effetti si sarebbero
potuti progettare tutti alti uguali, adeguando l’altezza ai cassetti alti e
bassi ma, per favorire il contenimento di oggetti sfusi ed impedire che cadano
fuori dai cassetti, quelli centrali sono stati progettati con l’altezza massima
disponibile.
Il materiale previsto
per costruire questi cassetti è il multistrati di betulla da 15 mm. per le
sponde e il compensato di betulla da 4 mm. per il fondo. La scelta di questo
prodotto è stata dettata dalla sua robustezza e dalla sua versatilità: si può
lasciare naturale (verniciandolo con il trasparente), lo si può tingere per
dargli la tonalità di un legno se si sta costruendo il mobile con un
determinato legno, oppure lo si può laccare nel colore che si preferisce.
Nel nostro caso ho
previsto di lasciarli naturali; questi però non sono cassetti normali,
costituiti da quattro elementi rettilinei, infatti la contromostra è curva e si
deve adattare perfettamente alla mostra esterna.
Quindi in questo caso
bisogna costruire uno stampo curvo per incollare i vari fogli, in modo che
assumano la giusta curvatura (vedi articolo del 5 Marzo 2015); però in questo
caso, per essere sicuri che la mostra si possa accoppiare perfettamente con la
contromostra di ogni cassetto, si deve fare uno stampo che comprima tutti i
fogli insieme, frapponendo un sottile foglio di polietilene tra i compensati di
betulla della contromostra e i pannelli di MDF che compongono la mostra
esterna.
E’ necessario dividere
i due pacchetti di fogli con un materiale a cui non aderisce la colla perché,
durante la pressata, un po’ di colla vinilica esce dai bordi e si riversa su
quelli sottostanti incollando tutto ciò che trova sul suo percorso, mentre le
mostre e le contromostre devono potersi lavorare separatamente.
A questo punto è
necessario fare una scelta; infatti abbiamo davanti due opzioni che riguardano
la costruzione dello stampo (e del controstampo): possiamo decidere di stampare
un pannello curvo completo, cioè grande abbastanza da ricavare tutti gli
elementi che ci servono in una pressata unica oppure, se abbiamo tempo,
possiamo preparare uno stampo più piccolo per incollare soltanto i fogli per
ottenere le mostre e le contromostre di due cassetti affiancati.
Questa scelta comporta
però di fare cinque pressate in sequenza per avere il giusto quantitativo di
materiale per costruire la cassettiera.
I vantaggi dello
stampo piccolo sono: una maggiore agilità nella costruzione dello stampo, che
quindi può essere eseguito da una persona sola, un minor peso che facilita la
movimentazione delle parti e l’incollaggio può essere fatto sempre dalla stessa
persona, viste le ridotte dimensioni dei materiali.
Come accennato prima,
gli svantaggi sono rappresentati dalla necessità di provvedere a cinque
pressate (quindi con un maggior dispendio di tempo) e dalla spianatura iniziale
di un bordo sulla pialla a filo per ognuna delle dieci parti ottenute con le
stampate: cinque coppie di mostre e cinque coppie di contromostre.
Se invece si sceglie
di fare una pressata unica il vantaggio è che si ottiene in un colpo solo il
guscio da cui ricavare le mostre e quello da cui ottenere le contromostre e che
la spianatura sulla pialla a filo si farà una volta sola per ottenere i primi
elementi; i successivi si otterranno tagliando in sequenza i gusci con la sega
circolare.
Gli svantaggi sono: la
necessità di costruire uno stampo grande e pesante da muovere, e questo
richiede l’intervento di più persone; inoltre la pressata, essendo i fogli da
piegare più grandi e quindi più resistenti alla flessione, sarà molto più faticosa
e sarà più complicato chiudere il controstampo tenendo in posizione i vari
fogli.
Serviranno più persone
e molti morsetti per portare a termine l’operazione ottenendo il giusto
risultato e il rischio che qualcosa vada storto durante la pressata è più alto.
Comunque, dando per
scontato che in un modo o nell’altro le mostre e le contromostre vengano
realizzate correttamente, dobbiamo preoccuparci di realizzare la carcassa e le
parti rimanenti dei cassetti.
Per la carcassa non ci
sono grossi problemi, si usano dei pannelli di MDF (visto che devono essere
laccati) e serve soprattutto una certa precisione nell’assemblaggio per
centrare perfettamente il divisorio centrale, sagomare opportunamente il cielo
e la base e tagliare i bordi verticali dei fianchi in modo che si raccordino
bene con la curvatura frontale.
E’ molto importante la
precisione nel dimensionare la carcassa perché è l’elemento che serve a
collegare tutti gli altri, creando un corpo unico, senza fessure; solo
dall’interno di questo elemento si possono mettere le viti che fisseranno le
altre parti per ottenere l’ellisse intero.
Una volta che è stata
assemblata la carcassa con le rimanenti parti del mobile, si dovranno costruire
i cassetti; come si vede dai disegni le sponde hanno una profondità diversa e
questo complica un po’ la realizzazione, prima di tutto per l’esecuzione dei
cassetti, poi per la scelta ed il posizionamento delle guide.
(continua)