lunedì 20 marzo 2017

UNA VETRINETTA (parte quarta)




Una volta che abbiamo preparato i telai che costituiscono il perimetro dei due tamburati, si tolgono le graffette utilizzate per il fissaggio delle varie parti e si fissa il cartoncino a nido d’ape che si utilizza per riempire il vuoto all’interno dei telai. 


Il sistema usato generalmente per bloccare il cartoncino all’interno del telaio prevede ancora l’uso della graffettatrice, come si vede in questa foto: 


Bisogna poi tagliare il compensato di pioppo da 4 mm., che si deve incastrare nella fresatura preparata precedentemente nel lato interno dei telai, per chiudere il tamburato sopra e sotto; dopo possiamo spalmarli di colla vinilica e pressare il tutto con l’aiuto di un numero adeguato di morsetti.
Per essere sicuro di ottenere una planarità perfetta io ho utilizzato un piano di riscontro in acciaio, fissato ad una struttura realizzata con dei profili ad U e sopra ho messo un robusto tamburato preparato tanto tempo fa proprio per questo scopo; ho anche interposto un foglio di giornale per evitare che il tamburato usato per pressare si incollasse a quello da pressare nelle zone in cui poteva uscire la colla vinilica. 


Nella foto seguente si nota il particolare del piano di riscontro con la struttura di sostegno saldata ed alta sufficientemente da poter infilare il piede del morsetto.


Quando si riapre la “pressa casalinga” quello che si vede è questo: 


Ho arretrato il tamburato per mostrare il piano in acciaio. L’operazione successiva è quella di tagliare una striscia di compensato di pioppo larga 20 mm. da cui ricavare i pezzettini che serviranno a chiudere le zone fresate rimaste vuote nella parte posteriore.
Adesso è ora di preparare i 4 teli di impiallacciatura di Toulipier; questo è un albero che, nella parte centrale del tronco, ha una zona color verde oliva che ricorda il frassino olivato, che si presenta quando l’albero ha una certa età; questo comunque lo si riscontra anche nel noce.
Per ottenere la larghezza necessaria a coprire il tamburato ho dovuto giuntare due fogli, ottenendo quello che si vede in questa foto: 


Non avendo una cucitrice a filo di nailon, ho adottato l’antico sistema delle giunte con la carta gommata forata, posizionata ovviamente nella linea di contatto tra i due fogli e in tutti i punti in cui il tranciato tendeva a spaccarsi.  
Poiché il piano di riscontro ha delle dimensioni appena sufficienti a coprire quelle dei compensati, per questa pressata ho dovuto fare ricorso a due pannelli di nobilitato da 25 mm., un po’ più grandi dell'acciaio, che ho appoggiato sul piano e sotto al tamburato di spinta per poter placcare l’impiallacciatura, ed ho messo qualche morsetto in più. 




Una volta tolti tutti i morsetti otteniamo il tamburato placcato definitivamente, e si nota che, come al solito, il tranciato sporge dal telaio per un centimetro circa su tutti i lati. 


Dopo aver tolto l’eccedenza dell’impiallacciatura, piegandola all’esterno fino a spezzarla e passando la carta vetrata per rifinirla, il pezzo finito si presenta molto più pulito. 


Lo spessore raggiunto adesso con il tranciato è circa 45 mm.; per fresare i bordi del tamburato come da progetto ho montato una fresa con i coltelli al Widia orientabili, posizionata a 30°.


Per trovare la giusta posizione della parallela e della fresa ho utilizzato un campione rimasto dalla lavorazione degli elementi del telaio del tamburato e, dopo due tentativi, ho raggiunto le condizioni perfette ed ho fresato i due tamburati sui tre lati a vista. 


Ed ecco i due tamburati fresati, sistemati sovrapposti:


Con un primo piano degli angoli: 





                                                                                                                       (fine quarta parte)