venerdì 25 agosto 2017

Frese a gambo per elettrofresatrice (terza parte)





 Oltre alle frese saldobrasate viste fino ad ora, ne vengono prodotte anche con i coltellini in Widia integrale fissati meccanicamente sul corpo–fresa. Questa è un’evoluzione che è stata adottata per la prima volta sulle frese per toupie poi, quando si è notata la validità di questa soluzione tecnica, è avvenuta la trasposizione su quelle a gambo.
L’uso di questi “coltellini a gettare”, come vengono chiamati abitualmente non modifica in nessun modo il modo di utilizzare gli utensili, ma permette di evitare di portare le frese dall’affilatore, perché basta svitare le viti di fissaggio dei coltellini e girarli di 180°, riavvitare e la fresa torna ad essere come nuova.
Questo sistema è molto funzionale perché le placchette di Widia hanno due fori di riferimento (tranne quelle quadrate che hanno solo la vite di fissaggio, ma una sede con posizionamento obbligatorio) sistemati sull’asse longitudinale che servono per fissarle con due viti particolari che le bloccano al corpo–fresa.
Con questo sistema i coltellini hanno una posizione obbligata ed il diametro della fresa resterà sempre il medesimo ogni volta che li ruoteremo di 180° (se il secondo tagliente è ancora vergine), oppure se effettueremo una sostituzione con uno identico se la placchetta ha entrambi i lati consumati.
Le frese a coltellini hanno conformazioni tali da poter sostituire quasi sempre quelle saldobrasate, quindi troviamo per esempio quelle per canali: 


Fraiser - fresa a taglienti dritti con cuscinetto Z1

In questo tipo di fresa, dove è posizionato un coltellino solo e che ha un solo lato che lavora, bisogna sempre tenere il regolatore di velocità verso il massimo perché la frequenza di passate dell’utensile durante la rotazione sarà sempre la metà delle analoghe frese dotate di due taglienti.
Naturalmente troveremo anche quelle dotate di cuscinetto di appoggio per rifilare o per lavorare appoggiati ad una sagoma:


Fraiser - fresa a taglienti dritti con cuscinetto Z2

Una proprietà di queste frese da non sottovalutare è quella di poter sostituire i coltellini all’istante in qualunque momento, anche con la fresa montata sull’elettroutensile. Questo significa che se siamo intenti ad eseguire una lavorazione piuttosto lunga, magari su un materiale abrasivo come il multistrati di betulla, e prima della fine ci rendiamo conto che la fresa ha perso il filo, è sufficiente risistemare il coltellino e possiamo terminare il lavoro.
In condizioni normali, con una fresa saldobrasata, non ci potremmo permettere di terminare il lavoro e saremmo costretti a portare l’utensile di corsa dall’affilatore chiedendogli di riaffilarla immediatamente per poter tornare a finire l’operazione. Certo, ci si potrebbe attrezzare con due frese identiche per evitare questa perdita di tempo, ma dovremmo spendere il doppio e quindi per certi utensili tanto vale optare per una fresa a coltellini che costa certamente di più, ma che ci ripaga almeno in termini di tempo perso.


Fraiser - fresa a raggio concavo con cuscinetto

La fresa fotografata qui sopra serve per effettuare delle fresature a quarto di cerchio, che generalmente si fanno per arrotondare gli spigoli di un manufatto. La placchetta ha una forma particolare e, essendo di forma tendenzialmente quadrata, è possibile farla ruotare quattro volte, prolungando la vita del coltellino.
In genere, quando si fa ruotare la placchetta, col pollice si capisce se la stiamo rimontando con un lato nuovo o con un tagliente già consumato; ma per essere sicuri di ruotarla nella direzione giusta si può passare con un pennarello indelebile sui lati che consumiamo di volta in volta, così vediamo immediatamente quali sono i lati già usati.


Fraiser - fresa a gradino con cuscinetto

Qui sopra abbiamo una fresa per creare dei battenti, analoga a quella saldobrasata presentata nell’articolo precedente; anche in questo caso le placchette quadrate permettono di lavorare su quattro lati e, come al solito, si possono utilizzare cuscinetti diversi per ottenere battenti di profondità differente.
La fresa seguente è un po’ particolare e si discosta dal funzionamento delle frese tradizionali già viste: 



Questo utensile viene utilizzato quando si devono spianare delle superfici; può succedere di dover spianare una tavola e non disponiamo di una pialla a filo e spessore, oppure la tavola è troppo larga per essere lavorata sulla pialla che abbiamo. Per poterlo fare bisogna attrezzarsi con un piano dotato di due sponde verticali su cui fare scorrere una struttura trasversale in cui inserire l’elettrofresatrice dotata della fresa in questione, in modo che possa scorrere sia longitudinalmente che trasversalmente rispetto alla tavola.
Una volta regolata la profondità per poter arrivare a fresare anche il punto più basso della tavola, si comincia a fare una serie di passate sopra la tavola scorrendo longitudinalmente e spostando ad ogni passaggio la fresatrice in una zona a fianco, finchè non si è coperta tutta la superficie della tavola.
Ribaltando la tavola con la faccia già spianata verso il basso, si ripete la stessa operazione, tarando la fresa per ottenere lo spessore desiderato.



(fine terza parte)