Riprendendo il
discorso sui piani della pressa per fabbricarsi i fogli di carta in casa, dopo
avere messo tutto in prova, si crea un riferimento per evitare di montare i
piani in una posizione che non è quella della foratura accoppiata; in questo
caso ho fatto due forellini sui bordi accostati dei piani, e fuori centro.
Adesso si passa alla
carteggiatura dei piani con la solita grana 80 montata sul levigatore orbitale;
quella rete che si vede sotto i piani è quella che si usa generalmente per
tenere fermi i tappeti sui pavimenti. Ho pensato di provare ad utilizzarla per
tenere fermi i pezzi quando sono nella fase di levigatura, visto che di solito
la spinta dei levigatori orbitali sommata alle vibrazioni che trasmettono rende
difficoltoso bloccarli, soprattutto se sono di piccole dimensioni.
Devo ammettere che
sono rimasto sorpreso di quanto funzioni bene! Esistono aziende che vendono
apparecchi con ventose a depressione per trattenere i pannelli, ma costano
cifre non indifferenti; con questa rete sono riuscito ad ottenere un ottimo
surrogato di quegli attrezzi.
Poi si smontano le
varie parti e si comincia a trattare i pannelli in legno con degli impregnanti
che abitualmente vengono applicati sui materiali lapidei, e che io ho già
sperimentato con successo; ho deciso quindi di collaudarli sul legno.
Ho dato due mani di “icr7”
della GEAL a distanza di sei ore una dall’altra poi, il giorno dopo, ho
trattato i piani con “basoil”, lasciando che il prodotto penetrasse rinforzando
l’impermeabilizzazione ottenuta con il prodotto precedente.
Successivamente ho
applicato una mano di fondo trasparente della RENNER per poter poi carteggiare
ed ottenere una superficie liscia; ho concluso il trattamento con una mano di
finitura trasparente opaca, sempre della stessa azienda.
Devo confessare che
questo trattamento multiplo è un esperimento che non avevo mai fatto, ma avevo
intenzione di dare una protezione notevole a dei pannelli legnosi che verranno
spesso a contatto con l’acqua; vedremo col tempo se ho fatto le scelte giuste.
Durante le attese di
essicazione delle varie mani dei prodotti precedenti, ho provveduto a
realizzare i due telai che servono per completare la strumentazione necessaria
per la produzione dei fogli di carta. Il progettino è questo:
Il materiale è
massello di abete (quello segnato in verde) e per la griglia ho deciso di
utilizzare un avanzo di una zanzariera che ho montato tempo fa, che è in
materiale plastico, quindi non sensibile all’acqua (segnato in rosso); se
questa non si dimostrasse all’altezza del compito, bisognerà che la sostituisca
con una in acciaio inossidabile.
Ho ricavato i righetti
nelle dimensioni segnate nel disegno, utilizzando un avanzo di tavola di abete
rosso.
Poi ho provveduto a
forare quelli lunghi con una punta da 8 mm. in modo da poter infilare delle
spine, che ho tagliato da un’asta da un metro ad una lunghezza di 45 mm., in
posizione tale da risultare al centro delle teste dei righetti corti; in questo
modo rendo più solido il futuro incollaggio, che sarà sempre realizzato con una
vinilica D3.
Per forare le teste
dei righetti corti, blocco le varie parti che compongono i telai fra due
pannelli squadrati, appoggiati contro la parallela della sega circolare, ed
utilizzo i fori sui righetti lunghi come dima per forare quelli corti nella
giusta posizione; per non sbagliare invertendo le posizioni al momento
dell’incollaggio, provvedo a numerare i punti di contatto dei righetti.
Ovviamente
l’incollaggio viene effettuato con i fedeli morsetti, proteggendo i telai con
degli avanzi di legno per evitare delle sgradevoli ammaccature; bisogna
preoccuparsi di controllare lo squadro dei telai ed il sistema migliore resta
sempre quello di controllare le diagonali, modificando la posizione del piede o
della testa dei morsetti finchè le diagonali non saranno identiche.
Una volta tolti i
morsetti e carteggiati, il risultato è questo:
Visto che i telai
verranno a contatto con l’acqua, ho provveduto ad effettuare lo stesso
trattamento riservato ai piani.
Una volta che tutte le
mani dei vari prodotti applicati si sono asciugate si può applicare la rete
utilizzata per la zanzariera; il fissaggio viene effettuato con una
graffettatrice. Purtroppo non ho graffette in acciaio inox, quindi provvedo a
passare ancora sui bordi della finitura trasparente, che servirà a proteggere
un po’ le graffette ed andrà a ricostituire il film protettivo che è stato
forato dalle graffette stesse.
I telai assemblati per
il loro utilizzo appariranno così: