Continuando nella
trattazione della costruzione dei tavoli, potrebbe essere necessario creare un
rinforzo per irrigidire la struttura, soprattutto nel caso dell’uso delle spine
per il collegamento; in questo caso si possono creare delle controventature
diagonali come quelle della struttura seguente:
Guardando un angolo
ingrandito notiamo che si utilizza un righetto spizzato a 45° alle estremità,
la sezione può essere di 50 x 25 mm., e deve stare a filo superiore della
struttura. Per il fissaggio si usano colla e viti che si inseriscono nei
fascioni perpendicolarmente, dopo essere passate per i fori adeguatamente
preparati nei righetti di rinforzo.
In questo caso,
anziché utilizzare i blocchetti di fissaggio applicati all’interno dei
fascioni, possiamo fissare il piano facendo passare le viti attraverso un foro
preparato precedentemente al centro dei rinforzi.
Un altro sistema per
costruire una struttura per un tavolo è quella che utilizza un fissaggio fatto
usando delle viti a passo metrico e che ci permette di montare e smontare le
gambe tutte le volte che si vuole.
In questo caso i
fascioni sono incollati fra di loro a 45° ed hanno un piccolo rinforzo
triangolare all’interno che, oltre a dare un aiuto strutturale ai fascioni, ha
anche la funzione di creare un piano inclinato di 45° rispetto alle fasce
laterali.
Questa inclinazione è
fondamentale perché ci permetterà di fare battere pari una vite a testa
esagonale come quella che ho disegnato, che è una M8 x 70; la lavorazione della
gamba è piuttosto diversa da quelle precedenti perché viene scavata per
ottenere un vuoto a forma di parallelepipedo di dimensioni 80 x 30 x 30 mm. in
cui si inserirà ogni spigolo della struttura.
Naturalmente una vite
a passo metrico non ha tenuta se viene infilata direttamente in un foro
praticato nel legno, per cui dobbiamo inserire delle bussole metalliche che
hanno un doppio filetto: da legno all’esterno, con un filetto abbondante per
mordere con decisione il legno, ed un filetto a passo metrico all’interno (nel
nostro caso M8) per accogliere la vite.
Con questo sistema la
vite si aggrappa bene e si può avvitare con decisione ottenendo una forza di
trazione adeguata per trattenere la gamba aderente alla struttura; per ogni
gamba sono necessarie due viti per essere sicuri di ottenere un buon risultato,
ovviamente corredate da una rondella ciascuna, abbastanza larga da distribuire
la forza di trazione su un’area tale da non affondare nel legno (io ho previsto
delle rondelle 8 x 24).
A proposito di
affondamento, il rinforzo triangolare è meglio farlo in legno duro per
resistere meglio alla compressione esercitata dalle viti, che vanno avvitate
con forza.
E adesso vediamo come
fare questi fori, in una posizione così scomoda; bisogna costruirsi una dima di
foratura in legno duro come questa:
Viene ricavata da un
blocchetto di legno duro al cui interno vengono effettuati due tagli con la
sega circolare per ricavare un incavo con i lati a 90°, poi si taglia lo
spigolo dalla parte opposta per ottenere un piano inclinato a 45° su cui
verranno preparati due fori da 8 mm. leggermente svasati per facilitare
l’inserimento della punta da legno, e si blocca con un morsetto interponendo un
pezzo di legno di scarto all’interno per permettere alla punta di uscire dal
rinforzo dello spigolo senza scontrarsi col morsetto.
A questo punto
possiamo forare per praticare i due fori da 8 mm. a circa 20 mm. dai bordi
esterni della struttura; potrebbe succedere che, una volta fatti questi fori,
la vite M8 faccia fatica a passare; questo capita perché il legno (soprattutto
quello tenero) lascia passare la punta da trapano, ma quando la sfiliamo il
legno tende un po’ a richiudersi, soprattutto se la punta da trapano non è ben
affilata e quindi riesce a forare, schiacciando però il legno contro le pareti
del foro, che pertanto tende a rinvenire.
Per ovviare a questo
inconveniente, una volta praticato il foro da 8 mm., possiamo ripassarlo con
una punta da 8,5 mm. (ovviamente senza la dima) per allargarlo quanto basta per
ottenere un inserimento comodo della vite; questo allargamento del foro però
non si può fare con una punta da legno, che ha bisogno di restare in guida
utilizzando la puntina centrale e che quindi lavora bene solo se trova il
materiale pieno.
Per allargare un foro
dobbiamo necessariamente usare una punta da metallo che, avendo la punta
conica, è autocentrante e quindi si inserisce in un foro precedente usandolo
come guida e allargandolo mantenendosi in asse.
A questo punto
dobbiamo lavorare la gamba per svuotarla di quello spazio di 80 x 30 x 30 mm.
di cui ho scritto prima; per questa operazione lo strumento più indicato è il
pantografo manuale, appoggiato sulle due facce in questione, dopo aver fatto la
solita serie di fori per togliere tutto il materiale possibile, e rifinendo lo
scasso con martello e scalpello.
Una volta che abbiamo
rifinito il vano per l’inserimento della struttura, già forata negli spigoli,
blocchiamo le due parti con un morsetto aiutandoci con un pezzo scavato a V per
fermare la gamba all’esterno senza ammaccarla; poi infiliamo di nuovo la punta
da 8,5 mm. nei fori, ma questa volta procedendo dal lato interno della
struttura verso la gamba.
Utilizzando i fori già
presenti come guida, affondiamo la punta nella gamba fino a ricavare un foro
della profondità adeguata alla bussola che vogliamo usare, poi togliamo la
struttura dei fascioni ed allarghiamo il foro eseguito con una punta da metallo
della misura giusta per inserire le bussole.
Adesso non resta che
inserire le bussole ed il lavoro è praticamente finito; per farlo senza fatica
conviene bloccare le bussole nella morsa e preparare un taglio su una testa con
la sega da metallo, per poterle inserire nei fori usando un cacciavite di
dimensioni opportune.
Adesso possiamo
passare all’assemblaggio e, se abbiamo lavorato bene, il risultato sarà questo:
Naturalmente si dovrà
poi fissare il piano utilizzando i blocchetti soliti.