Un’immagine interessante
per rendersi conto dell’andamento del lavoro è questa, dove si vede la
struttura già assemblata, ma senza sportello e fermavetri:
Riferendomi ai
fermavetri mi sono dimenticato di dire che i listelli fresati per realizzare i
fermavetri sono stati lasciati due millimetri più larghi, ma anche due
centimetri più lunghi, in modo da definire la lunghezza finale tagliandoli con
la troncatrice solo dopo l’incollaggio delle due parti.
Come si vede
dall’ultima foto dell’articolo precedente ho applicato i due listelli di ogni
fermavetro su una striscia di scotch di carta, in modo da tenerli saldamente
accostati; poi ho spalmato i due lembi a 45° con la colla vinilica, usando un
pennello.
Poi ho chiuso i
fermavetri dei montanti anteriori tenendoli stretti sempre con lo scotch di
carta.
Per quelli dei
montanti posteriori, che richiedono una maggior precisione nello squadro, ho
preferito fissarli ad un rigone a sezione quadrata rivestito di scotch da
pacchi per evitare che le parti vi si incollassero sopra.
Una volta terminati
tutti gli incollaggi, sono stati tutti tagliati portandoli alla lunghezza di
335 mm.; mentre quelli centrali non richiedono altre lavorazioni oltre alla
foratura per il fissaggio con le viti, i fermavetri in basso ed in alto si
devono adattare alla presenza dei traversi, che rendono obbligatori dei tagli
su ciascun fermavetro per potersi adattare alla posizione in cui dovranno
essere collocati.
Dopo aver adattato
questi ultimi fermavetri possiamo cominciare a montarli nella zona più bassa,
adattando anche in lunghezza quelli orizzontali che vengono fissati sui
traversi; il fissaggio viene effettuato con delle viti ottonate a goccia di
sego.
Per i fermavetri dei
montanti anteriori ho previsto una piccola fuga nella zona di contatto dei lati
corti con i montanti stessi perché da questo lato saranno in piena vista quando
si aprirà lo sportello e quindi meritano una finitura più accurata.
I fermavetri verranno
messi in prova tutti quanti per verificare che, con uno spessore di 5 mm. tra
uno e l’altro pari a quello del ripiano in vetro, possano essere fissati tutti
correttamente senza rischiare sorprese sgradite quando saremo in fase di
rimontaggio dopo la verniciatura.
Il passo successivo è
la costruzione dello sportello che avrà i montanti interi ed i traversi in
luce; naturalmente i righetti, già piallati precedentemente, devono essere
fresati per ospitare il vetro ed i fermavetri. La sezione è la medesima dei
traversi della struttura centrale, solo che questa volta cambio sistema di
assemblaggio e sui montanti effettuo una fresata senza uscire dalle teste (quella
che viene comunemente definita “fresata scappata”), mentre i traversi vengono
fresati completamente.
La lavorazione con la
fresa sui montanti richiede l’intervento dello scalpello per portare la
fresatura a coincidere con quella fatta sui traversi.
I quattro pezzi della
fotografia precedente verranno poi fresati con il Domino ed uniti inserendo ed
incollando i relativi tasselli negli angoli, per poi stringerli con i morsetti
ed ottenere così il telaio dello sportello.
Il passo successivo è
stato quello di tagliare e piallare dei righetti di 11 x 10 mm. con cui
preparare i fermavetri che ho anche fresato in corrispondenza dello spigolo di
contatto con il telaio per evitare il conflitto tra i due spigoli in caso di
lievi differenze dimensionali in fase di montaggio, come avevo già fatto per i
fermavetri verticali dei montanti anteriori.
Naturalmente il metodo
migliore per completare il giro dei fermavetri fresati è quello con le
estremità troncate a 45°, e così ho fatto anch’io.
Naturalmente le viti
di fissaggio devono essere adeguate alla dimensione del fermavetro, quindi ho
usato delle viti svasate 2,5 x 16 mm. e, nella foto seguente, si vede il
risultato.
Per mostrare l’effetto
che fa la fuga di 1 x 1 mm. nel fermavetro ho fatto anche questa foto in
corrispondenza di un angolo del telaio dello sportello; devo confessare che in
effetti c’è mezzo millimetro di differenza in altezza tra le due parti ma, per
la presenza della fuga, si maschera completamente.
Purtroppo durante
l’incollaggio dello sportello c’è stato qualcosa che non è andato per il verso
giusto, per cui il telaio è venuto leggermente svergolato. Una volta effettuato
il montaggio con la cerniera a nastro, l’angolo in basso a sinistra sporgeva
dalla struttura; poiché avevo previsto di aprire lo sportello con un semplice
pomolo, e non con una serratura, avevo bisogno di una calamita per tenerlo
chiuso.
Avendo riscontrato
questo difetto nello sportello non potevo mettere la calamita in corrispondenza
del pomolo, come si fa di solito, perché l’angolo in basso sarebbe uscito un
po’; ho dovuto pertanto metterla nel punto più critico, cioè proprio dove
doveva esercitare la massima forza di trazione.
Ho usato un magnete al
neodimio, con un foro svasato al centro, perché ha una forza di trazione
maggiore delle calamite tradizionali; ho fatto un foro per incassarlo nel
montante anteriore di sinistra e l’ho fissato con una vite svasata 3 x 16 mm..
Ovviamente nello
sportello ho dovuto incassare una piastrina di ferro, ricavata da una lamiera
più grande ed adattata alle misure che mi servivano per ottenere un incontro
per il magnete; la piastrina è stata forata e svasata per poterla fissare con
due viti 2,5 x 16.
(fine
parte ottava)