sabato 29 aprile 2017

UNA VETRINETTA (parte ottava)




Un’immagine interessante per rendersi conto dell’andamento del lavoro è questa, dove si vede la struttura già assemblata, ma senza sportello e fermavetri:


Riferendomi ai fermavetri mi sono dimenticato di dire che i listelli fresati per realizzare i fermavetri sono stati lasciati due millimetri più larghi, ma anche due centimetri più lunghi, in modo da definire la lunghezza finale tagliandoli con la troncatrice solo dopo l’incollaggio delle due parti.
Come si vede dall’ultima foto dell’articolo precedente ho applicato i due listelli di ogni fermavetro su una striscia di scotch di carta, in modo da tenerli saldamente accostati; poi ho spalmato i due lembi a 45° con la colla vinilica, usando un pennello.


Poi ho chiuso i fermavetri dei montanti anteriori tenendoli stretti sempre con lo scotch di carta. 


Per quelli dei montanti posteriori, che richiedono una maggior precisione nello squadro, ho preferito fissarli ad un rigone a sezione quadrata rivestito di scotch da pacchi per evitare che le parti vi si incollassero sopra. 


Una volta terminati tutti gli incollaggi, sono stati tutti tagliati portandoli alla lunghezza di 335 mm.; mentre quelli centrali non richiedono altre lavorazioni oltre alla foratura per il fissaggio con le viti, i fermavetri in basso ed in alto si devono adattare alla presenza dei traversi, che rendono obbligatori dei tagli su ciascun fermavetro per potersi adattare alla posizione in cui dovranno essere collocati.


Dopo aver adattato questi ultimi fermavetri possiamo cominciare a montarli nella zona più bassa, adattando anche in lunghezza quelli orizzontali che vengono fissati sui traversi; il fissaggio viene effettuato con delle viti ottonate a goccia di sego. 


Per i fermavetri dei montanti anteriori ho previsto una piccola fuga nella zona di contatto dei lati corti con i montanti stessi perché da questo lato saranno in piena vista quando si aprirà lo sportello e quindi meritano una finitura più accurata.


I fermavetri verranno messi in prova tutti quanti per verificare che, con uno spessore di 5 mm. tra uno e l’altro pari a quello del ripiano in vetro, possano essere fissati tutti correttamente senza rischiare sorprese sgradite quando saremo in fase di rimontaggio dopo la verniciatura.
Il passo successivo è la costruzione dello sportello che avrà i montanti interi ed i traversi in luce; naturalmente i righetti, già piallati precedentemente, devono essere fresati per ospitare il vetro ed i fermavetri. La sezione è la medesima dei traversi della struttura centrale, solo che questa volta cambio sistema di assemblaggio e sui montanti effettuo una fresata senza uscire dalle teste (quella che viene comunemente definita “fresata scappata”), mentre i traversi vengono fresati completamente. 


La lavorazione con la fresa sui montanti richiede l’intervento dello scalpello per portare la fresatura a coincidere con quella fatta sui traversi. 


I quattro pezzi della fotografia precedente verranno poi fresati con il Domino ed uniti inserendo ed incollando i relativi tasselli negli angoli, per poi stringerli con i morsetti ed ottenere così il telaio dello sportello. 




Il passo successivo è stato quello di tagliare e piallare dei righetti di 11 x 10 mm. con cui preparare i fermavetri che ho anche fresato in corrispondenza dello spigolo di contatto con il telaio per evitare il conflitto tra i due spigoli in caso di lievi differenze dimensionali in fase di montaggio, come avevo già fatto per i fermavetri verticali dei montanti anteriori.
Naturalmente il metodo migliore per completare il giro dei fermavetri fresati è quello con le estremità troncate a 45°, e così ho fatto anch’io. 


Naturalmente le viti di fissaggio devono essere adeguate alla dimensione del fermavetro, quindi ho usato delle viti svasate 2,5 x 16 mm. e, nella foto seguente, si vede il risultato.


Per mostrare l’effetto che fa la fuga di 1 x 1 mm. nel fermavetro ho fatto anche questa foto in corrispondenza di un angolo del telaio dello sportello; devo confessare che in effetti c’è mezzo millimetro di differenza in altezza tra le due parti ma, per la presenza della fuga, si maschera completamente. 


Purtroppo durante l’incollaggio dello sportello c’è stato qualcosa che non è andato per il verso giusto, per cui il telaio è venuto leggermente svergolato. Una volta effettuato il montaggio con la cerniera a nastro, l’angolo in basso a sinistra sporgeva dalla struttura; poiché avevo previsto di aprire lo sportello con un semplice pomolo, e non con una serratura, avevo bisogno di una calamita per tenerlo chiuso.
Avendo riscontrato questo difetto nello sportello non potevo mettere la calamita in corrispondenza del pomolo, come si fa di solito, perché l’angolo in basso sarebbe uscito un po’; ho dovuto pertanto metterla nel punto più critico, cioè proprio dove doveva esercitare la massima forza di trazione.
Ho usato un magnete al neodimio, con un foro svasato al centro, perché ha una forza di trazione maggiore delle calamite tradizionali; ho fatto un foro per incassarlo nel montante anteriore di sinistra e l’ho fissato con una vite svasata 3 x 16 mm.. 


Ovviamente nello sportello ho dovuto incassare una piastrina di ferro, ricavata da una lamiera più grande ed adattata alle misure che mi servivano per ottenere un incontro per il magnete; la piastrina è stata forata e svasata per poterla fissare con due viti 2,5 x 16. 





(fine parte ottava)