giovedì 23 agosto 2018

UNA PRESSA PER FARE LA CARTA (seconda parte)




Riprendendo il discorso sui piani della pressa per fabbricarsi i fogli di carta in casa, dopo avere messo tutto in prova, si crea un riferimento per evitare di montare i piani in una posizione che non è quella della foratura accoppiata; in questo caso ho fatto due forellini sui bordi accostati dei piani, e fuori centro. 


Adesso si passa alla carteggiatura dei piani con la solita grana 80 montata sul levigatore orbitale; quella rete che si vede sotto i piani è quella che si usa generalmente per tenere fermi i tappeti sui pavimenti. Ho pensato di provare ad utilizzarla per tenere fermi i pezzi quando sono nella fase di levigatura, visto che di solito la spinta dei levigatori orbitali sommata alle vibrazioni che trasmettono rende difficoltoso bloccarli, soprattutto se sono di piccole dimensioni.
Devo ammettere che sono rimasto sorpreso di quanto funzioni bene! Esistono aziende che vendono apparecchi con ventose a depressione per trattenere i pannelli, ma costano cifre non indifferenti; con questa rete sono riuscito ad ottenere un ottimo surrogato di quegli attrezzi.
Poi si smontano le varie parti e si comincia a trattare i pannelli in legno con degli impregnanti che abitualmente vengono applicati sui materiali lapidei, e che io ho già sperimentato con successo; ho deciso quindi di collaudarli sul legno. 


Ho dato due mani di “icr7” della GEAL a distanza di sei ore una dall’altra poi, il giorno dopo, ho trattato i piani con “basoil”, lasciando che il prodotto penetrasse rinforzando l’impermeabilizzazione ottenuta con il prodotto precedente.
Successivamente ho applicato una mano di fondo trasparente della RENNER per poter poi carteggiare ed ottenere una superficie liscia; ho concluso il trattamento con una mano di finitura trasparente opaca, sempre della stessa azienda.
Devo confessare che questo trattamento multiplo è un esperimento che non avevo mai fatto, ma avevo intenzione di dare una protezione notevole a dei pannelli legnosi che verranno spesso a contatto con l’acqua; vedremo col tempo se ho fatto le scelte giuste.
Durante le attese di essicazione delle varie mani dei prodotti precedenti, ho provveduto a realizzare i due telai che servono per completare la strumentazione necessaria per la produzione dei fogli di carta. Il progettino è questo: 


Il materiale è massello di abete (quello segnato in verde) e per la griglia ho deciso di utilizzare un avanzo di una zanzariera che ho montato tempo fa, che è in materiale plastico, quindi non sensibile all’acqua (segnato in rosso); se questa non si dimostrasse all’altezza del compito, bisognerà che la sostituisca con una in acciaio inossidabile. 


Ho ricavato i righetti nelle dimensioni segnate nel disegno, utilizzando un avanzo di tavola di abete rosso. 


Poi ho provveduto a forare quelli lunghi con una punta da 8 mm. in modo da poter infilare delle spine, che ho tagliato da un’asta da un metro ad una lunghezza di 45 mm., in posizione tale da risultare al centro delle teste dei righetti corti; in questo modo rendo più solido il futuro incollaggio, che sarà sempre realizzato con una vinilica D3. 


Per forare le teste dei righetti corti, blocco le varie parti che compongono i telai fra due pannelli squadrati, appoggiati contro la parallela della sega circolare, ed utilizzo i fori sui righetti lunghi come dima per forare quelli corti nella giusta posizione; per non sbagliare invertendo le posizioni al momento dell’incollaggio, provvedo a numerare i punti di contatto dei righetti. 


Ovviamente l’incollaggio viene effettuato con i fedeli morsetti, proteggendo i telai con degli avanzi di legno per evitare delle sgradevoli ammaccature; bisogna preoccuparsi di controllare lo squadro dei telai ed il sistema migliore resta sempre quello di controllare le diagonali, modificando la posizione del piede o della testa dei morsetti finchè le diagonali non saranno identiche. 


Una volta tolti i morsetti e carteggiati, il risultato è questo: 


Visto che i telai verranno a contatto con l’acqua, ho provveduto ad effettuare lo stesso trattamento riservato ai piani. 


Una volta che tutte le mani dei vari prodotti applicati si sono asciugate si può applicare la rete utilizzata per la zanzariera; il fissaggio viene effettuato con una graffettatrice. Purtroppo non ho graffette in acciaio inox, quindi provvedo a passare ancora sui bordi della finitura trasparente, che servirà a proteggere un po’ le graffette ed andrà a ricostituire il film protettivo che è stato forato dalle graffette stesse. 


I telai assemblati per il loro utilizzo appariranno così: