domenica 14 luglio 2013

I LAMINATI PLASTICI (seconda parte)



Oltre ai fogli di laminato normali, che hanno un foglio di carta decorativa superiormente ed inferiormente sono “ graffiati “ per migliorare l’adesione, ne esistono altri tipi, più sofisticati, che hanno delle finiture particolari.
Tra questi dobbiamo annoverare quelli traslucidi, che non hanno il supporto fenolico, ma sono costituiti da resine termoindurenti semi-trasparenti che danno l’effetto dell’alabastro e possono fare dei piacevoli giochi di luce.
Un tipo insolito di laminato è quello fosforescente, che viene utilizzato per ottenere effetti speciali, una volta che si spegne la luce; questi fogli infatti emettono una debole luminescenza giallo-verde appena restano al buio, ovviamente dopo aver ricevuto una illuminazione sufficiente.
Esiste anche il laminato “magnetico” nel senso che non è magnetizzato, ma può sostenere piccoli oggetti dotati di calamite, per uso prevalentemente didattico; sono infatti prodotti in modo da poter essere usati anche come lavagne, su cui scrivere con i normali gessetti.
Facendo una lieve variante, possiamo prendere in considerazione una categoria di prodotti similare; sto parlando di quei sottilissimi fogli di polistirene molto flessibili che vengono rivestiti con materiali perfettamente riflettenti e finiti a specchio, tanto da poterli sostituire a tutti gli effetti, oppure ricoperti con finte pelli che hanno finiture particolari a rilievo, o che riprendono la pelle dei rettili, oppure lisce ma con cuciture di vario tipo o mosaici.
Un’altra categoria di laminati di grande effetto è quella che ha come finitura superficiale un foglio di metallo, che può essere opaco, lucido a specchio, satinato o con dei disegni in rilievo parzialmente lucidi; tutti questi fogli vengono forniti con una pellicola di protezione.
Questi laminati si possono usare al posto di diverse lamiere, quando si tratta di effettuare dei rivestimenti di volumi in legno o suoi derivati, sempre che si riesca a tenere nascosti i bordi, che evidenzierebbero il trucco di sostituzione del materiale. Il grande vantaggio di questi fogli è che si possono lavorare con le normali strumentazioni da falegnameria, si possono incollare sia con la colla vinilica, sia con il mastice a contatto, ottenendo lo stesso effetto di una lamiera vera.
Esistono anche dei laminati che sopra il supporto fenolico hanno della vera impiallacciatura di legno o del tranciato precomposto; questi fogli sono più belli di quelli che hanno il foglio di carta con il legno fotografato e sono più realistici, quindi si possono usare al posto della normale impiallacciatura, con il vantaggio che non ci si deve preoccupare della verniciatura finale, in quanto sono già prefiniti dalla casa produttrice, bisogno solo tenere nascosti i bordi per i soliti motivi.
Si consiglia quindi di contornarli con una cornice oppure di usarli come pannellatura da parete (opportunamente supportati), sormontandola con dei coprigiunti quando si passa da un pannello a quello successivo.
Ci sono anche dei laminati che vengono utilizzati per fare dei pannelli quadrati o delle doghe, per creare dei pavimenti galleggianti su piedini o per rivestire un pavimento già esistente, per dare una nuova veste all’ambiente.
In entrambi i casi i laminati hanno delle caratteristiche diverse, per resistere meglio all’abrasione derivante dal calpestio; infatti, anziché impregnare il foglio superficiale con la solita resina melamminica, la si ricopre con un film trasparente ad alta resistenza, chiamato overlay.
Restando sempre nel campo dei laminati con supporto fenolico, esistono dei fogli di spessore notevole (4 – 8 – 10 mm.) che non richiedono l’applicazione su un pannello di supporto perché sono talmente rigidi e resistenti, che possono essere considerati autoportanti e, per questo motivo, sono finiti su entrambe le facce con la carta impregnata di resina melamminica, contrariamente ai fogli di laminato normale.
Questi pannelli vengono generalmente chiamati stratificati ed il loro processo costruttivo è analogo a quello del laminato tradizionale, solo che aumentano i fogli di carta kraft utilizzati per aumentare lo spessore.
Come prodotto affine ai laminati, c’è un prodotto molto particolare che è costituito da un supporto in fibra di vetro resinata su cui viene applicata una sottile foglia di pietra naturale, che viene proposta in varie colorazioni e con rilievi differenti. 


Questo materiale non è indicato per piani orizzontali, ma solo verticali e prevalentemente per pannellature a parete, dove crea degli effetti che sono generalmente ottenuti solo con lastre di pietre naturali, mentre i fogli in questione sono di spessore molto minore, generalmente tra 1 e 3 mm. a seconda dei tipi e si tagliano con una normale sega circolare.
Per l’incollaggio si usa una normale pressa, ma bisogna interporre un foglio di poliuretano espanso per poter distribuire la pressione in maniera omogenea tra le cuspidi e gli avvallamenti del materiale, senza ammaccarlo. Le dimensioni di questi pannelli sono diverse e vanno dal più piccolo che è 122x61 cm. al più grande che è 244x122 cm. 


Parlando di pannelli rivestiti con materiali particolari, non possiamo dimenticare gli sportelli che vengono ottenuti ricoprendo dei pannelli di MDF con sottili fogli di metacrilato, in vari colori, che hanno l’aspetto di pannelli laccati lucidi, visto che anche l’ABS con cui sono bordati è lucido, e la giunzione è quasi invisibile. 


Visto che abbiamo parlato di sportelli, c’è una novità che sta prendendo piede nel campo del rivestimento delle ante dei mobili, si chiama foglio polimerico e non richiede l’operazione di bordatura, in quanto è un materiale deformabile.
Si parte da un pannello di MDF con quella che diventerà la faccia interna già rivestita di un foglio di materiale plastico, generalmente in polistirene, a cui si arrotondano i bordi della faccia esterna, che viene cosparsa di colla; su questo pannello viene appoggiato un foglio di PVC o di PET colorato in tinta con il rivestimento interno, ma di dimensioni leggermente più abbondanti.
A questo punto si mette il tutto in una pressa a tappeto, qui viene riscaldato il foglio polimerico che, essendo termoplastico, viene deformato ed aderisce incollandosi al pannello di MDF anche sui bordi.

Uscendo dalla pressa, vengono tolte le bave in eccesso dal lato interno ed ecco già pronto lo sportello rivestito. Questo materiale però non è resistente come un foglio di laminato, quindi non si può usare per produrre top da cucina o piani di mobili che devono rimanere orizzontali, perché si rischierebbe di rigarli strisciandovi sopra degli oggetti, rovinando così la superficie.