Riprendendo le
lavorazioni illustrate nell’articolo precedente, adesso dobbiamo forare i
quattro piatti di sezione 25 x 3 per far passare le viti a testa esagonale che
verranno tirate dalle maniglie a ripresa. Possiamo farlo in due modi: per il
primo abbiamo bisogno di un supporto di battuta ad angolo da staffare sulla
tavola del trapano a colonna per posizionare i vari piatti bulinati.
Per trovare la giusta
posizione per fissare il supporto ci si può aiutare con una punta conica per
centrare, abbassando il mandrino fino al contatto con la bulinatura, poi si
stringono i morsetti e siamo sicuri di forare nel posto giusto.
ATTENZIONE: questo
sistema funziona solo se i quattro pezzi di piatto sono stati tagliati
esattamente alla stessa lunghezza e quindi le bulinature risultano alla stessa
distanza dalle relative estremità. Se questi sono stati preparati
correttamente, si può passare alla foratura con una punta da centro e poi con
una punta da 7,5 mm.
Poiché le viti M8 che
dovranno attraversare questi fori hanno di solito un diametro esterno di 7,8
mm., il foro finale è preferibile farlo di 7,9 mm. per lasciare un minimo di
gioco.
La seconda soluzione
garantisce un buon risultato anche se le lunghezze dei piatti non sono
perfettamente uguali e serve una morsa per trapano a colonna in cui
“impacchettare” i piatti uno sopra l’altro, mantenendo al di sotto uno spessore
di legno tale da permettere l’uscita delle punte senza che interferiscano con
la morsa. Per maggior sicurezza ho preferito stringere le estremità del
pacchetto con due mini grip.
In questa foto si
vedono i fori prodotti dalla punta da 7,5 mm. (ho saltato il passaggio con una
punta da 4 mm. che ha preforato tutto il pacchetto); in seguito si provvede
alla foratura con la punta decimale da 7,9 mm.
Un trattamento analogo
viene riservato ai due piatti di sezione 30 x 3 che serviranno come piastrine
di fissaggio per il tubolare di 30 x 30 ed a cui verranno saldate.
Per avere un minimo di
possibilità di regolazione durante il fissaggio sulla mensola di supporto, uno
dei fori di ciascuna di queste ultime piastrine verrà allargato a 9 mm. di
diametro per facilitare il posizionamento in squadro con la mola.
In questa foto si vede
il risultato delle operazioni descritte; il tubolare è stato però solo
appoggiato per mostrare l’impostazione definitiva ed gli allargamenti a 9 mm. non
sono ancora stati effettuati, sono solo stati leggermente svasati i fori.
Poiché questo tubolare
dovrà ospitare superiormente una manopola che, lavorando con un dado saldato,
bloccherà il tubolare che scorre all’interno nella posizione di volta in volta
necessaria, ho ritenuto opportuno riempire il tubolare interno con un quadrello
di legno per renderlo più resistente allo schiacciamento provocato dalla vite
collegata alla manopola.
Ho preparato il
righetto di faggio ricavandolo, con due tagli alla sega circolare, da una
tavoletta che avevo piallato in precedenza; per non perdere troppo tempo
limando il cordone di saldatura interno al tubolare, ho deciso di incidere il
quadrello con la lama della sega circolare per creare un vano utile al
passaggio della saldatura senza interferenze.
Il risultato
dell’incisione si può vedere nella foto seguente:
Dopo aver fatto una
“prova a secco” di introduzione del quadrello nel tubolare
si può passare
all’incollaggio; per fissare il legno al metallo, la colla che risulta più
indicata in questo caso è quella poliuretanica perché, oltre a garantire una
presa estremamente solida, questa colla si gonfia andando a riempire tutti gli
interstizi possibili.
Quindi, anche se il
quadrello non risultasse perfettamente calibrato all’interno del tubolare,
quando la colla si espande crea un unico blocco legno-ferro, come si vede da
questa foto presa in testa al tubolare.
Fine seconda
parte