Oltre alle frese saldobrasate viste fino ad
ora, ne vengono prodotte anche con i coltellini in Widia integrale fissati
meccanicamente sul corpo–fresa. Questa è un’evoluzione che è stata adottata per
la prima volta sulle frese per toupie poi, quando si è notata la validità di
questa soluzione tecnica, è avvenuta la trasposizione su quelle a gambo.
L’uso di questi
“coltellini a gettare”, come vengono chiamati abitualmente non modifica in
nessun modo il modo di utilizzare gli utensili, ma permette di evitare di
portare le frese dall’affilatore, perché basta svitare le viti di fissaggio dei
coltellini e girarli di 180°, riavvitare e la fresa torna ad essere come nuova.
Questo sistema è molto
funzionale perché le placchette di Widia hanno due fori di riferimento (tranne
quelle quadrate che hanno solo la vite di fissaggio, ma una sede con
posizionamento obbligatorio) sistemati sull’asse longitudinale che servono per
fissarle con due viti particolari che le bloccano al corpo–fresa.
Con questo sistema i
coltellini hanno una posizione obbligata ed il diametro della fresa resterà
sempre il medesimo ogni volta che li ruoteremo di 180° (se il secondo tagliente
è ancora vergine), oppure se effettueremo una sostituzione con uno identico se
la placchetta ha entrambi i lati consumati.
Le frese a coltellini
hanno conformazioni tali da poter sostituire quasi sempre quelle saldobrasate,
quindi troviamo per esempio quelle per canali:
Fraiser - fresa a taglienti dritti con cuscinetto Z1
In questo tipo di
fresa, dove è posizionato un coltellino solo e che ha un solo lato che lavora,
bisogna sempre tenere il regolatore di velocità verso il massimo perché la
frequenza di passate dell’utensile durante la rotazione sarà sempre la metà
delle analoghe frese dotate di due taglienti.
Naturalmente troveremo
anche quelle dotate di cuscinetto di appoggio per rifilare o per lavorare
appoggiati ad una sagoma:
Fraiser - fresa a taglienti dritti con cuscinetto Z2
Una proprietà di
queste frese da non sottovalutare è quella di poter sostituire i coltellini
all’istante in qualunque momento, anche con la fresa montata
sull’elettroutensile. Questo significa che se siamo intenti ad eseguire una
lavorazione piuttosto lunga, magari su un materiale abrasivo come il
multistrati di betulla, e prima della fine ci rendiamo conto che la fresa ha
perso il filo, è sufficiente risistemare il coltellino e possiamo terminare il
lavoro.
In condizioni normali,
con una fresa saldobrasata, non ci potremmo permettere di terminare il lavoro e
saremmo costretti a portare l’utensile di corsa dall’affilatore chiedendogli di
riaffilarla immediatamente per poter tornare a finire l’operazione. Certo, ci
si potrebbe attrezzare con due frese identiche per evitare questa perdita di
tempo, ma dovremmo spendere il doppio e quindi per certi utensili tanto vale
optare per una fresa a coltellini che costa certamente di più, ma che ci ripaga
almeno in termini di tempo perso.
Fraiser - fresa a raggio concavo con cuscinetto
La fresa fotografata
qui sopra serve per effettuare delle fresature a quarto di cerchio, che
generalmente si fanno per arrotondare gli spigoli di un manufatto. La
placchetta ha una forma particolare e, essendo di forma tendenzialmente
quadrata, è possibile farla ruotare quattro volte, prolungando la vita del coltellino.
In genere, quando si fa
ruotare la placchetta, col pollice si capisce se la stiamo rimontando con un
lato nuovo o con un tagliente già consumato; ma per essere sicuri di ruotarla
nella direzione giusta si può passare con un pennarello indelebile sui lati che
consumiamo di volta in volta, così vediamo immediatamente quali sono i lati già
usati.
Fraiser - fresa a gradino con cuscinetto
Qui sopra abbiamo una
fresa per creare dei battenti, analoga a quella saldobrasata presentata
nell’articolo precedente; anche in questo caso le placchette quadrate
permettono di lavorare su quattro lati e, come al solito, si possono utilizzare
cuscinetti diversi per ottenere battenti di profondità differente.
La fresa seguente è un
po’ particolare e si discosta dal funzionamento delle frese tradizionali già
viste:
Questo utensile viene
utilizzato quando si devono spianare delle superfici; può succedere di dover
spianare una tavola e non disponiamo di una pialla a filo e spessore, oppure la
tavola è troppo larga per essere lavorata sulla pialla che abbiamo. Per poterlo
fare bisogna attrezzarsi con un piano dotato di due sponde verticali su cui
fare scorrere una struttura trasversale in cui inserire l’elettrofresatrice
dotata della fresa in questione, in modo che possa scorrere sia
longitudinalmente che trasversalmente rispetto alla tavola.
Una volta regolata la
profondità per poter arrivare a fresare anche il punto più basso della tavola,
si comincia a fare una serie di passate sopra la tavola scorrendo
longitudinalmente e spostando ad ogni passaggio la fresatrice in una zona a
fianco, finchè non si è coperta tutta la superficie della tavola.
Ribaltando la tavola
con la faccia già spianata verso il basso, si ripete la stessa operazione,
tarando la fresa per ottenere lo spessore desiderato.
(fine terza
parte)