Oltre ai fogli di
laminato normali, che hanno un foglio di carta decorativa superiormente ed
inferiormente sono “ graffiati “ per migliorare l’adesione, ne esistono altri
tipi, più sofisticati, che hanno delle finiture particolari.
Tra questi dobbiamo
annoverare quelli traslucidi, che non hanno il supporto fenolico, ma sono
costituiti da resine termoindurenti semi-trasparenti che danno l’effetto
dell’alabastro e possono fare dei piacevoli giochi di luce.
Un tipo insolito di
laminato è quello fosforescente, che viene utilizzato per ottenere effetti
speciali, una volta che si spegne la luce; questi fogli infatti emettono una
debole luminescenza giallo-verde appena restano al buio, ovviamente dopo aver
ricevuto una illuminazione sufficiente.
Esiste anche il
laminato “magnetico” nel senso che non è magnetizzato, ma può sostenere piccoli
oggetti dotati di calamite, per uso prevalentemente didattico; sono infatti
prodotti in modo da poter essere usati anche come lavagne, su cui scrivere con
i normali gessetti.
Facendo una lieve
variante, possiamo prendere in considerazione una categoria di prodotti
similare; sto parlando di quei sottilissimi fogli di polistirene molto
flessibili che vengono rivestiti con materiali perfettamente riflettenti e
finiti a specchio, tanto da poterli sostituire a tutti gli effetti, oppure
ricoperti con finte pelli che hanno finiture particolari a rilievo, o che
riprendono la pelle dei rettili, oppure lisce ma con cuciture di vario tipo o
mosaici.
Un’altra categoria di
laminati di grande effetto è quella che ha come finitura superficiale un foglio
di metallo, che può essere opaco, lucido a specchio, satinato o con dei disegni
in rilievo parzialmente lucidi; tutti questi fogli vengono forniti con una
pellicola di protezione.
Questi laminati si
possono usare al posto di diverse lamiere, quando si tratta di effettuare dei
rivestimenti di volumi in legno o suoi derivati, sempre che si riesca a tenere
nascosti i bordi, che evidenzierebbero il trucco di sostituzione del materiale.
Il grande vantaggio di questi fogli è che si possono lavorare con le normali
strumentazioni da falegnameria, si possono incollare sia con la colla vinilica,
sia con il mastice a contatto, ottenendo lo stesso effetto di una lamiera vera.
Esistono anche dei
laminati che sopra il supporto fenolico hanno della vera impiallacciatura di
legno o del tranciato precomposto; questi fogli sono più belli di quelli che
hanno il foglio di carta con il legno fotografato e sono più realistici, quindi
si possono usare al posto della normale impiallacciatura, con il vantaggio che
non ci si deve preoccupare della verniciatura finale, in quanto sono già
prefiniti dalla casa produttrice, bisogno solo tenere nascosti i bordi per i
soliti motivi.
Si consiglia quindi di
contornarli con una cornice oppure di usarli come pannellatura da parete
(opportunamente supportati), sormontandola con dei coprigiunti quando si passa
da un pannello a quello successivo.
Ci sono anche dei
laminati che vengono utilizzati per fare dei pannelli quadrati o delle doghe,
per creare dei pavimenti galleggianti su piedini o per rivestire un pavimento
già esistente, per dare una nuova veste all’ambiente.
In entrambi i casi i
laminati hanno delle caratteristiche diverse, per resistere meglio
all’abrasione derivante dal calpestio; infatti, anziché impregnare il foglio
superficiale con la solita resina melamminica, la si ricopre con un film
trasparente ad alta resistenza, chiamato overlay.
Restando sempre nel
campo dei laminati con supporto fenolico, esistono dei fogli di spessore
notevole (4 – 8 – 10 mm.) che non richiedono l’applicazione su un pannello di
supporto perché sono talmente rigidi e resistenti, che possono essere
considerati autoportanti e, per questo motivo, sono finiti su entrambe le facce
con la carta impregnata di resina melamminica, contrariamente ai fogli di
laminato normale.
Questi pannelli
vengono generalmente chiamati stratificati
ed il loro processo costruttivo è analogo a quello del laminato
tradizionale, solo che aumentano i fogli di carta kraft utilizzati per
aumentare lo spessore.
Come prodotto affine
ai laminati, c’è un prodotto molto particolare che è costituito da un supporto
in fibra di vetro resinata su cui viene applicata una sottile foglia di pietra
naturale, che viene proposta in varie colorazioni e con rilievi differenti.
Questo materiale non è
indicato per piani orizzontali, ma solo verticali e prevalentemente per
pannellature a parete, dove crea degli effetti che sono generalmente ottenuti
solo con lastre di pietre naturali, mentre i fogli in questione sono di
spessore molto minore, generalmente tra 1 e 3 mm. a seconda dei tipi e si
tagliano con una normale sega circolare.
Per l’incollaggio si
usa una normale pressa, ma bisogna interporre un foglio di poliuretano espanso
per poter distribuire la pressione in maniera omogenea tra le cuspidi e gli
avvallamenti del materiale, senza ammaccarlo. Le dimensioni di questi pannelli
sono diverse e vanno dal più piccolo che è 122x61 cm. al più grande che è
244x122 cm.
Parlando di pannelli
rivestiti con materiali particolari, non possiamo dimenticare gli sportelli che
vengono ottenuti ricoprendo dei pannelli di MDF con sottili fogli di
metacrilato, in vari colori, che hanno l’aspetto di pannelli laccati lucidi,
visto che anche l’ABS con cui sono bordati è lucido, e la giunzione è quasi
invisibile.
Visto che abbiamo
parlato di sportelli, c’è una novità che sta prendendo piede nel campo del
rivestimento delle ante dei mobili, si chiama foglio polimerico e non richiede l’operazione di bordatura, in
quanto è un materiale deformabile.
Si parte da un
pannello di MDF con quella che diventerà la faccia interna già rivestita di un
foglio di materiale plastico, generalmente in polistirene, a cui si arrotondano
i bordi della faccia esterna, che viene cosparsa di colla; su questo pannello
viene appoggiato un foglio di PVC o di PET colorato in tinta con il
rivestimento interno, ma di dimensioni leggermente più abbondanti.
A questo punto si
mette il tutto in una pressa a tappeto, qui viene riscaldato il foglio
polimerico che, essendo termoplastico, viene deformato ed aderisce incollandosi
al pannello di MDF anche sui bordi.
Uscendo dalla pressa,
vengono tolte le bave in eccesso dal lato interno ed ecco già pronto lo
sportello rivestito. Questo materiale però non è resistente come un foglio di
laminato, quindi non si può usare per produrre top da cucina o piani di mobili
che devono rimanere orizzontali, perché si rischierebbe di rigarli
strisciandovi sopra degli oggetti, rovinando così la superficie.