Nell’ultimo articolo
ho parlato dei righetti utilizzati per guidare lo stampo e il controstampo in
modo da permettere una chiusura corretta, ma non ho mostrato la foto; provvedo
adesso:
Come si vede, ho
provveduto a rivestire tutte le parti che possono entrare a contatto con la colla
con lo scotch da pacchi, compresi i righetti dal lato interno; ho escluso il
controstampo perché la colla potrà colare solamente verso il basso. Adesso
possiamo cominciare a distribuire la colla vinilica sui pannelli di MDF da 4
mm., considerando che quello più in basso non riceve la colla, che invece va
data su una sola faccia di ogni pannello successivo, nel lato inferiore.
La colla si può
applicare con un pennello oppure con una spatola dentata; una volta terminata
la distribuzione della colla, si impacchettano i 5 fogli e si inseriscono le
viti nei fori che abbiamo preparato precedentemente per tenerli allineati al
centro.
A questo punto
possiamo adagiare il pacchetto di fogli sullo stampo, tenendolo centrato in
lunghezza; su questo dobbiamo appoggiare il controstampo e cominceremo a
comprimere il tutto usando dei morsetti abbastanza lunghi da contenere la
composizione stampo – pannelli di MDF ancora piani – controstampo.
In questa operazione,
che richiede un certo sforzo ed un adeguato controllo durante la compressione
dei pannelli, che sono restii ad incurvarsi, è meglio farsi aiutare perché due
mani non bastano.
Mentre si stringe per
comprimere alla perfezione i fogli di MDF (le cui dimensioni sono 650 x 448 mm.)
bisogna fare attenzione che nella posizione finale i pannelli sporgano in
maniera simile da ogni lato dello stampo nel senso della lunghezza (nell’altro
senso sono contenuti dai righetti di accoppiamento degli stampi).
Adesso non resta che
aspettare che la colla si asciughi ed il tempo necessario non è mai un dato
costante: dipende dalla temperatura ambiente (in inverno ovviamente è richiesto
un tempo più lungo), dalla quantità di colla che è stata spalmata e dalla
diluizione della colla che è stata usata.
Io consiglio di
aspettare mediamente un paio di giorni prima di aprire lo stampo; per aiutare
l’eliminazione dell’umidità residua è conveniente tenere i fogli tolti dallo
stampo stretti nella giusta posizione con una cinghia al centro, mettendo due
righetti alle estremità per distribuire la tensione uniformemente. Anche in
questo caso è difficile fare una previsione sul tempo necessario; se non c’è
fretta, possiamo aspettare anche in questo caso un paio di giorni.
Mentre aspettiamo che
la colla si asciughi dobbiamo prepararci una culla con la curvatura uguale a
quella esterna del pacco di fogli di MDF, per effettuare, sulla sega circolare,
i tagli in squadro degli sportelli che ricaveremo dalla stampata che abbiamo
realizzato.
Utilizzeremo quindi la
dima che abbiamo usato per fresare le fiancate dello stampo per tracciare su
due pannelli di truciolare la curvatura opportuna per ospitare i pannelli curvi
incollati; però dobbiamo tenere presente che la sagoma è 4 mm. più scarsa dello
stampo, visto che gli abbiamo applicato sopra un compensato di pioppo da 4 mm..
Questo significa che,
per ottenere la giusta curvatura, dovremo frapporre tra la sagoma e la matita
un piccolo spessore della stessa misura. Nel tracciare la curva sui due
pannelli dovremo orientare la sagoma in modo che la lama della sega circolare
effettui un taglio in squadro rispetto al pacco dei fogli di MDF in quella
posizione.
In questo caso non è
necessario fresare la curvatura, basta semplicemente fare un taglio accurato
con la sega a nastro o con il seghetto alternativo, seguendo con precisione il
segno che abbiamo fatto con la matita e rifinendolo con una passata di carta vetrata.
Una volta che abbiamo
preparato i due fianchi curvi, possiamo assemblare la culla secondo questo
disegno, tenendo conto che la profondità di questa struttura dovrà essere
inferiore all’altezza degli sportelli; io ho scelto di farla di 350 mm.:
Ad assemblaggio finito
la culla si presenta in questo modo; ovviamente va fissata sul carro della sega
circolare in modo che le lama tagli a filo di questo supporto per avere la
certezza che il bordo risulti perpendicolare alla curvatura in quel punto. Il
sistema di fissaggio della culla al carro è personale e va adattato al tipo di
macchina che possediamo.
(fine
quinta parte)