Lo so che ultimamente
ho dimenticato un po’ gli argomenti legati ai mobili, ma è un periodo in cui mi
sto dedicando soprattutto a lavorazioni meccaniche; comunque volevo mostrarvi
quello che ho deciso di costruire per i miei nipoti (che hanno diritto a non
risentire delle mie divagazioni meccaniche) come regalo di Natale: un castello
medioevale.
PROSPETTO PRINCIPALE |
PIANTA |
Per semplificarmi il
lavoro ho acquistato dei tubi in PVC per idraulica per realizzare le torri;
questi hanno il vantaggio di avere già la parte superiore di diametro
maggiorato, come accadeva spesso nei castelli di una volta, basta troncare via
l’estremità superiore che contiene la guarnizione e tagliarli alla lunghezza
voluta.
Si ottengono così le
quattro torri angolari, la principale interna e le due secondarie:
Poiché questi tubi
hanno i profili di giunzione longitudinale piuttosto evidenti nel “bicchiere”,
bisogna carteggiarli con carta fine fino ad ottenere una superficie senza
asperità per evitare che si notino successivamente quando le torri saranno
verniciate (nella foto si vedono le zone dove è stato fatto l’intervento).
Il passo successivo è
la lavorazione delle pareti esterne, per le quali ho utilizzato del compensato
di betulla da 6 mm.; dopo avere squadrato i lati ho disegnato i merli sui
pannelli ed ho eliminato il compensato nelle parti superflue con successive passate
alla sega circolare.
Per ottenere un buon
risultato ho sostituito la classica lama al Widia a denti alternati con una
lama in HSS a dente piano; in questo modo ogni passata si accordava
perfettamente con quella precedente senza lasciare le solite tracce delle
cuspidi esterne dei denti.
Per poter lavorare i
merli facendo avanzare i pannelli sempre dallo stesso lato ho aggiunto un
righetto di battuta che me li supporti anche nella zona oltre la lama.
Al termine della
lavorazione, ogni pannello che costituisce un muro con i merli si presenta
così:
Per quanto riguarda le
torri, dovevo chiuderle inferiormente per facilitarmi il fissaggio sul pannello
che costituirà il basamento; inoltre anche in alto dovevo creare un piano di
appoggio per i soldatini che immancabilmente vi saranno appoggiati.
Fortunatamente ho trovato in un bricocenter un tondino di Kotò che aveva un
diametro esterno di 28,5 mm. che si adattava alla perfezione dentro ai tubi che
costituivano le torri esterne.
Nella foto si vedono
due aste: una alla destra del tondino in legno, che serve da battura, ed una in
diagonale che è un’asta elastica di fermo per trattenere il pezzo tagliato, in
modo che non venga danneggiato dalla lama durante la sua risalita.
E’ bastato tagliarne
dei pezzi alti 30 mm. per risolvere il problema; però, se nella parte alta avevano
già la configurazione opportuna, per la base ho deciso di fissarli alla base
con una spina da 6 mm. ognuno. Per procedere alla foratura ho dovuto prima di
tutto segnare il centro dei quattro che richiedevano il foro ed ho usato una
squadra a centrare (autocostruita) per risolvere il problema.
Poi, dopo aver segnato
il centro con un forone, ho montato nel mandrino del trapano a colonna una
punta da centro (di quelle che si utilizzano nei torni da metallo) per
impostare il foro senza rischiare le oscillazioni di una punta tradizionale.
In seguito ho forato
con una punta da metallo da 6 mm. e nella foto seguente si vedono le varie
operazioni in sequenza: forone, punta da centro (in due cilindretti identici) e
punta da 6 mm.; in basso si vede la punta da centro.
Infilando nel mandrino
una barra filettata con un dado in testa, ho utilizzato il trapano a colonna
come pressa per inserire i cilindretti di legno nei tubi, adeguatamente
spalmati di colla epossidica.
Ed ecco il risultato:
in questa foto si vedono due torri angolari di cui una è stata capovolta.
(fine prima
parte)