Continuando a parlare
di frese da toupie possiamo ricordare che ci sono tantissime forme dei coltelli
montati sul corpo fresa e naturalmente il loro uso è, nella maggior parte dei
casi, destinato a soddisfare una particolare esigenza di lavorazione.
Questa per esempio è
destinata a fresare creando un angolo di 45° sul bordo lavorato, preparandolo
per una successiva unione a 90° con uno analogo, magari intervenendo con
un’anima per determinare con sicurezza la posizione di incollaggio e migliorare
la tenuta dell’unione.
Anche in questo caso
però serve una fresatura che avrà uno spessore adeguato a quello dei pannelli
da unire; per questo scopo, oltre alle frese a disco a spessore costante, esistono quelle a
spessore variabile per permettere di produrre una fresata di spessore a piacere
(purché resti nelle dimensioni previste dai taglienti dell’utensile):
Questo tipo di fresa è
costituito da due parti che vengono assemblate sull’albero della toupie
inserendo tra loro degli spessori di varie dimensioni per ottenere la misura
desiderata. Visto che ogni fresa ha un’escursione di fresatura determinata, per
coprire tutte le esigenze bisogna attrezzarsi con diverse frese con scaglioni
di asportazione diversi.
Se la dimensione del
canale non si può ottenere con un’unica passata o non ci si vuole fare una
scorta di utensili di tipo industriale, non resta che fare più passate
spostando in altezza la posizione di lavoro della fresa.
Un altro tipo di fresa
che si usa spesso è quella per smussare, cioè per effettuare delle fresate con
inclinazioni diverse dai 45° che abbiamo visto prima.
L’uso che si fa di
questo utensile è molto spesso legato alla costruzione di scatolati con 3 lati
(che richiedono giunzioni a 60°), con 6 lati (che richiedono giunzioni a 30°)
oppure con 8 lati (che richiedono giunzioni a 22,5°); naturalmente lavora anche
a 45°.
Un’altra fresa che si
trova sul mercato è quella per la raggiatura concavo-convessa.
Io ho usato questa fresa
per far ruotare uno sportello, il cui bordo era stato passato due volte per
ottenere una testa convessa semicilindrica, dentro un fianco con una fresata
concava a quarto di cerchio, che ovviamente era stata passata una sola volta.
Se invece dobbiamo giuntare
delle tavole in testa esistono frese di forma e dimensione diverse, ma che
funzionano tutte con lo stesso principio: aumentare la superficie di
incollaggio e creare una specie di incastro.
Perché la giunzione
risulti perfetta bisogna fresare il bordo di una tavola tenendo la fresa in una
determinata posizione, poi si smonta la fresa e sotto di essa si inserisce un
anello distanziale di spessore pari a metà del passo delle creste ottenute con
la lavorazione precedente. Questo si fa per sfalsare la fresatura che si andrà
ad effettuare sul bordo della tavola (di uguale spessore) da accoppiare con
quella precedente, in modo che alle creste di un bordo corrisponda un
avvallamento del bordo da collegare, evitando quindi sgradevoli scalini nella
continuità delle facciate delle tavole una volta incollate.
(fine seconda
parte)